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Hotel Lupo Bianco Wellness & Walking di Canazei, benessere e panorami più belli sulla Val di Fassa

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Soggiornare in una spa d'alta montagna dove si praticano i trattamenti che sfruttano al meglio i prodotti della terra immersi in uno degli scenari più belli delle Dolomiti. Se poi aggiungiamo un ricco programma di escursioni ed uscite sulla neve, allora siamo nel posto giusto.
Sto parlando dell'hotel Lupo Bianco di Canazei, un hotel che fa parte del gruppo Dolomiti Walking Hotels, circa 18hotels in Trentino, che condividono la stessa filosofia del rispetto dell'ambiente e della riscoperta del territorio:infatti, in ogni hotel, sono gli albergatori ad accompagnare gli ospiti, gratuitamente, in escursioni ed uscite trekking sulle Dolomiti.

hotel lupo bianco canazei
la splendida posizione dell'hotel Lupo Bianco
Arrivare al Lupo Bianco significa lasciarsi alle spalle il centro abitato di Canazei e salire sui primi tornanti che conducono al Passo Pordoi, fermandosi, poi, sotto le possenti pareti del gruppo del Sella, una delle zone più panoramiche di tutta la Val di Fassa e delle Dolomiti.

hotel lupo bianco canazei
ai piedi del gruppo del Sella e Pordoi
Al mio arrivo conosco subito Bruna, è lei la padrona di casa e che mi spiega come funziona una vacanza in uno dei Dolomiti Walking Hotels: una vacanza scandita dai ritmi delle escursioni e delle attivitàin compagnia delle guide alpine di Canazei, abbinata al piacere del benessere della Spa finendo, poi, con i piaceri del palato nel caratteristico ristorante con stube.


hotel lupo bianco canazei

Quello che mi ha colpito di più del Lupo Bianco è la proposta di escursioni e di attività outdoors: in pratica ogni giorno un'escursione diversa, non solo con le guide, ma anche con Bruna e Fabrizio, guida alpina anche lui, e profondo conoscitore di tutti i sentieri e delle condizioni della zona. D'altronde chi meglio di un locale può consigliare sui sentieri e escursioni da fare? Se poi è una guida alpina a darteli ancora meglio ;)
Escursioni come assistere in esclusiva l'alba sulle Dolomiti, uscita skiguiding, camminate con pranzo in malga e molte altre ancora, sono disponibili solo per gli ospiti dell'hotel, un plus che fa la differenza rispetto alla tradizionale escursione organizzata dall'azienda di soggiorno.

hotel lupo bianco canazei
uscita sulle nevi del Pordoi
Per tutti i clienti, inoltre, c'è la possibilità di noleggiare gratuitamente l'attrezzatura come bastoncini e zaini, e diusufruire di una biblioteca fornitissima di libri e piantine di montagna dove si può prendere spunto e conoscere meglio il territorio dove ci si trova.
Un territorio bellissimo, a conferma la straordinaria vista che si ha dalle camere.Pochi hotel in Val di Fassa possono competere con una vista simile, e devo ammettere che è stato bello svegliarsi al mattino ammirando questo panorama sul gruppo del Sella e Pordoi:

hotel lupo bianco canazei
vista dalla camera
Camere ampie, luminose, realizzate in bioarchitettura e con aria pulita grazie ad un sofisticato sistema di ricircolo attivo 24 ore al giorno. Qui tutto parla di ambiente e natura, a cominciare dagli arredi esclusivamente di origine naturale: pavimenti in legno di larice della Val di Fassa, l'ideale per il relax e il buon sonno.


hotel lupo bianco canazei

Fiore all'occhiello del Lupo Bianco è il centro benessere con piscina coperta, idromassaggi e zona saune. 

hotel lupo bianco canazei
piscina del centro benessere
Un wellness made in Trentino con la novità della “Linea Emotion” per il viso, con proposte come il “Vitamin” per la pelle secca, a base di acido ialuronico e vitamine E e C, o il Sensitive per pelli sensibili. Fra gli evergreen, da non perdere, il peeling al sale di montagna e il tradizionale bagno di fieno in culla multi-beauty.

hotel lupo bianco canazei
idromassaggio

hotel lupo bianco canazei
sala relax

hotel con centro benessere canazei

Dal benessere della Spa al benessere del palato il passo è stato breve. A conferma del fatto di essere in un Bio Hotel, a cena ho avuto modo di scoprire i sapori della Val di Fassa e della Ladinia, con un ricco buffet di antipasti e insalate e un menu a scelta dove vengono proposti i prodotti del territorio dedicandosi alla tradizione dolomitica.

canazei

hotel lupo bianco canazei
buffet di antipasti
L'interno è impreziosito dalle grandi vetrate che incorniciano il panorama, la stube di maiolica, un'accoglienza presente e tavoli apparecchiati elegantemente.

canazei

lupo bianco


Non ultima, la prima colazione che qui viene preparata con particolare cura e dove, in un grande buffet, si può trovare davvero di tutto, dal dolce al salato, l'ideale per fare un carico di energia e per affrontare una nuova giornata di escursioni, scoprendo la Val di Fassa in un modo unico, a ritmo lento, a pieno contatto con la natura.

Lupo Bianco Mountain Hotel Wellness & Walking
Strada del Pordoi, 5
38032 CANAZEI (TN)
Tel. 0462.601330
email: info@hotellupobianco.it
Sito internet: Hotel Lupo Bianco Wellness & Walking

Dolomiti Walking Hotel
tutti gli hotels che aderiscono al gruppo Dolomiti Walking Hotels con proposte escursioni ed offerte


ALTRE COSE DA FARE NEI DINTORNI:


8 cose da vedere assolutamente sul Lago di Garda

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Il lago di Gardaè una delle principali mete turistiche in Italia, a cavallo tra Veneto, Trentino e Lombardia. Con i suoi 360 chilometri quadrati è il bacino più grande della nostra Penisola, le cui coste sonocostellate da incantevoli borghi e cittadine testimoni di una storia antica. Tantissime sono le cose da vedere sul Lago di Gardache una sola vacanza non basterebbe. Con il post di oggi volevo consigliarvi le principali mete da visitare in base alla mia esperienza, partendo dalla parte nord e finendo sulle coste meridionali.

cosa vedere sul lago di garda
Malcesine e il suo castello
Pronti a scoprire le 8 cose da vedere sul Garda? Partiamo!

1) RIVA DEL GARDA
E' da sempre la mia cittadina preferita (ricordi di infanzia e di adolescenza, i ricordi del cuore insomma). Bellissima la passeggiata lungolagoin un contesto solare punteggiato di ulivi, cipressi, oleandri, palme e magnolie, come bellissimo è il centro storico con la Piazza III Novembre che si apre sul porto.

cosa vedere sul lago di garda
il porto di Riva del Garda

cosa vedere sul lago di garda
dalla passeggiata lungolago
Per scoprire cosa si può fare durante un giorno vi consiglio di leggere il mio post dedicato alla visita a Riva del Garda, con informazioni utili su come passare una giornata sul Garda Trentino.

2) CANALE DI TENNO
Un po' sopra Riva del Garda troviamo uno dei borghi più belli d'Italia, Canale diTenno. Vi consiglio di perdervi nelle sue stradine medievali ricche di storia e tradizioni, magari nel pomeriggio, quando si può ammirare uno splendido tramonto sulle acque del lago.

cosa vedere sul lago di garda
Canale di Tenno

cosa vedere sul lago di garda
suggestione medievale
3) TREMOSINE
E' il borgo del brivido, visti i panorami mozzafiato e a strapiombo sulle acque azzurre che si possono godere dalle sue terrazze panoramiche.

cosa vedere sul lago di garda
dalla terrazza del Brivido

cosa vedere sul lago di garda
pure Tremosine fa parte del circuito i Borghi Più Belli d'Italia
Raggiungere Tremosine significa anche attraversare la Strada della Forra,una delle strade più belle d'Italia che si intrufola tra cascate e gole in uno scenario di assoluta bellezza. Da fare sia in auto che a piedi.

4) MALCESINE
Un altro borgo antico dal fascino medievalericco di scorci emozionanti. Tra i suoi vicoli si ergono il Palazzo dei Capitani e il Castello scaligero, principale simbolo della città; inoltre, da qui è possibile raggiungere il monte Baldo, grazie a una comoda funivia.

cosa vedere sul lago di garda
Malcesine
cosa vedere sul lago di garda
il porticciolo di Malcesine

5) TREKKING
Tutta la parte nord del lago di Garda è un paradiso per gli amanti del trekking e delle passeggiate. 

cosa vedere sul lago di garda
lungo la strada del Ponale
Due tra le più panoramiche e anche semplici da effettuare sono la strada del Ponale e il sentiero Busatte –Tempesta; in entrambi i casi potrete ammirare degli scenari mozzafiato.

cosa vedere sul lago di garda
strada del Ponale

cosa vedere sul lago di garda
sentiero Busatte-Tempesta

6) PUNTA SAN VIGILIO
Considerato il punto più romantico del lago e decantato da Goethe durante il suo viaggio in Italia, Punta san Vigilio, assieme alla Baia delle Sirene, stupisce sempre per la sua bellezza.  Un viale affiancato da alti cipressi raggiunge il porticciolo in un delicato paesaggio di vecchie limonaie. Il periodo ideale per la visita è al tramonto.

cosa vedere sul lago di garda
Punta San Vigilio

7) ROCCA DI MANERBA
E' una delle zone più panoramiche di tutto il lago, un balcone naturale dalla vista eccezionale a 360° su tutto il territorio, raggiungibile con una comoda passeggiata in salita.

lago di garda da vedere
panorama dalla rocca di Manerba, foto credits Itinerari Brescia
8) SIRMIONE
La romana Sermio Mansio, località ricca di splendide ville tra cui quella del poeta Catullo che ne celebrò la bellezza, è da sempre conosciuta come la perla delle isole e delle penisole.
Bellissimo il centro storico situato alla fine di una lunga e stretta penisola che si protende per circa 4 km nel lago, con la Rocca Scaligeracircondata per intero dalle acque e le Grotte di Catullo, i resti della villa del poeta, in uno scenario di incantevole bellezza.

cosa vedere sul lago di garda
la Rocca Scaligera di Sirmione
Questi sono, secondo me, gli 8 dei posti da vedere assolutamente sul Lago di Garda. Sia chiaro, ce ne sono tanti altri, alcuni molto belli e altri meno. Spero con il tempo di approfondire questo articolo e di dare una visione più completa del lago più bello d'Italia (sempre secondo me:) )

ALTRE COSE DA VEDERE NEI DINTORNI DEL LAGO DI GARDA:

Tutto il fascino tirolese del Residence Zin Senfter a San Candido

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Scoprire leDolomiti di San Candido in totale autonomia. E' stato questo il tema del mio soggiorno in Alta Pusteria presso il Residence Zin Senfter, una casa situata in pieno centro paese dalla quale si possono godere magnifici panorami... soprattutto in inverno, quando la neve copre il paese con un bianco immacolato. Posso dire di essere stato fortunato perchè al mio arrivo mi attende una nevicata inaspettata, una nevicata che come sempre regala un tocco di magia. Così come è stato bello l'essere accolti dal calore degli interni in legno tipici delle baite di montagna e della tradizione tirolese. Non male come inizio!

zin senfter
stube tirolese del residence Zin Senfter
residence zin senfter san candido
in pieno centro a San Candido
Arrivare qui è molto semplice: in auto, oppure, come ho fatto io, con il trenino dell'Alto Adige che parte da Fortezza; dalla stazione al residence sono poi solo pochi minuti a piedi.
Il residence Zin Senfter ha una storia antica che non riguarda solo l'hotelleria. Nel 1857 la famiglia Senfter aprì qui una macelleria che sotto la guida del visionario e facoltoso erede Franz Senfter si trasformò in un'azienda leader nell'esportazione di speck, carni e salumi dell'Alto Adige. Con il passare degli anni, lo spazio in centro a San Candido divenne sempre più ristretto per far fronte ad una produzione così importante; ecco quindi che si decise di trovare una nuova collocazione alla fabbrica fuori paese e, gli antichi stabili che ospitavano la produzione, vennero adibiti a Residence, angolo bistro e negozio gastronomico di specialità dei prodotti marchio Senfter.


residence zin senfter san candido
reception
Al mio arrivo prendo possesso subito dell'appartamento, luminoso, curato nei minimi dettagli, così come vuole la tradizione tirolese, con uno spazioso soggiorno con comodo divano letto, angolo cucina e angolo pranzo con panca e balcone. C'è anche la stube, immancabile in ogni casa altoatesina che si rispetti :))

residence zin senfter san candido
stube in appartamento
san candido

Bella anche la camera da letto con decorazioni ad opera di artisti locali.

residence zin senfter san candido

residence zin senfter san candido
camere dal tipico charme alpino
Non solo vacanza in autonomia, ma anche coccole e delizie che il residence Zin Senfter mette a disposizione per i sui clienti.
La giornata inizia, infatti, con una prima colazione servita in un ambiente di charme, tipico alpino, una sala con molto legno alle pareti che non ha nulla da invidiare alle più belle baite di montagna. La prima colazione è per tutti gli ospiti del residence, con possibilità di riceverla anche direttamente in appartamento, e propone i diversi prodotti dell'Alto Adige e le specialità di casa Senfter, tra i quali speck e salumi, ma anche torte fatte in casa, marmellate, miele, succhi di frutta fresca... quando il buongiorno si vede dal mattino!

residence zin senfter san candido
prima colazione

residence zin senfter san candido

residence zin senfter san candido


residence zin senfter san candido
cura nei minimi dettagli
Poi fuori c'è un mondo doloMitico ad attenderti. In particolare ho avuto modo di scoprire l'area di San Candido oltre allo sci tradizionale, quindi ciaspolate, pattinaggio, sci di fondo, un territorio che ho conosciuto bene anche in estate con le escursioni ai rifugi come Monte Elmo e Tre Scarperi. Un paradiso dello sport e dell'outoor immerso in un patrimonio Unesco.

residence zin senfter san candido
con le ciaspole nei dintorni di San Candido

Al ritorno in residence, imperdibile la merenda pomeridiana, dalle 14 alle 19, con tanti dolci, stuzzichini e pizzette da degustare accanto al caminetto sempre acceso.

residence zin senfter san candido
angolo caminetto

san candido


Relax che ha il suo apice nel centro benessere Haunold Spa, il momento ideale per ricaricare le energie dopo una giornata sulla neve grazie all'effetto della sauna finlandese, bagno turco, cabina raggi infrarossi e una sala dove ci si può rilassare ammirando le Dolomiti.

residence zin senfter san candido
sala relax

residence zin senfter san candido
centro benessere

residence zin senfter san candido
sauna

La sera ci si può godere del calore e della tranquillità dell'appartamento oppure degustare una cena tradizionale nel vicino Cafè Bistrot Senfter's, dove gli ospiti del residence hanno diritto ad uno sconto del 10%.
Ma è la cura dei minimi dettagli quello che più mi ha colpito:tradizioni senza tempo e in stile alpino che tanto amo dell'Alto Adige / Tirolo e qui rielaborati con particolare affetto.

residence zin senfter san candido

residence zin senfter san candido





INFORMAZIONI UTILI:
Residence Zin Senfter
Piazzetta Senfter 2/F
San Candido - BZ
Tel. 0474. 916 160
Email: info@zinsenfter.com 
Sito Web: Residence Zin Senfter -San Candido


NB. Condizioni speciali per tutti i lettori del blog :) 
Per tariffe e offerte, potete pure inviarmi una mail a andreapizzato76@gmail.com, ormai ho una buona esperienza in tema di hotel di montagna e sono felice di potervi aiutare :)

ALTRE COSE DA FARE A SAN CANDIDO:

Per Trento basto io! Ecco la visita al Forte Belvedere di Lavarone

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Il Forte Belvedere, Werk Gschwent, situato nei dintorni di Lavarone, è una delle fortezze militari più grandi realizzate dall'impero austroungarico e tuttora visitabile.
Costruito tra il 1908 e il 1912, a strapiombo sulla Valdastico, aveva il compito, assieme agli altri sei forti costruiti dal governo di Vienna e presenti sugli altipiani di Folgaria Luserna e Lavarone, di difendere le vie di accesso verso Trento e di supportare un eventuale avanzata verso Asiago e la Valdastico.
Arrivare al Forte Bevedere è molto semplice: giunti in località Cappella di Lavarone, si seguono le indicazioni per il forte e si lascia la macchina nel parcheggio. Il forte è visitabile nel periodo estivo, in genere da aprile ad ottobre, ed è possibile anche partecipare alle visite guidate organizzate su prenotazione o da calendario nei giorni prefissati. All'interno delle sale sono esposti materiali e cartelli esplicativi che raccontano tutti gli sviluppi della Grande Guerra e del forte, così, anche se non si sa molto in materia, si riesce ad avere una buona idea di come deve essere stata la vita in trincea e sugli Altipiani.



come arrivare al forte belvdere


forte belvedere lavarone


Il percorso di visita del Forte Belvedere è articolato su tre livelli e segue una numerazione progressiva delle sale.
Scopro così che all'inizio della guerra, nel maggio 1915, forte Belvedere subì pesanti bombardamenti da parte dell'esercito italiano situato sul versante della Valdastico e di Asiago, ma la sua forza gli permise di resistere e di supportare, poco più tardi, l'offensiva austro-ungarica del maggio 1916, la famosa Straftexpedition,spedizione punitiva in tedesco.

forte belvedere lavarone


La sua potenza era all'epoca conosciuta da tutti, tanto da fregiarsi del motto “per Trento basto io”, a significare che da solo sarebbe riuscito ad evitare la conquista di Trento e del Tirolo (all'epoca il Trentino era Tirolo)
La visita continua poi con le caratteristiche del forte, costituito da tre obici da 10 cm in cupola corazzata, un cannone da 60 mm e 22 postazioni di mitragliatrice. La copertura in cemento ha uno spessore di 2,10 metri, mentre la casamatta, disposta su tre piani, si sviluppa per 50 metri in lunghezza e circa 10 metri in larghezza.

forte belvedere lavarone


Il percorso approfondisce poi le varie tematiche della vita nel forte, come ad esempio l'infermeria, la centralina telefonica, il magazzino dei viveri, la stanza degli ufficiali, il posto di guardia e molte altre che erano la quotidianità lungo il fronte.


forte belvedere lavarone

Attraverso dei tunnel sotterranei si possono raggiungere i quattro fortini avanzati muniti di riflettori che permettevano il controllo dell'intera area circostante.
Con l'avvento della Strafexpedition si conclusero di fatto le operazioni militari in questa zona, spostando il fronte verso Asiago. 

forte belvedere lavarone

forte belvedere lavarone

 
Contrariamente agli altre fortezze,  forte Belvedere scampò alla demolizione che avvenne negli anni Trentadall'opera dei recuperanti in cerca di ferro, grazie all'intervento di re Vittorio Emanuele III che volle che almeno un forte rimanesse a testimonianza del conflitto per le generazioni future.
Oggi Forte Belvedere può essere il punto di inizio di un bellissimo itinerario alla scoperta dei forti presenti sugli Altipiani di Folgaria, Luserna e Lavarone, un fronte d'acciaio, tutt'ora presente, asbarramento su Trento e sull'antico Tirolo di lingua italiana(Trentino), che assolse a pieno il suo compito.

Per informazioni, orari e visite guidate vi consiglio di consultare il sito: Forte Belvedere - Werk Gschwent

ALTRE COSE DA FARE SULL'ALPE CIMBRA:

Dove mangiare in Cadore tipico dolomitico: ecco il ristorante Taulà dei Bos a Cibiana di Cadore

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Cibiana di Cadoreè conosciuto per essere uno dei borghi più belli della provincia di Belluno, grazie soprattutto ai suoi muralese ai panorami mozzafiato che si possono godere dalle sue vie. Una visita a Cibiana di Cadore, comunque, non può ritenersi conclusa senza aver provato i suoi sapori, sapori che sanno di specialità ladine, formaggi, cacciagione e ricette della tradizione.
E posso dire di essere andato sul sicuro facendo sosta per pranzo presso il Taulà dei Bos, un ristorante tipico dove si può mangiare la cucina tradizionale del bellunese... con un piccolo tocco bolognese :)
Ebbene si, il ristorante è gestito da Federico, che dopo aver trascorso vari anni in vacanza qui in Cadore, ha deciso di trasferirsi, dal capoluogo emiliano, tra monti e murales. Da un paio di anni gestisce questo accogliente locale, un tempo storico tabià (fienile)e ristrutturato con cura ed eleganza diventando anche centro culturale, albergo diffuso e sala convegni che ospita mostree organizza attività e concerti.


ristorante tipico cadore
l'interno del Taulà dei Bos

ristorante tipico cadore
vista su Cibiana

i murales di Cibiana
Arrivare qui è molto semplice: a pochi chilometri dalla strada della Val Boite che conduce a Cortina oppure da Forno di Zoldo attraversando il passo Cibiana. Al Taulà dei Bos ci si accorge fin da subito di essere in un posto speciale: situato nel cuore della pittoresca frazione di Masariè, si distingue dalla sua facciata in legno,tipica dei fienili di montagna, e rivela il suo carattere all'interno, tra originali mobili, oggetti della tradizione e una terrazza con una vista straordinaria oltre alle grandi finestre.



dove mangiare in cadore


taulà dei bos

taulà dei bos
vista dalla terrazza
taulà dei bos
un antico tabià ristrutturato

ristorante tipico cadore
charme alpino
Così, dopo una mattinata a spasso per i murales di Cibiana,è stato bello sedersi e riposarsi per un attimo, ammirando i vicini boschi innevati.
La cucina attinge sapori e idee dal territorio, dalle macellerie vicine e dalle latterie del Cadore per realizzare classici della cucina locale, tra cui il famoso tagliere di salumi e formaggi di malgaimpreziosito dallo gnocco fritto Doc, originario dell'Emilia. Si è pronti poi ad “affrontare” l'abbondante degustazione di primi piatti, come ad esempio il famoso poker di canederli (si avete letto bene, non 3 ma bensì 4 canederli), gli strozzapreti del Taulà, la polenta fritta, e il piatto montano con il celebre pastin di Zoldo e il Dobbiaco in crosta di speck. Una vera bontà!



taulà dei bos
poker di canederli

taulà dei bos

Un menu che segue l'andamento delle stagioni con prodotti sempre freschi, come ad esempio i funghi raccolti direttamente in giornata nel bosco, a km zero e con qualche tocco di creatività senza troppi azzardi.


mangiare tipico in cadore

mangiare tipico in cadore
ambiente tradizionale

mangiare tipico in cadore

Si poteva non finire in dolcezza?
Ottimi i dolci preparati in casa come l'immancabile strudel di mele da abbinare ad un'ottima carta dei vini che propone anche etichette del bellunese come il Cuss e il Vanduja del feltrino.
In particolare mi è piaciuta la vasta scelta di birre, molte delle quali provenienti dal territorio , come la birra artigianale del Grillo prodotta nel vicino birrificio di San Pietro di Cadore, dal gusto armonioso ed equilibrato. 


mangiare tipico in cadore
centro culturale al piano superiore

Ma il Taulà dei Bos è anche eventi e manifestazioni. La struttura è attrezzata per ospitare matrimoni, feste e compleanni, mettendo a disposizione la sala sopra al ristorante, in cui si può anche ballare, oltre a convegni e mostre, diventando così un punto di riferimento non solo per Cibiana, ma anche per le montagne vicine.


Cosa vedere ad Asiago: una vacanza sull'altopiano dei Sette Comuni

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Con oltre 500 chilometri di piste battute per lo sci nordico, un altro migliaio di itinerari per mountain bike, cicloturismo e semplici escursioni trekking, l'altopiano di Asiago è la meta ideale per gli amanti dello sport e delle bellezze naturali.
Vedere tutta Asiago in una sola vacanza non sarebbe sufficiente, pertanto, con il post di oggi, volevo darvi qualche dritta sulle cose principali da fare e vedere se si è in vacanza sull'altopiano.
 
cosa vedere ad asiago
il paradiso verde dell'altopiano di Asiago

Pronti a scoprire Asiago e le sue bellezze? Partiamo


VISITARE I SETTE COMUNI.. ANZI OTTO
Questo tesoro paesaggistico è conosciuto anche con il nome di altopiano dei Sette Comuni, un territorio che comprende sette paesi: Asiago, Rotzo, Enego, Foza, Roana, Gallio, Lusiana più uno (Conco) legati tra loro da un'antica fratellanza. L'altopiano appare agli occhi del visitatore come un mondo protetto a nord dalle Prealpi , che superano in molti casi i 2.300 metri di altezza, ed è stato ribattezzato la Finlandia d'Italia per i suoi paesaggi nordici che si possono ammirare durante l'inverno.

 
cosa vedere ad asiago
il centro di Asiago

cosa vedere ad asiago


asiago
un infinito di bianco

CAMMINARE A PIU' NON POSSO
Un paradiso naturale che offre un'infinità di escursioni trekking da fare: dal labirinto di roccia di Castelloni di San Marco alle trincee del Monte Fior, con le sue pietre scolpite che a colpo d'occhio richiamano una città di roccia, oppure lo spaventoso canyon della Valgadena, fino alle viste mozzafiato che si aprono dalle cime Larici e Portule.
 
cosa vedere ad asiago
durante l'escursione a Monte Fior
cosa vedere ad asiago
vista da Cima Portule
cosa vedere ad asiago
il giro delle malghe nei pressi di Gallio
Tra le opere create con la mano dell'uomo da menzionare l'incredibile Calà del Sasso, una scalinata di 4444 gradini scavata nel fianco della montagna utilizzata dai boscaioli al fine di collegare il comune di Valstagna, nel canale del Brenta, alla frazione Sasso di Asiago, coprendo così 810 metri di dislivello.

cosa vedere ad asiago

cosa vedere ad asiago
sosta in uno dei tanti rifugi

Tra le escursioni che consiglio di fare quella del monte Cengioè probabilmente la più panoramica, ma anche l'escursione almonte Zebio, al monte Ortigara, le malghe nei dintorni di Gallio, il Pizzo di Levico (anche se è in territorio trentino) e, per chi avesse bambini a seguito, la facile passeggiata che segue il tracciato dell'antico trenino.

cosa vedere ad asiago
monte Cengio

SCOPRIRE LA STORIA DELLA GRANDE GUERRA
La storia contemporanea è passata pesantemente dall'altopiano dei Sette Comuni durante la prima guerra mondiale. E' qui che venne sparatoil primo colpo di cannone da parte italiana, più precisamente dal forte Verena. E' possibile ricostruire queste tragiche vicende seguendo un itinerario storico-culturale alla scoperta delle rovine di antichi forti, alcuni visitabili e trasformati in musei, e postazioni, italiane come pure austro-ungariche.

 
cosa vedere ad asiago
le trincee del museo diffuso di Lusiana
asiago
l'ossario di Asiago
Bello anche il piccolomuseo diffuso di Lusianadove si possono scoprire antiche trincee sparse sul territorio comunale oltre agli usi e costumi di un'epoca passata.

cosa vedere ad asiago
interno del museo diffuso di Lusiana

CIMENTARSI IN TUTTI GLI SPORT... SLOW
Cambiando tema, per gli appassionati dello sport, l'altopiano di Asiago non ha nulla da inviare alle principali mete sulle Alpi, né d'inverno né d'estate: hockey, pattinaggio, salto con gli sci, sci alpino con ben quaranta impianti, mountain bike sui chilometri di sterrato che d'inverno si trasformano in piste per lo sci da fondo ,fino al al bungee jumping, al parapendio e al deltaplano. Riservate agli speologi sono invece le numerosissime voragini carsiche e le caverne da esplorare nel sottosuolo.
Un paradiso da scoprire a ritmo lento soprattutto d'inverno con le ciaspole, dove tutta la zona invita a lunghe passeggiate in totale sicurezza visto l'assenza di ripidi pendii. Posso consigliare un itinerario con le ciaspole da Val Formica a Cima Mandriolo,con splendidi panorami sulla Valsugana e sui laghi di Levico e Caldonazzo.

cosa vedere ad asiago
con le ciaspole a Cima Mandriolo
SAPORI LOCALI
Per finire, da menzionare i prodotti tipici del territorio, primo fra tutti ilformaggio Asiago, ma anche gli altri piatti della tradizione: alla polenta, un tempo pietanza quasi quotidiana, si uniscono il frico, ottenuto dal formaggio Asiago nelle tre stagionature con patate di Rotzo e cipolla rosa di Bassano, e gli gnocchi con crema di Asiago.
Prodotti che sono i protagonisti di molte sagre e manifestazioni come ad esempio Made in Malga, la festa di fine estate dove si possono degustare tutti i formaggi delle malghe.

cosa vedere ad asiago
la manifestazione Made in Malga


INFO UTILI:

DOVE MANGIARE:

AGRITURISMO CA' SORDA AI PENNAR
In una struttura in pietra e legno, un agriturismo vicino al centro di Asiago, con prodotti locali, in gran parte coltivati o prodotti in fattoria.

cosa vedere ad asiago
agriturismo Ca' Sorda


DOVE DORMIRE

GAARTEN HOTEL BENESSERE 4*S, Gallio
Un ottimo 4 stelle superior dall'atmosfera accogliente tra tinte soffuse, legno autentico e grandi finestre che guardano l'altopiano di Asiago. Ottimo il ristorante Ai Mulini.

Informazioni: Hotel Gaarten Benessere - Gallio

dove dormire asiago
Gaarten Hotel Benessere Gallio
LINTAPARK HOTEL 4*, Asiago
Hotel storico di Asiago dalla vista privilegiata. Immerso in un grande parco, offre camere arredate in stile moderno e un ristorante tra i più panoramici.

Informazioni: Linta Park Hotel - Asiago

dove dormire asiago
Linta Park Hotel

HOTEL VEZZENA 3*, Passo Vezzena
Appena passato l'altopiano troviamo questo piccolo hotel situato sul Passo Vezzena, a confine con gli altopiani di Folgaria e Lavarone. Camere semplici, buona cucina e un servizio attento per un'immersione a 360° gradi con la natura.

Informazioni: Hotel Vezzena - Passo Vezzena

dove dormire asiago
Hotel Vezzena
ALTRE COSE DA FARE IN PROVINCIA DI VICENZA:

Pineta Hotels in Val di Non, quando il benessere è made in Trentino

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Cinque chalet immersi nei boschi della Val di Non avvolti nel bianco immacolato della neve. E' stato questo il mio benvenuto nel mondo dell'hotel Pineta, un mondo unico dove vivere una vacanza in montagna in sintonia con l'ambiente e con il benessere.
Infatti, fin da subito mi sono reso conto di non essere in un classico hotel. Gli chalet in legno affiancano la Casa Storica Pineta, lo chalet del bosco e la casa Klein creando un'atmosfera suggestiva dallo charme di tempi passati. Il Pineta è speciale anche perchè è gestito da uno staff speciale, in primis la famiglia Sicher che fa proprio di tutto per farti sentire bene, coccolandoti in qualsiasi momento della giornata.


hotel pineta coredo val di non
il Pineta sotto una fitta nevicata

7000 PASSI DI BENESSERE
La giornata tipo al Pineta inizia al mattino presto, con i 7000 passi di benessere da fare nel bosco in compagnia di Nicola, una camminata salutare per liberare la mente e ricaricarsi grazie alle energie vitali trasportare dalla linfa degli alberi.
Per i meno mattinieri la giornata può iniziare tranquillamente con la prima colazione, servita in un ricchissimo buffet che spazia dal dolce al salato, con brioches calde, marmellate, yogurt di malga, torte fatte in casa, ma anche formaggi e affettati, l'ideale per dare inizio alle uscite sui monti del Trentino.

hotel pineta coredo val di non
prima colazione con vista

hotel pineta coredo val di non
un carico di energie

hotel pineta coredo val di non
lo chalet nel bosco

SCOPRIRE IL TERRITORIO
Quello che mi è piaciuto del Pineta è che ogni giorno vengono organizzate escursioni e attività sul territorio.In compagnia con guide esperte, ma anche con Nicola e Livio, si parte alla scoperta di rifugi e panorami unici che da solo avresti fatto fatica a trovare. Io ho partecipato all'escursione con le ciaspole sull'altopiano di Predaiacon pranzo in malga e all'escursione al Santuario di San Romedioe sono rimasto molto soddisfatto. Vi lascio i link dei due articoli così potete vedere come si svolgono le uscite.

san romediohotel pineta coredo val di non
Santuario di San Romedio

WELLNESS MADE IN TRENTINO
Finite le escursioni c'è sempre il calore del Pineta ad attenderti. Un calore che sa di legno, vapore e fieno. Un centro benessere made in Trentino dove è possibile sperimentare i trattamenti alla mela, d'altronde siamo in Val di Non la patria delle mele, come la “Metodica corpo alla mela” un percorso scrub, impacco e massaggio totale al corpo con proprietà nutrienti e tonificanti. 

hotel pineta coredo val di non
idromassaggio all'aperto

hotel pineta coredo val di non
piscina interna
Bella anche la piscina interna con due vasche idromassaggio (una esterna), il mondo delle saune con la sauna romana laconium, la sauna finlandese, bio sauna, bagno turco, percorso kneipp, grotta del fieno, docce emozionali e la grotta del ghiaccio, un piccolo mondo di benesseredal quale non andresti più via e ideale dopo una giornata di camminate.

hotel con centro benessere val di non

hotel con centro benessere val di non

hotel con centro benessere val di non
il mondo delle saune
pineta val di non
5 chalet immersi nel bosco

Dalle coccole dei massaggi a quelle della gola il passaggio è stato veloce. Nel pomeriggio è disponibile, presso la taverna, una merendacon torte fatte in casa, stuzzichini, frutta e tisane, tutti prodotti trentini e della Val di Non.

I SAPORI DELLA TRADIZIONE
Sapori che ho avuto modo di ritrovare di sera a cena, concludendo cosìl'esperienza della ¾ pensione “Alla Pineta”,in un ambiente elegante e raffinato tipico dei locali di montagna, con una bella stube in maiolica, molto legno alle pareti e grandi vetrate che incorniciano il panorama. 


hotel con centro benessere val di non
il ristorante Casa Pineta

hotel con centro benessere val di non
i sapori della tradizione
Dal 2003 il ristorante Casa Pineta si fregia del marchio Osteria Tipica Trentina e dell'attestato Slow Food. La cucina, infatti, si dedica alla tradizione trentina, facendo attenzione ai prodotti locali, con un grande buffet di insalate e antipasti, e menu a scelta con sempre un ottimo dolce alla fine :)) 

hotel con centro benessere val di non
nel prestigioso cub  di Osteria Tipica Trentina
 
IN SINTONIA CON L'AMBIENTE
A differenza di molti hotel di montagna dove nel dopocena non c'è molto da fare, qui si passa la serata in taverna, chiacchierando con la famiglia Sicher sempre disponibile a raccontare la storia e la tradizioni di casa. Così, assieme ad altri clienti, abbiamo fatto un giro con Livio che ci ha illustrato il dietro le quinte dell'hotel.

hotel con centro benessere val di non

hotel con centro benessere val di non

Scopro così che al Pineta sono stati istallati dei pannelli fotovoltaici sui tetti degli chalet che permettono di produrre circa 100.000 Kwh all'anno. La scelta di produrre energia con il fotovoltaico si va ad aggiungere a quelle già utilizzate per raccogliere l'acqua piovanae usarla per irrigare il giardino e come scarico wc. Una politica ambientale quella adoperata che premia i clienti chelasciano a casa la macchina e raggiungono l'hotel in treno. Come? Con uno sconto speciale!


I BENEFICI DEL LEGNO DI CIRMOLO
Dopo una giornata così lunga è arrivato il momento di andare a letto. Camere dallo stile alpino, molte delle quali con terrazza, improntate al massimo comfort e al benessere sostenibile, dotate di mobili in legno trentino e arredi raffinati che abbinano materiali della tradizione della Val di Non al design moderno: l'ideale per godersi un po' di tranquillità dopo tanto camminare. 

hotel con centro benessere val di non
camere con legno di cirmolo

hotel con centro benessere val di non
fascino alpino
Un'ampia scelta di cuscini, le pareti con legno di cirmolo,famoso per sue proprietà rilassanti, e le finestre aperte sulla valle rendono l'atmosfera piacevole, godendo al meglio questo paradiso della natura...in modo naturale :)

hotel con centro benessere val di non


INFORMAZIONI UTILI:
Pineta Hotels
Via al Santuario, 17
Coredo (TN)
Tel. 0463.536866
Email: info@pinetahotels.it
Sito web: Pineta Hotels Val di Non
Per informazioni sulla Val di Non e dintorni, visitate anche ilblog di Pineta Hotels. 

ALTRE COSE DA FARE IN VAL DI NON:

Escursione sul sentiero delle Due Rocche, Colle di San Giorgio e osservatori Grande Guerra da Maser

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Il sentiero delle Due Rocche, assieme al Colle di San Giorgio e agli osservatori della Grande Guerra, sono stati la meta di questa giornata soleggiata di Pasquetta
In realtà oggi effettuo solo una parte del sentiero delle Due Rocchevisto che la lunghezza da Asolo a Cornuda è di 15 chilometri e, per tornare indietro, servirebbe la presenza di una seconda auto, oppure, l'utilizzo dei mezzi pubblici, ma sappiamo tutti in Italia come funzionano, soprattutto nei giorni festivi.
Decido quindi di iniziare il mio giro da Coste di Maser, dove lascio la macchina nei pressi della chiesa.

colle san giorgio maser
vista sulla pianura dal Colle di San Giorgio
NB. In molti consigliano di salire con l'auto fino al parcheggio situato alla fine di via S. Vettore e da lì proseguire a piedi risparmiando circa 20/25 minuti, ma, immaginando come poteva essere un piccolo parcheggio durante la giornata di Pasquetta, ho preferito partire dall'inizio. Ed ho fatto bene, visto che ho trovato difficoltà anche in centro paese.

Complice di questo affollamento, oltre al fatto di essere a Pasquetta, è la bellezza del panorama che si ammira dal Colle di San Giorgio. Una bellissima passeggiata che parte seguendo la strada sulla destra della chiesa di Coste, costeggia la piccola cappella di S. Vittore e Corona e sale fino a raggiungere il piccolo parcheggio dove è situata la casa degli alpini.

colle san giorgio maser
in partenza da Coste di Maser

colle san giorgio maser
il parcheggio presso la casa degli alpini
 
Tenete presente che in provincia di Treviso la segnaletica in genere non è buona, quindi in certi punti dovrete utilizzare un po' di fantasia e di orientamento, ma se seguite le mie indicazioni dovrebbe essere più facile.
Al parcheggio ci sono due strade. Prendo quella che va a destra (c'è un cartello con numero 53) e che scende per un po' nel bosco. Più avanti trovo un bivio senza segnaletica, vado a sinistra e inizio a salire prendendo sempre più quota fino a raggiungere, dopo circa 20 minuti dal parcheggio della casa degli alpini, il sentiero delle Due Rocche, segnalato con il numero 1. Per fortuna mi ero già informato prima di partire e so che a questo punto devo svoltare a destra per raggiungere il Colle di San Giorgio. Continuo per un po' sul sentiero 1 e poi prendo una piccola deviazione a destra che mi conduce al belvedere del Colle di San Giorgio con la tipica cappella bianca visibile ad occhio nudo dalla pianura! Che panorama!! Dalle foto si può capire di non essere stato l'unico ad avere scelto questa meta oggi, ma penso di sicuro di essere stato l'unico a venire da solo :(

sentiero due rocche asolo

sentiero due rocche asolo
Colle San Giorgio
Ovviamente foto a manetta e ritorno alla deviazione di prima Da qui proseguo verso la forcella Mostaccin sempre nel bosco e sempre con il sentiero 1, con vedute sul Grappa e Cesen. Il sentiero finisce sulla strada provinciale, la seguo andando a destra fino a raggiungere la forcella, luogo amato da tutti i ciclisti.
Magicamente compaiono i primi cartelli della Grande Guerra, un po' arrugginiti ma significa che sono sul posto giusto.
Seguo fedelmente il sentiero numero 1 (quello che in teoria conduce a Cornuda) e finalmente arrivo alla parte dedicata al Sentiero Storico del Collalto.

grande guerra treviso
cartello arruginito con le spiegazioni della Grande Guerra

sentiero due rocche asolo
segnaletica lungo il percorso

Da qui in salita si raggiungono i primi camminamenti e gallerie che servivano come rifugio o deposito. In questa zona molte postazioni di artiglieria sparavano verso il Piave in direzione del monte Tomba. Dagli osservatori di guerra posti sul monte Collalto e sul Sùder le truppe italiane potevano controllare le linee nemiche disposte sul Piave, dal ponte di Fener fino a Nervesa della Battaglia e, più a est, fino al mare. Le gallerie, i ricoveri e gli avvallamenti che si trovano in questa zona, dovevano permettere un'adeguata difesa se le truppe nemiche avessero sfondato la prima linea.

sentiero due rocche asolo

sentiero due rocche asolo


Ecco allora che decido di andare a vedere l'osservatorio Marocco, situato un po' più avanti e che si raggiunge con una comoda passeggiata nel bosco.

grande guerra asolo
all'interno dell'osservatorio Marocco

grande guerra maser
osservatorio Marocco
L'osservatorio permette di avere una grande visuale dal Piave a Venezia, dal Monte Grappa al Cesen. Trovo un cartello semi arrugginito dove si racconta un po' della storia del posto (mi chiedo se non si poteva fare meglio) ed è arrivato il momento di un po' di riposo...silenzio e panorama! Nonostante la folla trovata sui sentieri precedentemente, qui non c'è nessuno. E' incredibile quanta differenza possano fare pochi minuti in più di cammino.

grande guerra maser
vista sulla pianura

grande guerra maser
com'era la situazione 100 anni fa

Per ritornare seguo lo stesso sentiero dell'andata, passo per Forcella Mostaccin, Colle San Giorgio e, una volta incrociato sulla sinistra il sentiero che viene da Coste di Maser, fatto all'andata, vado diritto e prendo quello successivo che mi riporta poco dopo alla casa degli Alpini e poi, sempre in discesa, al parcheggio in centro paese.

grande guerra maser
zoom sul monte Grappa, si riesce a vedere il sacrario in cima

sentiero delle due rocche


sentiero delle due rocche
zoom su Possagno
Finisce così una bellissima escursione panoramica sui Colli Asolani, tra natura e Grande Guerra, sperando che questa sia l'ultima Pasquetta in solitaria.

due rocche


SCHEDA TECNICA:
Parcheggio Coste di Maser - Colle San Giorgio, 1 ora
Colle San Giorgio - Forcella Mostaccin, 15 minuti
Forcella Mostaccin - Osservatorio Marocco, 40 minuti

ALTRE COSE DA FARE IN PROVINCIA DI TREVISO:



Le terme in Trentino Alto Adige: quando corpo e spirito ringraziano

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Le terme del Trentino Alto Adige sono il regno del benessere. Le proprietà delle acque sgorganti dalle rocce delle montagne sono conosciute già dall'epoca dei romani. Nel corso dei secoli sono sorti centri termali che hanno ospitato illustri personaggi, ne erano frequentatori i principi vescovi e durante l'impero asburgico, nelle cittadine di Merano, Arco e Levico vi erano soliti soggiornarvi nientemeno reali come Maria Teresa, Francesco Giuseppe e Elisabetta, l'amatissima Sissi.

terme trentino alto adige

Acque da bere ricche di minerali, acque per immergersi, acque con le quali fare trattamenti benefici e salutari per rilassarsi e rigenerarsi: grazie alla loro varietà, ogni centro termale della regione è specializzato nella cura di malattie specifiche, ma moltissimi sono anche glihotel con spa in Trentino Alto Adigespecializzati in benessere e cura per il corpo. Tra le principali stazioni termali vanno citate quelle di Pejo e Rabbi in Val di Sole, Levico, Vetriolo e Roncegno in Valsugana, Comanonelle valli Giudicarie, la sorgente di Alloch a Pozza di Fassa e Caderzone in Val Rendena.

terme trentino alto adige
cascate di Vallesinella a Madonna di Campiglio
 
terme trentino alto adige
i laghi di Levico e Caldonazzo

terme trentino alto adige
la saletta massaggi del Bio Hotel Elite di Levico

 
spa in trentino
wellness made in Trentino al Pineta Hotels in Val di Non
In Alto Adige l'acqua contenente radon di Monte San Vigilio nei pressi di Merano, ha un ruolo fondamentale nei bagni termali, mentre la fonte di Monte Ivigna di Merano, viene chiamata la fonte della giovinezza, dal tedesco Jungbrunnen, ed era utilizzata contro la peste.

terme trentino alto adige
cascata in Valle Aurina
Altre acque più o meno miracolose sgorgano a Stelvio e a Trafoi, ad Anterselva e in Val Casies, mentre ben 5, tutte con proprietà diverse, sono le sorgenti presso San Candido. Altre fonti ci sono a Castelrotto, in Val Badia, a Marebbe e vicino a Brunico.
Le terme in Trentino Alto Adige non sono solo acqua e sorgenti. Gli indirizzi dove sottoporsi a trattamenti a base di uva, fieno, erbe officinali, frutta e altri prodotti della terra sono moltissimi. Ad esempio, uno dei maggiori alleati della salute è l'uva. Il succo, che si ricava non solo dalla spremuta degli acini ma anche dai vinaccioli e dalle foglie, è ricco di sostanze minerali antiossidanti. In primavera, dai tagli di potatura delle piante fuoriesce la linfa, ricca dei minerali presenti nel terreno. Queste “lacrime” vengono raccolte, testate in laboratorio e trasformate in un prodotto rigenerante, idratante e lenitivo, che dona luminosità alla pelle.

 
terme trentino alto adige
l'infinity pool dell'hotel Terme Merano

terme trentino alto adige
hotel Terme Merano

Quella dei bagni di fieno era un'antica tradizione delle terme in Trentino Alto Adige: un tempo i contadini dopo la giornata passata sui campi a mietere si ritempravano proprio così. Le erbe di montagna, infatti, eliminano le tossine, alleviano i dolori reumatici, e in più hanno un effetto defatigante e rilassante.
 
terme trentino alto adige
bagni di fieno all'hotel Windschar di Brunico
Da segnalare, tra i diversi trattamenti presenti in alcune delle migliori spa presenti sul territorio, anche il bagno al siero di latte (che rafforza il sistema immunitario e il tessuto cutaneo grazie al ricco contenuto di calcio, vitamine, fosforo e minerali) e quello nella lana di pecora, che ha proprietà calmante e riduce la infiammazioni artritiche.

 
terme trentino alto adige
la sauna panoramica dell'hotel Marlena di Merano

terme trentino alto adige
piscina interna Alpenpalace hotel

terme merano
la passeggiata lungo Passirio a Merano
Un ritorno alle tradizioni quello delle terme in Trentino Alto Adige, dove sono le antiche tradizioni a indicare la strada verso la salute e la bellezza. Corpo e spirito ringraziano.

VEDI ANCHE:
La mia pagina dedicata all' Alto Adige
La mia pagina dedicata al  Trentino


La morte dell'Avez del Prinzep, l'albero più alto d'Europa a Lavarone in Trentino

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L'Avez del Prinzep era la pianta spontanea più grande d'Italia e l'abete bianco più alto d'Europa.
Ho scritto era perchè nella notte dello scorso 13 Novembre, una forte raffica di vento lo ha abbattuto portando a terra con sé altri sei abeti secolari.
Qui sull'Alpe Cimbra, nel comune di Lavarone, l'Avez del Prinzep era l'”amico” di tutti, meta di gite, escursioni e feste. Tutti lo conoscevano. Un albero che si stima avesse circa 270/280 anni con un'altezza tra i 52 metri, dentro a una circonferenza che sfiorava i 5 metri, che per abbracciarlo ci volevano sei persone.

avez del prinzep
un abbraccio di sei persone

Il suo nome, Avez del Prinzep, è legato alla storia della montagna. L'abete del principe, in lingua cimbra “l'avez del Prinzep” fu chiamato così perchè considerato il più bello, il più maestoso dell'intera foresta che copre gli altipiani di Lavarone e Folgaria, Ma si narra anche che ad ogni sindaco della zona venisse dato in dotazione un albero e che questo abete fu dato al borgomsatro di Luserna, che di cognome faceva Nicolussi Principe.
Durante la sua caduta le radici non hanno ceduto al fortevento e hanno resistito alla forte oscillazione, il tronco si è spezzato infatti tra i tre e i quatto metri.

avez del prinzep
l'Avez del Prinzep il giorno della sua caduta
L'avez del Prinzep già da alcuni anni presentava qualche problema. La natura lo stava lentamente mangiando, il formicaio che aveva attaccato la parte cariata è stato combattuto per anni cercando di mettere una leggera protezione i vetro/resina. Nonostante l'età, la pianta aumentava di circa un millimetro all'anno ed era considerata in salute e forte.
Oggi ciò che resta nella terra e parte del tronco verranno protetti da una teca, il resto si trasformerà in tanti oggetti per poter finanziare il percorso dei giganti e salvaguardare altre piante monumentali dell'Alpe Cimbra. La sezione rami, invece, andrà a chi desidera avere un cimelio. E’ stato deciso di preparare 5.000 rotelle di ramo. Non una di più. Questo porterà via circa il 50% dei rami di diametro superiore ai 10 cm. Quasi 10 quintali del pregiato legno della chiom
 
avez del prinzep
una circoferenza di 5 metri

avez del prinzep
le rotelle di ramo
Dopo un periodo di asciugatura e stagionatura di 2-3 mesi, le rotelle saranno tutte marchiate e singolarmente numerate al laser, accompagnate da una pergamena descrittiva e da un certificato di garanzia e autenticità firmato in originale dal Custode Forestale Damiano Zanocco. Saranno infine inserite in una sobria ma elegante scatola di legno, o in un sacchettino di lino o juta.

avez del prinzep


I ricavati della vendita saranno così devoluti per scopi nobili come:
1) - L’edificazione di una struttura che permetta la protezione e conservazione delle parti dell’Albero che rimangono in loco.
2) – La manutenzione e il miglioramento del “Sentiero dei Giganti” già esistente.
3) – La salvaguardia e tutela dei giganti verdi presenti nei boschi di Lavarone e Luserna

Arrivare all'Avez del Prinzep è molto semplice: vicino alla strada che conduce al Passo Vezzena da Lavarone, troviamo malga Laghetto. Da qui pochi metri a piedi e siamo nel posto dove ormai si trova la base dell'albero. La zona invita a belle passeggiate tra boschi e malghe dove ci si può fermare per assaggiare i prodotti tipici locali come, ad esempio, il formaggio Vezzena, un formaggio a latte crudo semi cotto parzialmente scremato a media-lunga stagionatura.
 
malghe lavarone
il piccolo caseificio di Lavarone
malghe lavarone
numerose le visite guidate e programmi organizzati dal caseificio
Il latte prodotto nelle malghe arriva in caseificiola sera e vi rimane in affioramento per tutta la notte. Il mattino, tolta una parte di grasso, inizia la lavorazione.
E' doveroso sottolineare l'opera di salvaguardia che viene svolta dall'organizzazione Slow Food che ha istituto un presidio per il Vezzena di malga. Il Vezzena è da sempre considerato il più tipico e tradizionale formaggio di sicura origine trentina e indica il prodotto nelle malghe e nei caseifici dell'omonimo altipiano di Vezzena, Lavarone, Luserna e Folgaria. 

 
malghe lavarone
paradiso di pascoli e malghe
Una ragione in più per visitare la terra dei giganti del bosco degustando i sapori del territorio.

NB. Consiglio a tutti di visitare la pagina Facebook dedicata all'Avez del Prinzep (le foto sono tratte da questa pagina facebook), dove si possono vedere foto storiche e aggiornamenti sul progetto di salvaguardia e tutela dei giganti del bosco.

ALTRE COSE DA FARE SULL'ALPE CIMBRA:



Quattro escursioni trekking da fare in Cadore tra le Dolomiti Bellunesi

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Il Cadoreè un vero paradiso per le escursioni trekking. Tantissimi sono i sentieri e le uscite di vari livelli che si potrebbe stare a camminare per mesi. Con il post di oggi volevo farvi conoscere quattro escursioni, da me personalmente effettuate, che si snodano in differenti parti del territorio, in una zona delle Dolomiti ingiustamente poco conosciuta (il marketing questo sconosciuto) ma dai panorami mozzafiato.

trekking in cadore
sui pascoli del rifugio Tita Barba
Pronti a scoprire le escursioni trekking più belle del Cadore? Partiamo!

1) RIFUGIO TITA BARBA
Con la prima escursione vi porto sulla sinistra Piave nel comune di Domegge di Cadore. Con la macchina si segue la stradina che conduce al rifugio Padova e si parcheggia in località Antarigole a metri 1100 d'altezza. 

trekking in cadore
vista verso il lago di Centro Cadore
trekking in cadore
panorami verso gli Spalti di Toro
Da qui si segue il sentiero che sale ripidamente nel bosco fino a Casera Vedorcia da dove si aprono le prime visuali sugli Spalti di Toro, e si continua fino al rifugio Tita Barbaa 1800 metri d'altezza. Vale la pena fare una piccolissima deviazione per ammirare il panorama sul lago di Centro Cadore.

trekking in cadore

rifugio Tita Barba

Il ritorno lo si effettua lungo lo stesso sentiero fino ala località Valli, qui si attraversa il ponte e si segue il sentiero 352 che conduce al rifugio Padova, in posizione suggestiva ai piedi delle guglie degli Spalti di Toro. Da qui, costeggiando il corso del torrente, si arriva al punto di partenza.

800 metri di dislivello
Livello: medio
5 ore di cammino A/R
Per leggere tutta la descrizione dell'itinerario, leggi il mio post dedicato all'escursione al Rifugio Tita Barba e Rifugio Padova.


2) RIFUGIO CHIGGIATO
Punto di partenza di questa escursione è il bar Pineta raggiungibile in auto dal paese di Calalzo. Si costeggia per circa 15 minuti il torrente per poi prendere sulla destra il sentiero numero 260 che sale ripidamente nel bosco.
 
trekking in cadore
rifugio Chiggiato
trekking in cadore
vista verso il lago di Centro Cadore
Il bosco sarà una costante di tutta la salita fino ad arrivare al balcone naturale dove è situato il rifugio Chiggiato dopo due ore circa di cammino. Qui si apre un bellissimo panorama sul gruppo delle Marmarole, Antelao e lago di Centro Cadore.

trekking in cadore

trekking in cadore
un'immersione sul gruppo delle Marmarole

Per il rientro si scende lungo il sentiero 261, sull'altro versante della montagna, fino a raggiungere la strada asfaltata nei pressi del bar Alpino. Da qui, seguendo la strada, si ritorna al parcheggio.

800 metri di dislivello
Livello: medio
5/6 ore di cammino A/R
Per leggere tutta la descrizione dell'itinerario, leggi il mio post dedicato al rifugio Chiggiato

3) MONTE RITE
Per evitare la strada forestale che vede il passaggio di numerose jeep fino a rifugio Dolomites Monte Rite, consiglio di fare questo itinerario. Si lascia la macchina circa 1 km prima del passo Cibiana (provenendo dalla Val di Zoldo) in località Quattro Tabià.
 
trekking in cadore
panorama sulla Val Boite da Monte Rite
Da qui si segue il sentiero 494 che sale nel bosco fino alla forcella di Val Inferna a metri. 1748. Si prende poi il sentiero 478 che sale ripidamente di quota fino alla forcella Deona, da dove si iniziano a vedere splendide vedute sul Pelmo e sulla Val Boite.

trekking monte rite

trekking in cadore
in cima al Monte Rite

trekking in cadore


Ancora un po' in salita e si raggiunge la strada militare che conduce in vetta alla montagna dove è situato il rifugio Dolomites e anche il Messner Museum (niente di che, risparmiate i soldi per farvi un pranzo in rifugio). Straordinario il panorama sulle Dolomiti.
Il ritorno lo si può effettuare lungo lo stesso sentiero oppure scendendo lungo la strada militare a tornanti che conduce al Passo Cibiana. Ancora un po' di cammino sulla strada provinciale e si ritorna al parcheggio.

750 metri di dislivello
Livello Medio - Facile
4/5 ore di cammino A/R
Per leggere tutta la descrizione dell'itinerario, leggi il mio post dedicato all'escursione al monte Rite

4) CASCATA RU DE ASSOLA E MALGA CIAUTA
Questa escursione conduce ad una delle cascate più alte delle Dolomiti. Si parte da Borca di Cadore presso la parrocchia dei Santi S. Simone e Taddeo. Si attraversa il ponte sul torrente Boite e si vede subito un bivio con due indicazioni: a sinistra il sentiero per la cascata e a destra il sentieroCAI n. 476. I due sentieri corrono paralleli, separati solo dal torrente e si dovrebbero poi unire nei pressi della cascata. Dico dovrebbero perchè purtroppo non è così.
 
trekking in cadore
la cascata Ru de Assola
malga ciauta
malga Ciauta
Una volta visitata la cascata, e verificato che non c'è sentiero che si unisce al 476, si continua su sentiero non segnalato fino a raggiungere la strada che da Vodo di Cadore conduce a Mala Ciauta situata ai piedi del monte Pelmo.

trekking in cadore
il re delle Dolomiti il monte Antelao
trekking in cadore
dettagli dell'escursione a malga Ciauta
Per il rientro si segue il sentiero 475 (fate attenzione ai cartelli) che scende nel bosco fino all'abitato di Villanova nei pressi di Bolca e da qui a piedi fino al parcheggio.
NB: Ho scritto diverse volte agli enti del turismo per sapere com'è la situazione del sentiero dopo la cascata, se per esempio se ora c'è un sentiero che la collega al numero 476, ma non ho mai ricevuto risposta. Se qualcuno di voi ha avuto modo di passare per la zona e sa com'è ora la situazione sarei grato se potesse lasciare un commento qui sotto :)) Grazie 1000!

642 metri di dislivello
Livello Facile
4/5 ore A/R
Per leggere tutta la descrizione dell'itinerario, leggi il mio post dedicato allacascata Ru De Assola e Malga Ciauta

Queste sono le mie quattro escursioni trekking sui sentieri del Cadore. Ovviamente ce ne sarebbero tantissime altre da fare, tralasciando quelle di Cortina che trovate in una sezione speciale del mio blog, e spero di poter aggiornare questo post con altre gite ed uscite raccontando questo bellissimo territorio ingiustamente poco valorizzato.

san vito di cadore
ALTRE COSE DA FARE IN CADORE:
Per tutti gli itinerari su Cortina, visita la mia sezione Cortina d'Ampezzo
 

Una visita alle Piramidi di Terra di Segonzano in Val di Cembra

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In Val di Cembra, sulle montagne del Trentino, troviamo un gioiello della natura unico nel suo genere. Sto parlando delle piramidi di terra di Segonzano, formazioni che arrivano ad un'altezza di venti metri e che spesso presentano una pietra che funge da cappello, molto spesso, raggruppate a “canne d'organo”.
Arrivare alle piramidi di Segonzano è molto semplice. Dal ponte sul Rio Regnana, sulla strada provinciale che collega Lases a Segonzano, troviamo il parcheggio e il centro visitatori con la biglietteria. Da qui parte il sentiero segnalato che permette di visitare i vari gruppi delle piramidi di terra situati sul versante della montagna.

piramidi di segonzano

Come tutta la Val di Cembra, anche la visita delle piramidi di terra di Segonzano comporta numerosi saliscendi, quindi, consiglio di indossare scarpe comode da escursionismo e avere una borraccia per l'acqua :)  
Il primo gruppo è abbastanza vicino, circa 15 minuti, poi si prende velocemente quota e ci si immerge nel bosco con splendide vedute sulla Val di Cembra.
Numerosi sono i cartelli descrittivi lungo il sentiero. Scopro così che queste piramidi sono dovuti alla disgregazione e al disfacimento delle creste e dei fianchi della montagna, operata dal movimento del ghiaccio. Nel corso dei millenni, l’azione erosiva dell’acqua ha poi dato origine alla formazione di incisioni profonde e vallette parallele.


piramidi di segonzano

 piramidi di segonzano

Il secondo gruppo si raggiunge in circa 35 minuti. Le gocce di pioggia, quando colpiscono il terreno, ne smuovono le varie particelle, esercitando un’azione erosiva che aumenta
con la pendenza.
Nella formazione delle piramidi ha importanza fondamentale la presenza del "cappello" e, soprattutto, la sua forma, perché condiziona l’esistenza e la durata della stessa piramide. La più idonea è quella del lastrone un po’ squadrato, lievemente inclinato a valle, che fa da tetto naturale alla piramide. Se il masso cade, la piramide assume una forma appuntita, facilmente aggredibile dall’acqua. Il suo destino è segnato solo se lungo il suo stelo non si trova un altro masso, futuro "cappello". Una piramide situata nel II gruppo ha un cappello veramente notevole del peso valutato in circa 100 quintali.


 piramidi di segonzano

 piramidi di segonzano

Il sentiero di visita delle piramidi di Segonzano, offre numerosi punti di osservazione e anche panchine dove fermarsi per un po' e godere del paesaggio.
Si arriva così al terzo gruppo delle piramidi, dopo aver superato un dislivello di 270 metri, immersi sempre in una vegetazione rigogliosa di conifere e latifoglie. Nella conservazione delle piramidi la copertura vegetale riveste una notevole importanza, perché modera l’azione erosiva dell’acqua: le radici, il muschio e le foglie trattengono efficacemente la terra, impedendo l’erosione.


 piramidi di segonzano

 piramidi di segonzano

Per ritornare al punto di partenza si seguono le indicazioni per il centro visitatori e si conclude così la visita a questa meraviglia della natura dopo circa 2 ore e 45 minuti.
Le piramidi di Segonzano sono il punto di partenza per visitare il territorio della Val di Cembra, un territorio ancora selvaggio che colpisce per le sue elevate pendenze segnate, in secoli di lavoro, da numerosi piccoli terrazzamenti ricoperti di vigneti. Così, ci si può perdere tra escursioni trekking, cascate, canyon selvaggi e finire la giornata in una delle tante cantine della valle con un'ottima degustazione di vino e prodotti tipici. Per un'immersione nella natura e nelle tradizioni di una montagna ancora genuina.

ALTRE COSE DA FARE IN VAL DI CEMBRA:

Vinzenz zum Feinen Wein, l'enoteca e ristorante di charme in centro a Vipiteno

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Un locale sofisticato ed elegante, con attenzione ai particolari, dove il vino fa da padrone sia nell'arredo sia alla carta con numerose etichette di qualità. Siamo a Vipiteno, la città più a nord d'Italia e più precisamente da Vinzenz, un'enoteca ristorante situata in pieno centro lungo la Via Città Nuova, vicino alla Torre Civica.
Un ambiente spazioso dal design contemporaneo, con molto legno e materiali naturali, tra linee minimali, una sala con caminetto e grandi vetrati dalle quali osservare la gente che passeggia per la via principale di Vipiteno.

ristorante vipiteno


enoteca vipiteno Vinzenz

Per un giorno ho voluto lasciare in disparte canederli e crauti e mi sono voluto immergere in questo piccolo mondo fatto di sapori, tradizioni e charme, gestito da Veronika e dal marito Daniel dal 2010.

PIU' DI 900 ETICHETTE DI VINO

La loro passione e competenza mi hanno accompagnato alla scoperta della personalità del vino, svelandone la migliore vocazione a tavola. Daglispumanti metodo classico ai vini da meditazione,fanno capolino centinaia di etichette (più di 900) ben selezionate. Le mensole in legno che toccano il soffitto contengono inoltre numerosissime bottiglie di vini autentici prodotti da piccoli viticoltori e particolarità di produttori biologici. 

ristorante centro vipiteno

ristorante centro vipiteno


enoteca vipiteno Vinzenz


enoteca

OSTRICHE E SAPORI DELL'ALTO ADIGE
Per molti Vinzenz è un angolo dove rilassarsi dopo una giornata di lavoro o una sciata a Monte Cavallo, in uno degli angoli più belli dell'Alto Adige, tra spunciotti sempre invitanti, dalle tartine ai taglieri di salumi e formaggi locali, fino alle ostriche accompagnate da un vino di ottima qualità.


ristorante centro vipiteno

enoteca vipiteno Vinzenz


enoteca vipiteno Vinzenz

Dopo un aperitivo servito sul grande bancone in legno con un buon Traminer , mi sono accomodato accanto al caminetto e ho degustato un'ottima cena scegliendo dalla carta menu.

ristorante centro vipiteno


ristorante vipiteno


UN MENU CON POCHI PIATTI PER FAVORIRE LA QUALITA'
Ho avuto modo così di scoprire una cucina fine ed elegante, che si rispecchia anche nel gusto dell'arredo locale, dall'atmosfera informale. Sono i prodotti i veri protagonisti della carta menu. Un menu che cambia ogni giorno e che propone pochi piatti con lo scopo di offrire sempre e solo prodotti freschissimi e di altissima qualità come ad esempiofagottini di pasta fillo ripieni di caprino e rape rosse su riso rosso selvaggio, conchiglie al prezzemolo fatte in casa con ragù di selvaggina e guance di vitello brasate su purea di pastinaca e fagiolini verdi.


enoteca vipiteno Vinzenz

enoteca vipiteno Vinzenz


ristorante vipiteno

ristorante vipiteno

Il tutto accompagnato da una cantina ben fornita che vanta sempre un vivo legame con il territorio.
Vinzenz è aperto dall'orario di pranzo fino a tarda serata ed è quindi il posto ideale per fare una breve sosta aperitivo sotto i portici di Vipiteno o per passare una piacevole serata in compagnia dei sapori del territorio.

INFORMAZIONI UTILI:
Enoteca Ristorante Vinzenz Zum Feinen Wein
Neustadt 4
Vipiteno
Tel. 0472.760342
Email: info@vinzenz.it
Sito Web: Vinzenz Zum Feinen Wein 

Il Sentiero delle Vedette, Col San Martino Soligo, storia e natura sulle colline del Prosecco

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Il sentiero delle Vedette sulle colline del Prosecco, da Col San Martino a Soligo, è stata la meta della mia prima escursione “estiva dell'anno”, un'escursione che abbina le bellezze naturali delle viti alla storia della Grande Guerra.
Infatti, il sentiero si chiama così perchè era un punto di controllo dell'esercito austro-ungarico: dalla cima di queste colline si poteva avere una visuale perfetta su tutta la linea del fronte lungo il Piave, un luogo quindi di grande importanza strategica, testimoniato da gallerie e trincee che si possono ancora osservare durante il percorso.


sentiero delle vedette prosecco
i terrazzamenti del Prosecco


Prima di effettuare questa escursione ho cercato info su internet in merito ai sentieri e punti di partenza ma ho trovato solo confusione. Il sentiero è lungo circa 11 km, consiglio pertanto di prevedere due auto oppure il ritorno in bus (anche qui un casino, uno all'ora), altrimenti, come ho fatto io, percorrere tutto il tratto in alto fino alla chiesetta di Collagù e poi tornare indietro. Calcolate, comunque, in questo caso, circa 14 km da fare a piedi.

sentiero delle vedette prosecco
mappa del sentiero
Ma vediamo le cose con calma su come si svolge il sentiero delle Vedette.
Il punto più bello in assoluto è vicino a Col San Martino, quindi decido di partire da qui. Sui vari siti troverete due punti di partenza da Col San Martino. Fate attenzione, il sentiero più bello è quello che passa per la chiesetta di San Vigilio e prosegue per i terrazzamenti del Prosecco; con l'altro sentiero si perde tutto questo.
Parcheggio la macchina nei pressi della grande chiesa di Col San Martino e proseguo a piedi verso via S. Vigilio. Da qui inizia il mio sentiero delle Vedette segnato con il numero 2. In salita raggiungo in pochi minuti la chiesetta di San Vigilio, datata 1200, e proseguo lungo la stradina asfaltata che si immerge nei vigneti.

sentiero delle vedette prosecco
la chiesetta di San Vigilio

sentiero delle vedette prosecco
panorama sulle colline del Prosecco
Fin da subito il panorama è spettacolare. Facendo il giro della collina si arriva nell'angolo più bello in assoluto, purtroppo non so il nome di questo posto, ma è davvero spettacolare. Cosa ne pensate? Sembra quasi di essere sulle risaie di Bali.


sentiero delle vedette prosecco
in lista per l'Unesco

sentiero delle vedette prosecco

A conferma del fatto che in provincia di Treviso la segnaletica non è ottimale, arrivati a questa deviazione bisogna fare attenzione:

sentiero delle vedette prosecco
qui bisogna andare a sinistra
Qui dovete andare a sinistra, purtroppo non c'è nessun cartello. Io ho proseguito dritto e mi sono trovato su un sentiero chiuso dopo 15 minuti a piedi fatti per nulla. Mannaggia!
Tornato alla deviazione, prendo il sentiero giusto, sempre ammirando panorami spettacolari sulle colline del Prosecco, e entro nel bosco in un ambiente completamento diverso. In località Bagolaro incontro l'alto sentiero che arriva da Col San Martino, e da qui inizia la camminata lungo la parte alta delle colline, con altitudini che toccano i 500 metri.
Sulla piantina il sentiero sembra sempre dritto ma non è così. Passo Campo Farel, con una piccola area sosta con le panchine e raggiungo Monte Moncader a 470 metri. Qui si incontrano in sequenza tre postazioni di vedetta del fonte austro-ungarico, la prima è una buca, la seconda incide il crinale di traverso affacciandosi sulla pianura, la terza è una postazione con una galleria di camminamento.

sentiero delle vedette prosecco
i segni della Grande Guerra
Proseguendo tra salite e discese, una costante del sentiero delle Vedette, passo la cima del Monte Pertegar, la forcella Xocco, dove, andando a destra, si scenderebbe a Farra di Soligo, e proseguo sempre dritto seguendo i cartelli del sentiero n. 2.

sentiero delle vedette prosecco

Arrivati al bivio qui sotto bisogna fare attenzione: ci sono tre sentieri e bisognerà prendere il Sentiero Nord. Io ho fatto l'errore di seguire il sentiero 2, come spiegato dai vari siti degli enti del turismo e sono finito su una strada asfaltata che conduceva in pianura. 

sentiero delle vedette prosecco
prendere il sentiero Nord
Ritorno nei miei passi (dopo aver perso una mezz'ora per niente) e prendo il Sentiero Nord che raggiunge prima la Forcella di San Martino (per fortuna qui ci sono i cartelli e ricompare il sentiero numero 2) e poi la Val di Fontana Fredda.

sentiero delle vedette prosecco
vista sulle Prealpi con Follina e il monte Cesen
 
sentiero vedette
seguitemi su Instagram: @pizzo_76

Ancora un po' in salita su stretto sentiero e sbuco su un sentiero forestale anche qui senza cartelli. Giro a destra e poi, all'altezza di una strada asfaltata, giro a sinistra fino a raggiungere la chiesetta di Collagù, la meta della mia escursione.

sentiero delle vedette prosecco
arrivato a Collagù

sentiero delle vedette prosecco
pure qui un ambiente unico
Pure qui un bellissimo panorama sulle colline del Prosecco! Peccato non ci siano della panchine per consumare il mio pranzo a sacco! In totale sono state 3 ore di cammino includendo anche le strade sbagliate.
Arrivati a questo punto si può scegliere di continuare fino a Soligo (se c'è una seconda auto oppure l'autobus che riporti a Col San Martino), oppure come ho fatto io, ritornare lungo lo stesso sentiero, concludendo così una lunghissima escursione sul sentiero delle Vedette. 


sentiero delle vedette prosecco
di ritorno a Col San Martino

Pure al ritorno passo per quell'angolo di pura magia fatto di terrazze a Prosecco e ritorno stanco ma appagato in piazza a Col San Martino.
Qui il primo gelato della stagione ci sta proprio come premio per questa lunghissima passeggiata sulle colline del Prosecco. Una bella escursione da consigliare in primavera e autunno!

SCHEDA TECNICA:

sentiero delle vedette prosecco

Partenza Col San Martino m. 192
Arrivo chiesetta di Collagù m. 410
Punto più alto mt. 485
Tot. 7 km andata - 3 ore per tratta

ALTRE COSE DA FARE SULLE COLLINE DEL PROSECCO:


Hotel Nele, una vacanza nella natura con centro benessere in Val di Fiemme

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Un hotel con centro benessere in Val di Fiemme in tipico stile di montagna, vicino al tracciato della famosa Marcialonga e circondata da un bel giardino fiorito, dalla pace delle Dolomiti e da un'emozionate vista panoramica sulle montagne. Nel 1951 l'hotel Nele è stato uno dei primi alberghi della zona e ancora oggi è gestito dalla famiglia Zorzi, arrivata alla terza generazione.
Siamo a Ziano di Fiemme, paesino sulle Dolomiti del Trentino a poca distanza dalla Val di Fassa e dai principali centri turistici della regione. Arrivare qui è molto facile: da Trento si prosegue per la Val di Cembra e poi sempre diritto fino ad entrare in Val di Fiemme. La posizione è perfetta, circondata da pascoli e boschi in estate, mentre, in inverno, immersa in uno scenario dal bianco immacolato.

hotel con centro benessere val di fiemme
una posizione unica sulla Val di Fiemme
Al mio arrivo incontro Stefania, è lei che insieme al fratello Diego accolgono gli ospiti come da tradizione di famiglia.
L'hotel Nele è composto dalla casa principale, dove è possibile soggiornare con la mezza pensione, e dal residence, situato a fianco, e che offre ai propri ospiti la possibilità di avere la prima colazione.

hotel con centro benessere val di fiemme
interni del Residence Nele


hotel con centro benessere val di fiemme


hotel con centro benessere val di fiemme
la hall dell'hotel

La prima cosa che ho fatto non appena sono arrivato in hotel, è stato prendere possesso della camera e liberarmi della valigia. Quasi tutte le camere sono state rinnovate di recente, troviamo la tipologia comfort, superior e junior suite, molte con vista sui boschi, ampie e calde, arredate con eleganza e in stile moderno in legno di larice dogato, grezzo della Val di Fiemme.

hotel con centro benessere val di fiemme
camere rinnovate

Ma si sa, in montagna non si viene per stare in camera, soprattutto sulle Dolomiti dove c'è un'infinità di sentieri e di uscite sulla neve che meritano di essere scoperte. Tra le escursioni che ho fatto, e che consiglio di fare, posso citare il Bosco che Suona e la Foresta dei Violini nei pressi di Predazzo e Paneveggio, l'escursione alla Torre di Pisa, mentre inverno, bellissime le ciaspolate a Malga Ora a Passo Lavazè e a Pampeago.
Di rientro nel pomeriggio in hotel , ho trovato il calore della stube di montagna, un ambiente di charme tipico dolomitico, dove è possibile rilassarsi sorseggiando un buon Hugo o una cioccolata calda, osservando la neve cadere stando comodamente seduti.


hotel con centro benessere val di fiemme
l'angolo stube
Relax che ho potuto approfondire più tardi nel piccolo centro benessere dell'hotel Nele, dotato di sauna finlandese, biosauna, bagno turco, piscina coperta con idromassaggio, vetrate panoramiche, area riposo e tisaneria, e si caratterizza per l'atmosfera rilassante che per la lunga lista di trattamenti. Perfetto dopo una giornata di attività sui monti.


hotel con centro benessere val di fiemme
piscina coperta con idromassaggio

hotel con centro benessere val di fiemme
sauna

hotel con centro benessere val di fiemme
sala relax
Dal benessere del corpo al benessere del palato il passo è stato breve. In una sala ristorante dal tipico charme alpino, curata in ogni minimo dettaglio, si gusta il menu della mezza pensione con una cena che inizia con un grande buffet di insalate e antipasti e continua con i piatti a scelta che seguono i ritmi delle stagioni e i prodotti del territorio.


hotel con centro benessere val di fiemme
ristorante dallo charme alpino

hotel con centro benessere val di fiemme

hotel con centro benessere val di fiemme

La cucina si muove sui canoni classici ma con qualche tocco di fantasia senza troppi azzardi come ad esempio le Millefoglie di Trentingrana e nocciole, le fettuccine al farro con ragout d'anatra al profumo d'arancio oppure l'immancabile strudel di mele con salsa di vaniglia calda, per rimanere sul classico.

hotel con centro benessere val di fiemme
strudel di mele

Tutti sapori trentini che ho avuto modo di ritrovare a colazione dove, in un ricchissimo buffet, che spazia dal dolce al salato, con yogurt di malga, formaggi, marmellate, torte fatte in casa, miele, brioches calde, ho fatto un carico di energia prima di affrontare una giornata di camminate sulle Dolomiti. 


hotel con centro benessere val di fiemme
ottima prima colazione

hotel con centro benessere val di fiemme

Poi, al ritorno, c'è sempre il calore di questa casa di montagna ad attenderti, pronta a coccolarti fino al momento della partenza.

Informazioni Utili:
Hotel Nele
Via Roda 3
38030 ZIANO DI FIEMME
Tel. 0462.571146
Email: info@hotelnele.com 
Sito web: Hotel & Residence Nele - Val di Fiemme


NB. Condizioni speciali per tutti i lettori del blog :) 

Per tariffe e offerte, potete pure inviarmi una mail a andreapizzato76@gmail.com , ormai ho una buona esperienza in tema di hotel di montagna e sono felice di potervi aiutare :)

ALTRE COSE DA FARE IN VAL DI FIEMME: 



Hotel Windschar, una lunga tradizione di ospitalità e benessere a Brunico

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Una vacanza nel cuore della Val Pusteria tra tradizione, natura e benessere. E' stato questo il mio weekend presso l'hotel Windschar, un hotel con centro benessere a Gais - Brunico con più di 110 anni di storia, tra i più antichi dell'Alto Adige e dalla posizione perfetta per scoprire il territorio.
Arrivare, infatti, è facilissimo: dall'uscita dell'autostrada di Bressanone si seguono le indicazioni per Brunico e per Gais; lo stesso se si proviene da Cortina: si scende a Dobbiaco e poi si prosegue per la Val Pusteria fino all'imbocco della Valle Aurina.
Una posizione speciale che mi ha permesso di visitare gran parte del territorio senza grandi spostamenti, anzi, con il Dolomiti Pass, disponibile gratuitamente per tutti gli ospiti dell'hotel, si possono utilizzare tutti i mezzi di trasporto pubblico senza spendere un euro, lasciando così la macchina comodamente in parcheggio.

windschar
la piscina all'aperto dell'hotel Windschar

hotel centro benessere brunico
la stube tirolese

Ma vediamo le cose con ordine.
Il benvenuto in hotel è da parte della famiglia Kronbicher, una tradizione di ospitalità giunta alla quinta generazione, da quando, nel lontano 1908, nell'antico maso di famiglia, vennero aperte 2 camere per gli ospiti. Con il passare del tempo la locanda è cresciuta fino a diventare l'hotel attuale, un raffinato hotel con centri benessere di 4 stelle, immerso in un'area verde di 4.500 m2.
La prima cosa che ho fatto al mio arrivo è stato prendere possesso della camera e liberarmi in questo modo del peso dello zaino. Una camera che profuma di legno, in tipico stile tirolese che trasmette tutta la comodità e l'armonia dei paesi alpini, con un grande balcone dalla vista mozzafiato sulle montagne e con tutte le comodità di un albergo di categoria superiore.


hotel centro benessere brunico
camere dal fascino alpino

hotel centro benessere brunico

Ma in montagna, si sa, non si viene per rimanere in camera. Fuori dall'hotel c'è un mondo che merita di essere scoperto, un mondo patrimonio Unesco, quello delle Dolomiti, ma anche un mondo verde e di ghiacci della Valle Aurina con oltre 80 cime oltre i tremila metri tra le quali il Windschar, la Cima del Vento Grande, che dà nome all'hotel.


hotel centro benessere brunico
minivan dell'hotel per le escursioni e transfer

Quello che mi è piaciuto dell'hotel Windschar è che viene proposto un programma giornaliero di escursioni, così, se non si ha voglia o tempo di organizzare un'uscita, oppure non ci si fida ad andare da soli, si può partecipare alle escursioni organizzate. Io ho fatto una bellissima ciaspolata al lago d'Issengo nei dintorni di Falzes. Siamo partiti con il minivan del Windschar e, assieme alla guida, abbiamo attraversato il bosco fino alle acque ghiacciate del lago. Purtroppo mi sono perso l'escursione in notturna con le lanterne al castello di Neuhaus, escursione di sicuro dal fascino particolare. Da menzionare anche le lezioni di sci di fondo, la gita in carrozza, la gara di curling sul campo di ghiaccio e le discese in slittino!
Al ritorno dopo una giornata sui monti, l'hotel ti accoglie con il tipico calore di una casa di montagna. Accanto al caminetto sempre acceso si può degustare una merenda pomeridiana con pizzette, stuzzichini, torte fatte in casa e dolci, l'ideale per riposarsi ma anche per recuperare un po' di energie.



hotel centro benessere brunico
la merenda del pomeriggio

hotel centro benessere brunico
il caminetto dell'angolo bar

hotel centro benessere brunico

Energie che ho recuperato definitivamente nelcentro Spa, un'area dedicata al benessere che comprende una piscina a 30°, due idromassaggi, una sauna finlandese, una sauna alle erbe aromatiche ed un bagno a vapore romano, il tutto con una vista stupenda sulle montagne circostanti.

hotel centro benessere brunico
piscina del centro benessere

hotel windschar brunico

hotel windschar brunico



hotel windschar brunico
centro benessere

Ottima anche l'ampia proposta di massaggi e trattamenti tra cui il bagno di vapore con fieno dell'Alto Adige, trattamento tradizionale con fieno puro d'alta montagna, ma anche i massaggi Shiatzu nella calda atmosfera del piccolo chalet Florian situato all'interno del giardino dell'hotel.


hotel windschar brunico
bagni di fieno
Ma il benessere passa anche attraverso la gola. In tre sale elegantemente arredate, tra la stube e i tavoli finemente apparecchiati, si gusta un menu che combina i piatti tipicamente altoatesini con prelibatezze italiane e mediterranee, seguendo il corso delle stagioni con prodotti locali a km zero.


hotel centro benessere brunico
ristorante dallo charme tirolese

hotel windschar brunico

Si inizia sempre con un grande buffet di antipasti e insalate per poi continuare con un primo e secondo a scelta finendo con un ottimo dolce :))
Sapori che ho avuto piacere di ritrovare al mattino con la prima colazione, dove in un ricchissimo buffet, che spazia dal dolce al salato, con brioches calde, yogurt di malga, pane di diversi tipi, torte fatte in casa, miele e marmellate, ho fatto un carico di energia per affrontare una giornata di camminate sui monti.



hotel windschar brunico
una parte del buffet della prima colazione

hotel windschar brunico


Per una vacanza perfetta ai piedi delle Dolomiti.

INFORMAZIONI UTILI:


Hotel & Benessere Windschar ****
Via Ulrich von Taufers 3
I-39030 Gais presso Brunico
Val Pusteria - Dolomiti - Alto Adige
Telefono: +39 0474 504 123
E-Mail: info@windschar.com
Sito Web: Hotel Windschar 


ALTRE COSE DA FARE A BRUNICO:


Una perla medievale di grande splendore: ecco cosa vedere a Montagnana in un giorno

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Di fronte ai due chilometri delle cerchia di mura di Montagnanapuò succedere di sentirsi straniati dal XXI secolo. Siamo davanti a un complesso fortificato tra i meglio conservati al mondo, tanto che la cittadina è stata una delle prime in Veneto ad entrare nel club dei Borghi Più Belli d'Italia e insignita della “Bandiera Arancione” del TCI.
In molti pensano che per vedere Montagnana bastano poche ore, invece, se si vuole scoprire la vera essenza del paese, occorre perdersi nei suoi vicoli e dedicare buona parte della giornata. Come ho fatto io la scorsa settimana, dove ho trascorso una giornata all'insegna di storia, sapori e antiche tradizioni.

cosa vedere a montagnana
le mura di  Montagnana verso castel San Zeno
Per organizzare la mia visita ho seguito le indicazioni presenti nel sito di Visit Montagnana,davvero completo e utilissimo per chi cerca informazioni sulla zona.

Pronti a scoprire cosa si può vedere in un giorno a Montagnana?Partiamo!

SCOPRIRE LA CINTA MURARIA MEGLIO CONSERVATA
Inizio la mia visita da Porta Padova Castel San Zeno, fatto costruire nel 1242 da Ezzelino da Romano, ridotto dalla Serenissima a deposito di canapa, trasformato dagli imperiali in caserma e oggi museo Civico. Consiglio di salire in cima al Mastio, alto circa 38 metri, con una vista bellissima su tutta Montagnana. Da qui si ha un'idea generale sulla struttura della cittadina: una cinta muraria scandita da 24 torri, alta 17-19 metri e costruita nel 1360-62 su precedenti fortificazioni per volere dei da Carrara.

cosa vedere a montagnana
vista dal Mastio

cosa vedere a montagnana
le mura viste dal Mastio con i Colli Euganei sullo sfondo

Per salire sul Mastio bisogna acquistare il biglietto di € 1,50 presso l'ufficio turistico e poi salire le scale fino alla terrazza panoramica.
Ovviamente foto a manetta e sono pronto poi ad immergermi nel centro cittadino, perfettamente rispettoso dell'impianto vecchio di sette secoli, che in nemmeno 24 ettari conserva una dozzina di edifici d'importanza storico-monumentale.

cosa vedere a montagnana
Porta Padova e il Mastio di castel San Zeno
Da Porta Padova inizio a percorrere via Carrarese che, con via Matteotti, è l'asse principale all'interno delle mura.

MANGIARE I DOLCI PIU' BUONI DI SEMPRE
Qui faccio sosta per una veloce colazione. Se c'è un posto a Montagnana dove poter degustare le migliori brioches (più di venti tipi diversi), torte e pasticceria fresca, secca e salata questo è la pasticceria Cuccato (Via Carrarese 5, https://www.facebook.com/PasticceriaCuccato) dal 1892 una vera istituzione in città. Un' istituzione a tal punto da produrre in esclusiva il dolce tipico di Montagnana, il Pandolce di Ezzelino.


cosa vedere a montagnana
il Pandolce di Ezzelino, il dolce tipico di Montagnana

pasticceria montagnana
le specialità della pasticceria Cuccato
Un dolce che risale da un'antica leggenda che narra l'aiuto dato da una popolana ad Ezzelino da Romano ferito durante l'incendio della città. Affinché potesse riprendersi velocemente, gli venne dato un grosso pane impastato con il levà (lievito naturale) con aggiunte di miele e frutta secca e sembra che Ezzelino si riprese subito. Ancor oggi questa ricetta esiste ed è proposta con questo dolce tipicoutilizzando lievito naturale usato fin dai tempi antichi per produrre il pane. Un souvenirs di Montagnana che, assieme a tutte le altre delizie della pasticceria, ne fanno una sosta obbligata se si è di passaggio in centro.

pasticceria montagnana
più di venti tipi di brioches

cosa vedere a montagnana
una sosta d'obbligo se si è in visita a Montagnana

SCOPRIRE IL VERONESE ALL'INTERNO DELLE MURA
Acquistato il mio Pandolce di Ezzellino, continuo la mia visita con il vicino Duomo, iniziato sotto l'influsso gotico e concluso in pieno rinascimento. Consiglio di ammirare il portale ad arco di trionfo dell'entrata (attribuito al Sansovino) e la Pala dell'altare maggiore in cui è presente la Trasfigurazione dipinta dal Veronese.

cosa vedere a montagnana
il centro storico all'interno delle mura
cosa vedere a montagnana
il Duomo

AMMIRARE UNA FORTEZZA INESPUGNABILE
Di nuovo in cammino, raggiungo un altro luogo da non perdere durante una visita di Montagnana: la Rocca degli Alberi, una fortezza militare che aveva lo scopo di difendere uno degli ingressi in città. Questa rocca fu necessaria per rinforzare il tratto di mura occidentali rivolte verso il nemico veronese indebolite dall'assenza di torri. Un tempo era interamente circondata da fossati e anche la parte interna era una estesa fossa che isolava ulteriormente la rocca. Da questo punto merita partire alla scoperta delle mura passeggiando sul vasto prato che le circonda. 

cosa vedere a montagnana
la Rocca degli Alberi

cosa vedere a montagnana
una fortezza inespugnabile
Nei pressi di Porta XX Settembre faccio sosta per il pranzo nel tipico ristorante Le Mura. E cosa si può assaggiare di tipico qui a Montagnana? Beh ci sono tante cose tra cui i bigoli con ragù alla montagnanese, baccalà alla vicentina, carne equina, ma la parte del leone lo fa il Prosciutto crudo dolce di Montagnana, certificato dal marchio DOP del Consorzio Tutela.

cosa vedere a montagnana
bigoli presso il ristorante Le Mura

ASSAGGIARE IL PROSCIUTTO PIU' BUONO
Sono diverse le aziende che producono prosciutto in zona. Ho avuto il piacere di visitare il prosciuttificio Brianza ( Via Luppia San Zeno 35, http://www.salumificiobrianza.it), a pochi chilometri dal centro, da oltre 50 anni riconosciuto ed apprezzato per la qualità e prelibatezza dei salumi, preparati secondo i criteri della tradizione.  

prosciutto montagnana
in visita al prosciuttificio Brianza

prosciutto montagnana
la lavorazione del prosciutto

prosciutto montagnana
il piccolo shop dove è possibile acquistare il prosciutto direttamente in azienda
Il salumificio Brianza è specializzato nella produzione del prosciutto crudo, in particolare del pregiato prosciutto veneto, tipico di Montagnana, realizzato con carni scelte di prima qualità. Una qualità che è premiata visto che il nome Brianza è tra i più conosciuti e richiesti di tutta la zona.
In visita all'azienda ho avuto modo di osservare le varie lavorazioni, dalle moderne e tecnologiche celle frigorifere, alla salatura delle carni fino alla stagionatura in stanze che ricreano il microclima delle cantine di un tempo con pareti in mattoni che filtrano il passaggio dell'aria dall'esterno. Il risultato è un prodotto di qualità unico a Montagnana. Presso il prosciuttificio è presente anche un piccolo negozio dove poter comprare i prodotti del marchio Brianza che, oltre al prosciutto, prevede anche la produzione di salami, sopresse, pancetta e bresaola.

prosciutto montagnana
Se non potete uscire dal centro città potete acquistare il famoso prosciutto di Montagnana Brianza nelle piccole gastronomie Mantoan e Zanini, entrambe in centro storico.

RIMANERE AFFASCINATI DAL GENIO DEL PALLADIO
La mia visita di Montagnana non è però finita qui. Dentro le mura merita di essere visitata la chiesa di San Francesco, la chiesa più antica datata 1350 e, nella parte interna, una serie di arcate realizzate con lo scopo di fornire spazio per il cammino di ronda e per i sottostanti “armadi a muro” detti canipe, dove gli abitanti del contado potevano depositare i prodotti agricoli. 

cosa vedere a montagnana
le mura con la chiesa di San Francesco

cosa vedere a montagnana
case colorate a ridosso delle mura
Poco fuori le mura, invece, di fronte a castel San Zeno, si può ammirare Villa Pisani, opera di Andrea Palladio, quasi a voler sancire il potere delle Serenissima che aveva sopraffatto le antiche nobiltà signorili.


cosa vedere a montagnana
Villa Pisani


Ormai la mia giornata a Montagnana sta per giungere al termine. Per un buon bicchiere di vino o aperitivo consiglio di fare una sosta presso l'enoteca Tomanin, mentre, se avete intenzione per fermarvi anche per cena, l'Hostaria San Benedetto propone specialità tradizionali in un ambiente elegante e storico.
Insomma, il passato a Montagnana ha lasciato traccia di sé, e anche al di là di quanto non dica l'architettura.

IMMERGERSI NEL MEDIOEVO
Ogni anno si tiene il Palio dei Dieci Comuni, durante il quale gareggiano cavalli e cavalieri per ottenere il titolo di vincitore, tra squilli di trombe e rulli di tamburo.
Per un'immersione totale nel medioevo in uno dei borghi più belli d'Italia.

INFO UTILI:
Arrivare a Montagna è molto facile: 50/60 km da Verona, Padova, Vicenza, 80 km da Venezia, e vicinissima ai Colli Euganei e Monti Berici con i borghi medievali i Este, Arquà Petrarca, Monselice.
Una posizione perfetta che può essere un ottimo punto di partenza la visita della regione, magari soggiornando in uno dei tanti B&B di charme, come il Sotto Le Mura, o affittacamere presenti in città. Tutti si possono ricercare nel sito di Visit Montagnana:

Per organizzare il soggiorno, invece, consiglio di visitare i siti e account social di Visit Montagnana:

ALTRE COSE DA FARE IN PROVINCIA DI PADOVA:

Una semplice passeggiata al pianoro del Mottolone da Arquà Petrarca

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Il pianoro del Mottolone è uno dei luoghi più affascinanti, panoramici e romantici di tutti i Colli Euganei. Ci sono diversi modi per arrivare, ma quello più semplice e veloce è quello di partire da Arquà Petrarca.
Vi avevo già raccontato cosa vedere adArquà Petrarca, il borgo del poeta e uno dei borghi più belli d'Italia, questa volta, mi lascio il centro del paese alle spalle e mi immergo nella natura dei colli.

pianoro del mottolone

Punto di partenza per la passeggiata al pianoro del Mottolone è la piccola piazzetta dove c'è il municipio, da qui si prende via Ventolone e, poco dopo, si gira a sinistra su via Scalette proseguendo sempre dritto fino alla nostra meta. Niente di più facile.

arquà petrarca

La strada è asfaltata e si può arrivare direttamente in macchina. Io ho preferito farla a piedi, circa 30/40 minuti, dipende dal passo, ammirando dei notevoli panorami su Arquà e sulla pianura.

pianoro del mottolone

pianoro del mottolone

pianoro del mottolone

Giunti al pianoro del Mottolone si può ammirare un panorama bellissimo sui Colli Euganei, un panorama ancora vergine rispetto ad altre zone del territorio compromesse da hotel e industrie, e che invita ad una breve passeggiata lungo un sentiero sterrato con staccionata.
Il pianoro del Mottolone è il luogo ideale per ammirare il tramonto sui colli, infatti, numerose sono le persone che si ritrovano qui per scattare foto e fare video (da condividere sui social), pertanto consiglio di venire durante la settimana e di godere in intimità questo paesaggio.


pianoro del mottolone

pianoro del mottolone

pianoro del mottolone

Ritorno ad Arquà Petrarca lungo la stessa strada, ma volendo si può  compiere un giro ad anello più lungo di qualche ora, giusto per rendere più completa e gradevole la passeggiata. Chissà, magari sarà uno spunto per una prossima gita, intanto mi godo questo angolo magico nel silenzio dei Colli Euganei.

ALTRE COSE DA FARE SUI COLLI EUGANEI:


    I fuochi del Sacro Cuore di Gesù in Tirolo: significato e tradizioni

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    I fuochi del Sacro Cuore sono uno degli eventi più attesi e singolari di tutto il Tirolo unito.
    Ogni anno, in occasionedella prima domenica dopo il Corpus Domini, è tradizione accendere dei fuochi sulle cime dei monti a ricordo del giuramento di fedeltà al Sacro Cuore.
    Quindi, per chi capitasse in zona in questo periodo, e vedesse dei fuochi sulle montagne non deve allarmarsi: questa è un'usanza dalle origini antichissime che rimanda ad antiche credenze e riti popolari che risalgono già al 1200.

    fuochi sacro cuore


    Ma fu più tardi che questo culto visse un momento di massimo fulgore. Il giuramento venne fatto il primo giugno del 1796 quando le truppe di Napoleone, assieme alla Baviera, stavano minacciando l'invasione del Tirolo. Da una parte c'era un esercito solido e potente, dall'altra un esercito di contadini con poche armi ma con tutta la volontà di difendere la propria terra. I quattro ceti territoriali, prima fra tutti quello dei contadini, giurarono fedeltà eterna al Sacro Cuore, se li avesse sostenuti nella lotta contro i francesi. Fu così che il Tirolo divenne la “sacra terra tirolese”, la resistenza contro Napoleone, Dio un alleato dei tirolesi.

    fuochi sacro cuore


    Guidato da Andreas Hofer, il piccolo esercito riuscì a battere quello di Napoleone a Bergisel, e fu lui stesso a rinnovare la promessa data al Sacro Cuore giurandone fedeltà eterna.
    Da allora si tiene fede a questo giuramento accendendo dei fuochi che illuminano il cielo su tutte le cime del Tirolo a forma di cuore o di croce, molte volte con la scritta INRI o con le iniziali di Gesù.

    Queste sono le date principali per osservare i fuochi del Sacro Cuore in Tirolo:

    Ehrwald 23 giugno 2018
    Un impressionante spettacolo viene offerto ogni anno per il solstizio nella Tiroler Zugspitz Arena. L'ampia conca vicino alle località Ehrwald, Lermoos e Biberwier è la scenografia perfetta, mentre quasi 10.000 falò illuminano il cielo notturno. Nel 2010 l'UNESCO ha dichiarato i fuochi del Sacro Cuore, famosi da tempo oltre i confini del Tirolo, patrimonio immateriale dell'Austria.

    Innsbruck 23 giugno 2018
    Spettacolare festa del solstizio sulla Nordkette a Innsbruck.

    Ellmau 23 giugno 2018
    Anche al Wilder Kaiser le montagne sono „in fiamme“ per i fuochi del Sacro Cuore. All'Hartkaiser, che si può raggiungere con la funivia da Ellmau (aperta fino alle ore 00.30), i falò si festeggiano facendo il barbeque „Feiabrenna“.

    St. Johann in Tirol 23 giugno 2018
    Numerosi fuochi illuminano la notte anche a St. Johann in Tirol, Oberndorf, Kirchdorf e Erpfendorf. Un evento particolarmente bello che si può ammirare dalla stazione a monte Harschbichl, che si raggiunge grazie agli impianti di St. Johanner Bergbahnen: con il bel tempo si possono ammirare centinaia di fuochi sulle cime del Wilder Kaiser, Kalkstein, delle Loferer e Leoganger Steinberge e del Kitzbühler Horn.


    NB. grazie a Tirol Werbung per le foto

    ALTRE COSE DA FARE IN TIROLO:

    Escursione al Pizzo di Levico o Cima Vezzena da Passo Vezzena

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    L'escursione al Pizzo di Levico o Cima Vezzenaè una delle escursioni più frequentate e panoramiche di tutto il Trentino. Frequentata perchè è abbastanza semplice e corta, mentre, panoramica, perchè la vista che si gode dalla cima è davvero impressionante.
    Potevo io, che sui social ho l'account pizzo76, non visitare il Pizzo di Levico?Certo che no! Allora vediamo come si è svolta questa giornata sulle verdi montagne del Trentino.

    pizzo levico cima vezzena
    vista sui laghi di Levico e Caldonazzo dal Pizzo di Levico

    Durante il mio soggiorno sull'Alpe Cimbra alloggio presso l'hotel Vezzena, un ottimo tre stelle situato sul passo omonimo in posizione tranquilla e immersa nel verde.


    arrivo in hotel

    Il sentiero per il Pizzo di Levico parte proprio da qui. Decido di effettuare quindi l'escursione il giorno del mio arrivo, nel primo pomeriggio, così ho tutto il mondo di fare la camminata con calma.
    Dall'hotel Vezzena seguo la piccola strada asfaltata che costeggia il ristorante Al Verle e da qui continuo lungo la strada fino a raggiungere il Forte Verle, uno dei tanti forti presenti sull'Alpe Cimbra della Grande Guerra. Il forte Belvedere di sicuro è il più famoso, ma ce ne sono molti altri che meritano di essere visti in zona (presto un post dedicato al tour dei forti).

    pizzo levico cima vezzena
    si parte dall'Hotel Vezzena         

    pizzo levico cima vezzena
    in salita
    pizzo levico cima vezzena
    sosta al forte Verle
    Una piccola sosta foto e, poco più avanti, trovo il primo cartello che indica Cima Vezzena: sentiero 205! Da questo punto in poi è tutta salita, prima su largo sentiero all'interno del bosco, poi, tra pini mughi con una forte esposizione al sole (portatevi una crema solare).

    cima vezzena


    Il panorama tanto atteso è sempre nascosto dalla montagna fino a quando, dopo circa un'ora e trenta di cammino dall'Hotel Vezzena, si vede il Pizzo di Levico o Cima Vezzena, a metri 1900 d'altezza, dove è presente, anche qui, un forte della Grande Guerra chiamato Forte Cima Vezzena. Per la sua posizione strategica era chiamato l'Occhio degli Altipiani, infatti, fungeva come osservatorio d'artiglieria e come tale svolgeva una funzione fondamentale per l'intera linea del fronte. Nonostante i furiosi bombardamenti, riuscì sempre a resistere; in nulla si risolsero gli attacchi ripetuti degli alpini nel maggio e agosto del 1915.

    pizzo levico cima vezzena
    il forte Vezzena

    pizzo levico cima vezzena

    L'attenzione però va tutta al panorama che si gode sui laghi di Levico e di Caldonazzo. Che spettacolo! Alle mie spalle, invece, si può ammirare gran parte dell'Alpe Cimbra e dell'Altopiano di Asiago con le vicine Cima Portule e Cima Mandriolo.

    pizzo levico cima vezzena
    panorama dalla cima

    pizzo levico cima vezzena
    piattaforma panoramica

    pizzo levico cima vezzena
    verso Asiago
    Ovviamente foto a manetta e un po' di tempo per ammirare questo spettacolo della natura. Quando si dice la fatica viene ripagata!
    Per il ritorno seguo lo stesso sentiero dell'andata. Ci sarebbe anche una strada militare che collega il passo Vezzena, ma preferisco il sentiero stretto e silenzioso nel bosco.
    Di nuovo all'hotel Vezzena, prendo una buona Radler nei tavolini all'aperto dell'hotel per festeggiare la riuscita di questa bella escursione sul Pizzo di Levico, e poi, più tardi, mi lascio viziare dal menu delle mezza pensione con le specialità del Trentino. 

    pizzo levico cima vezzena
    ritorno all'Hotel Vezzena

    pizzo levico cima vezzena
    ristorante
    pizzo levico cima vezzena
    una ricarica di energia
    Il modo migliore per recuperare le forze e ricominciare il giorno seguente con altre escursioni nel verde.

    SCHEDA TECNICA:
    Partenza: Passo Vezzena metri 1.400
    Arrivo: Pizzo di Levico Cima Vezzena metri 1.900
    Dislivello 500 metri
    1 ora trenta minuti solo andata

    ALTRE COSE DA FARE SULL'ALPE CIMBRA:
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