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Il sentiero del Dürer, un'escursione in Val di Cembra

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Una delle escursioni più interessanti da fare in Trentino è senza dubbio il sentiero del Dürer, conosciuto anche con il nome tedesco di Dürerweg, sui monti della Val di Cembra.
Il famoso pittore tedesco di Norimberga, durante un suo viaggio verso Venezia, venne sorpreso da una piena improvvisa del fiume Adige, e così, per ripararsi e trovare un rifugio più sicuro, percorse il sentiero che da Egna, in Alto Adige, arriva fino alle piramidi di Segonzano. Il sentiero del Dürerè lungo una ventina di chilometri e, una volta all'anno, viene organizzato un trekking culturaleguidato sulle orme del Dürer che unisce le bellezze naturali, culturali e enogastronomiche della Val di Cembra.

sentiero del Dürer escursione Val di Cembra
vista sui vigneti della Val di Cembra
Questa escursione guidata è un appuntamento molto atteso in Trentino! Quando arriviamo al punto di partenza, in piazza a Cembra, ci sono ben 200 persone! Grazie alla presenza di numerosi accompagnatori veniamo divisi in vari gruppi in modo tale da non camminare tutti insieme lungo la strada. Un'escursione che toccherà solo in parte il Dürerweg, ma che unirà le bellezze storiche, naturali e paesaggistiche della Val di Cembra con un itinerario ad anello e con varie soste dove riposarsi e degustare le specialità locali. Itinerario che si può fare in qualsiasi periodo dell'anno seguendo i cartelli segnaletici.

sentiero del Dürer escursione Val di Cembra
si parte!

sentiero del Dürer escursione Val di Cembra
indicazioni da seguire

Partiamo alle ore 9,00 dal centro di Cembra e proseguiamo per Faver. Dal centro di Faver iniziamo a scendere nel bosco con un sentiero in costante discesa fino a raggiungere il fondovalle dove scorre il torrente Avisio. Qui attraversiamo il torrente sul ponte di Cantilaga, un vero e proprio balcone sul Castello di Segonzano.
Appena attraversato il ponte troviamo la prima sosta degustazione con lo strudel di mele e yogurt. Ottimo!

sentiero del Dürer escursione Val di Cembra
si scende verso il torrente

sentiero del Dürer escursione Val di Cembra
il torrente Avisio dal ponte di Cantilaga
Iniziamo a salire di nuovo prendendo quota sul versante opposto al paese di Cembra e raggiungiamo il piccolo centro di Stedro, in posizione panoramica. Gli arditi terrazzamenti creati dalla mano dell'uomo per utilizzare al meglio il territorio scosceso, caratterizzano il paesaggio in cui nasce uno dei vini testimonial trentini, il Müller Thurgau. Una breve sosta per ammirare la Val di Cembra in tutta la sua bellezza e via di nuovo in salita per la prossima sosta: aperitivo con il Müller Thurgau del consorzio Cembrani DOC, succo di mela, salumi e uova sode biologiche del Consorzio Val di Cembra.

sentiero del Dürer escursione Val di Cembra
foto dal mio account instagram.. seguitemi!  pizzo_76

sentiero del Dürer escursione Val di Cembra
ristoro con il vino 708 km Cembrani bianco
Dopo questa piccola sosta facciamo un ultimo sforzo in salita per ammirare uno dei più belli gioielli naturalistici di tutto il Trentino: le piramidi di terra d Segonzano. Il sentiero scorre in mezzo al bosco di conifere e raggiunge in pochi minuti queste formazioni costituite da una mescolanza di materiale finissimo, ciottoli e grandi massi. Questi accumuli sono dovuti alla disgregazione e al disfacimento delle creste dei fianchi della montagna, operata dal movimento del ghiaccio. Davvero suggestivo.

sentiero del Dürer escursione Val di Cembra
le piramidi di terra di Segonzano
escursione guidata in trentino
tracce di storia da raccontare
Iniziamo di nuovo la discesa verso il fondovalle e alle 13 arriviamo ai giardini di Palazzo a Prato, nel piccolo paese di Piazzo di Segonzano, un antico castello con giardino dove è stata installata una tenda dove possiamo pranzare. Polenta, gulash e fagioli è il menu del giorno, il tutto servito con un ottimo vino Schiava.

sentiero del Dürer escursione Val di Cembra
arrivati al castello :))

sentiero del Dürer escursione Val di Cembra


sentiero del Dürer escursione Val di Cembra
voilà :)

Un po' di meritato riposo all'ombra degli alberi secolari del giardino e ci rimettiamo in cammino con destinazione castello di Segonzano.
Fu qui che il Durer si riposò durante la sua fuga dalla piena del fiume Adige, e qui dipinse numerosi acquerelli che testimoniamo la bellezza di questa valle, bellezza ancora intatta e che dal belvedere del castello la troviamo nella sua massima bellezza.

sentiero del Dürer escursione Val di Cembra
castello di Segonzano dove si rifugiò Durer

sentiero del Dürer escursione Val di Cembra
vista sui monti della Val di Cembra dal castello
C'è il tempo per ascoltare un concerto di corni naturali d'epoca e affrontiamol'ultimo tratto in salita che ci riporta in centro a Cembra.Finisce così questa  escursione in Val di Cembra di circa 7 ore (pause incluse), con numerose salite e discese, immersa tra i vigneti e paesaggi da cartolina quasi identici a come li vide a suo tempo il Dürer.
Ma si poteva finire una giornata in Trentino senza assaggiare i prodotti locali? Certo che no!
A Cembra facciamo sosta nelle cantine di Cembrani d.o.c, un consorzio di sette aziende, cinque cantine e due distillerie, dove è possibile fare degustazioni di vini tra cui il famoso Müller di Thurgau, coltivato in tutta la valle dal colore giallo chiaro, sostenuto dall'acidità che rende il sapore particolarmente aromatico e persistente. Inoltre al territorio della Val di Cembra e ai suoi 708 km di terrazzamenti di vigneti vengono dedicati due vini: 708 km Cembrani bianco e 708 km Cembranirosso, ambasciatori delle eccellenze della Val di Cembra. Fare una degustazione in una delle cantine è molto semplice: nel sito di Cembrani doc, ci sono tutti i contatti e le info utili su come visitare o prenotare la propria visita.
Per cena raggiungiamo il piccolo centro di Palù di Giovo e visitiamo un'altra eccellenza del Trentino: l'agriturismo Agritur al Volt, uno degli agriturismi più antichi d'Italia, dove vi si accede attraverso un antico porticato al quale si affacciano le porte delle cantine e delle stalle.Prima di arrivare alla sala del ristorante è d'obbligo fermarsi in una di queste cantine e fare dei piccoli assaggi dei vini prodotti, come la Schiava, un vino leggero, dal caratteristico colore rosato e dal sapore morbido e fruttato.
agritur al volt
atmosfere antiche nell'agriturismo Al Volt di Palù di Giovo

La cena di oggi in collaborazione con la Strada del Vino dei Sapori Trentinoe con quattro agriturismi locali, ci porta alla scoperta del meglio della cucina locale e trentina. Ecco il menu:
tortino di funghi porcini, strangolapreti tradizionali con scaglie di Trentingrana, tortel di patate con salumi tradizionali e l'immancabile strudel di mele :))
Tutto ottimo e accompagnato da una perfetta selezione di vini della Val di Cembra.

agritur al volt giovo
agriturismo Al Volt
Il modo migliore per finire questa esperienza in Val di Cembra, una zona ancora ottimamente preservata, dai sapori unici e genuini. 


 

La funivia della Marmolada

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Sappiamo tutti che la Marmolada è la regina indiscussa delle Dolomiti. Con lo scioglimento delle ultime nevi è arrivato il momento di dare inizio alla stagione estiva e di scoprire la vetta più alta delle Dolomiti con il suo ghiacciaio, il più esteso di tutti i Monti Pallidi.
La stagione estiva inizierà ufficialmente sabato 25 giugno, quando la famosa funivia #MoveToTheTop tornerà in funzione e collegherà il centro di Malga Ciapela,  m.1450, a Punta Rocca, m. 3265, attraverso le stazioni intermedie di Banc d'Antermoja e Serauta, dove è presente il museo più alto d'Europa.

marmolada
la  Regina delle Dolomiti con il suo ghiacciaio
Con un “volo” di soli venti minuti si può ammirare uno dei panorami più belli in assoluto dell'intero arco alpino: dalla funivia si ammira da subito la vicina Val Pettorina e, prendendo sempre più quota, si possono osservare  le impressionanti pareti rocciose della Marmolada. Dalla terrazza panoramica di Punta Rocca, accessibile anche ai disabili, si apre un panorama a 360 gradi sulle Dolomiti e non solo: l'immenso ghiacciaio e tutte le cime che hanno fatto la storia dell'alpinismo, come le Pale di San Martino, il Sassolungo fino alle Prealpi Venete.
Sempre a Punta Rocca si può visitare la piccola Grotta della Madonna che ospita la statua della Vergine Maria donata e consacrata da Papa Giovanni II, durante la sua visita sulla Marmolada nel 1979.

funivia della marmolada
le possenti pareti della Marmolada
Con l'apertura della funivia #MoveToTheTop riaprirà anche il Museo Marmolada Grande Guerra, ristrutturato recentemente e dedicato a tutti gli uomini che, sotto bandiere opposte, combatterono e morirono per la propria Patria. L'area espositiva è di 300 metri quadrati e si possono osservare reperti, testimonianze scritte, fotografie e materiale interattivo di quegli anni combattuti sul fronte.
Da non perdere le visite guidate gratuite nel primo giorno d'apertura, sabato 25 giugno, la mostra di poesie che sarà inaugurata sabato 16 luglio e il “Tramonto al Museo” di giovedì 28 luglio, a cui seguirà la tradizionale serata “Na Sera da Zacan” con artigiani locali, piatti tipici e folklore della Union di Ladin de la Roca.
L'ingresso al museo è incluso nel prezzo della funivia.

funivia della marmolada
interno del museo della Grande Guerra

funivia della marmolada

funivia della marmolada
un programma ricco di eventi

Una volta saliti in funivia e ammirato il panorama non rimane che andare alla scoperta della Regina della Dolomiti. Numerose sono le opportunità di trekking, nordic walking, mountain bike, ciclismo, e arrampicata, sia a fondovalle che in quota. Ad esempio, seguendo un semplice percorso attrezzato (adatto a tutti) si può visitare il Fortilizio Italiano di Punta Serauta, formato da una serie di grotte, il posto di comando, l'infermeria e la stazione teleferica, oppure i bellissimi Serrai di Sottoguda, regno di cascate e torrenti, da visitare assolutamente  se si è in zona.
Percorsi che vanno dalla semplice passeggiata alle vie ferrate più impegnative, tutti però immersi in un panorama da favola, ora patrimonio mondiale dell'umanità Unesco.

Per maggiori dettagli e informazioni consultare il seguente sito: Funivie Marmolada

ALTRE COSE DA FARE IN AGORDINO
Vedi tutte le mie escursioni in montagna 

Cosa vedere a Noale

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Con queste belle giornate di sole di primavera ho deciso di inaugurare il mio primo giro in bici andando a Noale, un paese non molto distante da casa mia in provincia di Venezia.
Ho portato con me macchina fotografica e zaino perchè, questo paese di 15.000 abitanti, conserva ancora quel fascino medievale da  vedere e scoprire con calma.
Prima di vedere Noalebisogna conoscere però un po' della sua storia. Nel corso del XII secolo i vescovi della Marca di Treviso investirono la famiglia dei Tempesta dei diritti feudali sul territorio per avere una protezione contro l'avanzata dei padovani, permettendo così la fortificazione, lungo le sponde del fiume Marzenego, dell'abitato.

cosa vedere a noale
il parco che costeggia il canale con la Rocca
La zona era caratterizzata da due aree diverse: il castello e la rocca: quest'ultima si trovava sulla riva destra del torrente, la cui deviazione portò alla creazione di un fossato difensivo che cingeva le mura e le cinque torri che proteggevano il palazzo dei Tempesta.

cosa vedere a noale

Nel corso dei secoli la cittadina cadde prima in mano agli Ezzellini, quindi ai carraresi di Padova ed infine alla Serenissima, arricchendosi negli anni di palazzi, chiese ed edifici giunti ai nostri giorni ancora in uno buono stato.

cosa vedere a noale
ingresso al centro storico


cosa vedere a noale

La visita di Noale non richiede molto tempo. Una volta chiusa per bene la bici (un lucchetto  non è mai abbastanza), inizio a visitare il borgo antico, caratterizzato da palazzi in gran parte decorati ed affrescati e da bassi portici gotici.
Il centro storico di Noale è organizzato lungo un asse principale che va dalla torre delle Campane alla torre dell'orologio, oltre alla quale è il palazzo della Loggia, che ospita il Municipio e una piccola Pinacoteca.

cosa vedere a noale
il municipio
Una volta visitato il borgo all'interno del castello, costeggio una parte del fossato, ora adibito a parco pubblico, dove si possono ammirare le rovine della Rocca e fare il giro dell'antico centro fortificato.
La Rocca, abbandonata nel '700, venne adibita a cimitero fino al 1996, ora invece è sede di manifestazioni ed eventi, come quello del Palio di Noale, che si tiene ogni anno nel mese di giugno.
Le origini del Palio di Noale sono antichissime. Si sa che già nel lontano 1347 la famiglia dei Tempesta organizzava competizioni e festeggiamenti in occasioni di vittorie su nemici e di scampate pestilenze. Dal 1996 questa manifestazione coinvolge tutta la cittadina con rievocazioni medievali, giochi e anche cucina medievale :))

cosa vedere a noale
il parco che costeggia il canale

cosa vedere a noale
la via principale

Fatto il mio giro alla scoperta di Noale, faccio una breve pausa gelato in una delle migliori gelaterie in centro città, la coppa spaghetti ice qui è un must, e poi riprendo la bici e continuo la mia pedalata di 13 km per tornare a casa.

cosa vedere a noale
coppa spaghetti

Molto spesso anche dei semplici pomeriggi come questo sono in grado di farti scoprire e conoscere sotto un'altra luce posti vicino a casa che avevi sempre ingiustamente sottovalutato.

ALTRE COSE DA FARE IN PROVINCIA DI VENEZIA



Il Molinetto della Croda, uno degli angoli più suggestivi della Marca di Treviso

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Uno dei luoghi più suggestivi della Marca Trevigiana è il Molinetto della Croda.Immerso nelle colline vicino a Refrontolo, lo scopriamo in una calda giornata di maggio quando ancora non è invaso dalle gite di autobus o villeggianti della domenica.
Questo è uno dei miei posti preferiti qui in Veneto, soprattutto perchè appena si abbandona il parcheggio e ci si avvicina alla cascata si entra completamente in un'altra realtà. Mai ci si potrebbe aspettare di trovare un luogo così di pace e silenzio a poca distanza dalla strada provinciale. 

molinetto della croda
il molinetto della Croda

molinetto della croda

La storia del Molinetto della Croda si perde nei secoli: le fondazioni della primitiva costruzione risalgono al XVIII secolo e poggiano sulla roccia, Croda secondo il dialetto locale. Nel corso degli anni vennero ampliati gli interni per le dimore delle famiglie di mugnai, sempre povere e alle prese con piene improvvise e alluvioni, tragedie che non impedirono al mulino di continuare a lavorare nel corso di tutti questi anni fino al 1953 quando macinò l'ultima farina.

molinetto della croda
interno del molino
Oggi lo possiamo vedere così com'era, poco è cambiato nel corso dei secoli. E' uno dei pochi mulini ad acqua ancora funzionanti, per questo è interessante assistere, durante una visita guidata, ad una dimostrazione su come viene macinata la farina del mais per la polenta con lo stesso procedimento utilizzato fin dal 1630.
Con il prezzo di due euro (2016) sono visitabili le stanze interne del mulino con belle vedute sulla cascata e si può salire poi sopra la collina con un piccolo sentiero che continua fino al parcheggio.


molinetto della croda

La visita alle terre del Prosecco non si esaurisce con il Molinetto della Croda: in pochi minuti di auto raggiungiamo la vicina Pieve di San Pietro di Feletto, edificata (si vuole ancora prima del 1000) forse sul luogo di un tempio pagano e ricca di affreschi come la cappella del Battistero, tutta affrescata con scene della vita di san Sebastiano. Una volta usciti dalla Pieve si apre un panorama magnifico su tutte le colline della Marca di Treviso. Davvero bellissimo.

pieve di san pietro di feletto
l'esterno della Pieve di S. Pietro in Feletto

pieve di san pietro di feletto
affreschi interni

pieve di san pietro di feletto
un paesaggio da preservare
Non potevamo trovarci in zona migliore per il pranzo. Sopra una collina troviamo la Tenuta “Val de Brun”, una splendida casa colonica sulle colline del Conegliano Valdobbiadene, il cuore storico del Prosecco che con i suoi 40 ettari di vigneto rappresenta la sede storica diAstoria vini. Questa azienda è in attività da più di 30 anni ed ha saputo guadagnarsi un posto di rilievo tra i marchi vinicoli, riconosciuta per la sua qualità e l'attenzione a ogni dettaglio del vino, dal contenuto all'etichetta.

astoria wines prosecco
la tenuta Val de Brun di Astoria Wines
Senza dubbio uno dei posti più panoramici dove poter fare una degustazione di vini accompagnata da dell'ottimo formaggio e soppressa veneta. Il nome Astoria è legato soprattutto agli spumanti, ed in particolare al prodotto per eccellenza della tradizione enologica veneta: il Prosecco. La gamma dei vini si completa poi con i vini del territorio trevigiano, quali i Colli di Conegliano Docg e il Refrontolo Passito Doc.
Tutti prodotti che possono essere acquistati nel vicino Astoria Lounge Wines Store di Crevada, uno showroom di design dall'arredamento minimal che rispecchia lo stile innovativo dell'azienda.

astoria wines prosecco
Astoria Wines

Ultima tappa della nostra giornata è Nervesa della Battaglia dove visitiamo un museo davvero particolare, l'unico museo aeronautico che vola davvero. Sto parlando della Jonathan Collection, un museo il cui obiettivo è quello di divulgare la storia dell'aviazione e in particolar modo approfondendo il periodo della Grande Guerra del 15-18.

jonathan collection nervesa
pronti per il volo?

jonathan collection nervesa
un museo che vola davvero
Bellissime le riproduzioni di aerei storici ospitate all'interno di un Hangar originale e molto di più deve essere il brivido di volare in uno di questi aerei, i cui modelli risalgono a circa 80/100 anni fa. Brivido che non ho avuto l'onore di provare, ma che ho potuto nello stesso modo sentire solo vedendo da vicino queste testimonianze della nostra storia.

ALTRE COSE DA FARE IN PROVINCIA DI TREVISO

Escursione al lago Ponte di Ghiaccio in Val di Fundres

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L’escursione al lago Ponte di Ghiaccio,Eisbruggseeè senza dubbio una delle escursioni più frequentate in estate a Rio di Pusteria Glitschberg, in Alto Adige. Anche se il meteo non promette nulla di buono, soprattutto nel pomeriggio, partiamo lo stesso da Maranza e raggiungiamo in auto il rifugio Gampil Alm.
NB. Di solito non è consentito arrivare in auto al rifugio Gampil Alm. L’itinerario classico prevede di lasciare la propria macchina al parcheggio di Dun e salire a piedi con il sentiero numero 13, circa un’ora di cammino.

ponte di ghiaccio gitschberg
si parte dal rifugio Gampil Alm

Ombrello e k-way sistemati nello zaino e siamo pronti per partire con destinazione lago Ponte di Ghiaccio, Eisbruggsee, circondati da vette che raggiungono i 3000 metri e lasciandoci la Val di Fundres alle nostre spalle. Il sentiero è ben segnalato e sale in leggera pendenza nel bosco, tra antiche malghe e fienili, fino a raggiungere un restringimento della valle, luogo conosciuto come Ponte di Ghiaccio, Eisbrugg.
Ebbene si, non si tratta di un ponte di ghiaccio vero e proprio, ma prende il nome dall’accumulo di neve causato dalle slavine che può rimanere fino a tarda  estate. Chiaro che se ci sono alte temperature la neve si scioglie, però a maggio e giugno è molto probabile trovarlo ancora lì.


ponte di ghiaccio gitschberg
camminando attraverso il Ponte di Ghiaccio

farsi strada sul ghiaccio

ponte di ghiaccio gitschberg
neve che può rimanere fino ad estate inoltrata
Superato con facilità il nostro passaggio sul ghiaccio, continuiamo sul fondovalle superando il torrente Ponte di Ghiaccio (proprio una fantasia con i nomi) ed entriamo in una zona paludosa dove il torrente scorre tortuoso.

ponte di ghiaccio val di fundres

Da qui il nostro sentiero numero 13 sale più ripidamente a zig zag prendendo quota e raggiungendo un gruppo di malghe che purtroppo troviamo chiuse. Malghe che durante la stagione estiva sono aperte e dove si possono degustare i prodotti tipici locali come latte, burro etc etc.. peccato :(  Sarà per la prossima volta!


ponte di ghiaccio val di fundres
le malghe prima del lago
Una piccola sosta per osservare le vette maestose e, grazie all’utilizzo del binocolo, riusciamo a vedere in cima anche degli stambecchi! Una meraviglia!!
Continuiamo fedeli sul nostro sentiero lungo un territorio morenico ricoperto da prati e piccoli pianori raggiungendo l’ultima morena, barriera naturale, in un’ampia valle, dove troviamo, a m. 2351, il lago Ponte di Ghiaccio Eisbruggsee.
 
ponte di ghiaccio val di fundres

ponte di ghiaccio val di fundres

In questo periodo dell’anno questo nome ci sta tutto. Siamo a giugno e troviamo il lago ghiacciato con ancora tanta neve. Un vero spettacolo! Sui vicini pendii marmotte corrono indisturbate come se non avessero visto una sola persona da molto tempo. Più in alto, un’aquila, ci ricorda che è lei la regina di queste montagne, e che noi qui siamo solo ospiti, ospiti che devono solo rispettare questo mondo fatto di ghiacci e acque.

ponte di ghiaccio val di fundres
arrivati al lago!!

ponte di ghiaccio val di fundres
direzione?
Oltre agli animali anche il cielo ci fa notare che l’uomo è davvero piccolo nei confronti con la natura: tuoni e fulmini si fanno sentire minacciosi all’orizzonte. Meglio scendere a valle per non camminare sotto la grandine o il temporale.  Facciamo a tempo per fare una piccola merenda all'aperto nelle maghe che abbiamo passato prima: speck, formaggio di malga e sciroppo al sambuco:)Che bontà!!


ponte di ghiaccio val di fundres
formaggio di malga, speck e sciroppo di sambuco

Anche qui con il binocolo osserviamo stambecchi e aquile che dominano le vette della Val di Fundres. Salutiamo questo mondo di neve e boschi e ritorniamo al rifugio Gampil Alm. Non essendo ancora sazi ci facciamo consigliare una specialità locale. Oltre ai soliti canederli e spaetzle, qui in Alto Adige sono molto richiesti i Erdaepfelplattlan mit Kraut, frittelle di patate con crauti, soprattutto nei rifugi di alta montagna. Davvero ottimi.

ponte di ghiaccio val di fundres
interno del rifugio Gampil Alm

ponte di ghiaccio val di fundres
Erdaepfelplattlan mit Kraut
Ritornati a Maranza rimane un po’ di tempo per riposarsi in hotel e poi usciamo per cena nei pressi di Vandoies. Qui abbiamo scoperto due locali che meritano di essere menzionati. Il primo è un caseificio dove viene trasformato il latte dei pascoli che si trovano in alta quota in formaggi freschi, molli e stagionati e dove si può scoprire come nasce un formaggio unico.  Da Capriz,  Pustertalerstrasse 1B -Vandoies, si può visitare infatti un museo interattivo e farsi deliziare nel piccolo bistrot con una degustazione di formaggi accompagnati da vini dell’Alto Adige e molte altre prelibatezze.

capriz formaggio vandoies
scoprire il mondo del formaggio nel caseificio museo Capriz
Il secondo, invece, è un ristorante con solo cinque tavoli. Ebbene si, nel piccolo ristorante La Passion, via San Nikolaus 5 - Vandoies, un ambiente intimo e in tipico stile di montagna, assaporiamo una cucina ambiziosa e aromatica, ricca di gusto in un ambiente accogliente e familiare.

ristorante la passion vandoies
solo cinque tavoli, grande paradiso del gusto

NB. Lascio a malincuore Vandoies Glitschberg con le sue valli e vette innevate e ritorno a Mestre in treno. Nei bagni della stazione incontro un topo.... Dalle aquile, stambecchi e marmotte passo al roditore della stazione dei treni....Triste segno che sono tornato alla realtà cittadina :(

SCHEDA TECNICA:
Partenza: rifugio Gampil Alm, m 2053
oppure parcheggio Dun m. 1525
Arrivo: lago Ponte di Ghiaccio,  m. 2351
Dislivelllo: 300 metri
Tempo: 1H50 solo andata  ( da Dun aggiungere 1H20)

ALTRE COSE DA FARE IN ALTO ADIGE:

Il sentiero Busatte Tempesta

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Tra le escursioni trekking più interessanti che si possono fare sul lago di Garda troviamo il sentiero Busatte Tempesta.
Decido di effettuare questo sentiero in una bella giornata di sole di dicembre, giornata calda per il periodo e poco frequentata dai turisti che normalmente prendono d'assalto il lago durante i mesi estivi.
Punto di partenza del sentiero Tempesta è il parco Busatte. Per raggiungerlo bisogna seguire le indicazioni dal centro di Torbole per l'hotel Aktiv Santa Lucia e salire lungo la strada, con qualche tornante, fino ad arrivare al parcheggio. Qui supero il ristorante e attraverso tutto il campo sportivo fino a raggiungere i primi cartelli: Busatte – Tempesta 1H20.

sentiero busatte tempesta
inizio del sentiero


sentiero busatte tempesta
in leggera salita sul bosco

Il sentiero è semi pianeggiante, lungo 4 km, e si snoda in mezzo al bosco offrendo da subito splendide vedute su Torbole e sull'alto lago di Garda.

sentiero busatte tempesta
splendida vista su Riva del Garda e Torbole

Dopo venti minuti troviamo le prime scalinate di ferro che, con un totale di quasi 400 gradini, ci accompagnano per quasi tutta la nostra escursione, superando costoni e scendendo velocemente di quota, perdendo così tutto il dislivello in salita appena fatto :((

sentiero busatte tempesta
inizio del sentiero con le scalette

sentiero busatte tempesta
in discesa verso il lago
Lungo il sentiero Tempesta si incontrano diverse pietraie e nudi liscioni di roccia, risultato delle imponenti frane che, dalla fine dell'ultima glaciazione, hanno interessato a più riprese questo versante del lago di Garda. Spessi pacchi di calcare sono franati a valle frantumandosi in una miriade di blocchi. C'è anche un'altra teoria sull'origine di questi blocchi:

sentiero busatte tempesta
cartelli lungo il percorso
Seguo fedele il sentiero superando due costoni, il Corno di Bò e il Salt de la Cavra, attraversando paesaggi bellissimi con un panorama incredibile sul lago. Ad un certo punto si arriva in una posizione dove il lago non ha più fine, da nord verso sud, da Torbole a Sirmione, ecco il più grande lago d'Italia in tutta la sua lunghezza:
sentiero busatte tempesta
il lago di Garda visto da nord a sud

sentiero busatte tempesta


lago di garda
un lago dalle origini antiche
Dopo circa un'ora e venti raggiungo un bivio: continuando in discesa si arriverebbe al paese di Tempesta, risalendo, invece, la strada forestale, si percorre un sentiero ad anello che si ricongiunge, in salita, al sentiero Tempesta poco più avanti.  

sentiero busatte tempesta
incrocio tra il sentiero Tempesta e la strada forestale

sentiero busatte tempesta
risalendo verso il sentiero Tempesta
E' quello che decido di fare io: continuo in salita per un po' lungo la strada forestale e mi unisco di nuovo al sistema di scalette e passerelle che contraddistinguono questa bellissima escursione.
Ritorno al parcheggio dopo aver fatto tantissime foto e contento di aver ammirato il lago di Garda da una prospettiva diversa, nella calma assoluta della bassa stagione.


SCHEDA TECNICA:
Partenza: Parco Busatte (Torbole)
Dislivello:  220 metri
Tempo: 1H20 -1H30 andata


ALTRE COSE DA FARE SUL LAGO DI GARDA:


Timodore, i prodotti ideali per il recupero dopo una giornata di sport

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Con l'arrivo della bella stagione sono tornati a riempirsi i sentieri delle Dolomiti di appassionati della montagna, semplici escursionisti, ma anche di corridori che si dilettano a correre in salita e in discesa circondati tra le vette più belle delle Alpi.
Caratteristica fondamentale per godere al massimo di queste giornate è avere un buon paio di scarpe in grado di ammortizzarsi bene alle caratteristiche del nostro piede e un abbigliamento comodo e leggero per affrontare in tutta sicurezza le prime uscite.
Durante queste passeggiate i benefici sul corpo sono numerosi, l'organismo brucia una grande quantità di calorie per fornire ai muscoli l'energia per produrre il movimento, con un innegabile effetto snellente e tonificante, soprattutto sui muscoli delle gambe e dei glutei.

escursione in montagna

Un altro fattore da tenere in considerazione è il recupero dopo una giornata di sporte l'eccessiva sudorazione durante l'attività fisica in montagna, soprattutto dopo una giornata di cammino con scarpe da trekking pesanti e calze che non riescono a tenere asciutta la pelle del piede.
Sappiamo tutti che il benessere dei piedi è una cosa fondamentale per camminare tranquillamente in montagna, l'eccessiva sudorazione favorisce la nascita di batteri che si decompongono provocando la formazione di cattivo odore e, se non trattata adeguatamente, anche danni alla cute.
Per evitare tutto questo utilizzo da un bel po' di tempo la linea di prodotti Timodore, conosciuti da sempre per le loro proprietà antisettiche e deodoranti che contengono l'estratto di Timo, prendendosi cura del benessere e dell'igiene dei piedi, l'ideale per il recupero dopo una giornata di sport.

benessere dei piedi timodore

Prima e dopo le passeggiate in montagna bastano pochi secondi per avere una piacevole sensazione di freschezza e di relax: prodotti come gel relax e la crema Deo 48h con estratti di timo, lavanda, rosmarino e margosa stimolano l'azione drenante donando una piacevole sensazione, ottimi per controllare la sudorazione del piede e ideali durante l'attività sportiva.


La scorsa settimana, dopo una lunga escursione sulle Pale di San Martino, ho provato anche i sali ossigenati Timodore, una miscela di sali in composizione bilanciata, olii essenziali ad azione rinfrescante e tonificante che aiutano a ridurre quel senso di gonfiore e stanchezza, dando una nuova morbidezza, freschezza e vitalità. Bastano solo dieci minuti di immersione in una bacinella d'acqua per godere di molteplici benefici.

timodore

Posso finalmente dire che il ritorno alla fresca normalità dopo una giornata di attività sportive non è mai stato così semplice e veloce.

La gola di Leutascher Geisterklamm, un'escursione da fare a Mittenwald

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Mittenwald è un piccolo centro della Baviera conosciuto per le sua case affrescate, ma anche per le numerose possibilità di escursioni e camminate nella natura. Una delle escursioni più conosciute qui a Mittenweald è la gola di Leutascher Geisterklamm, un orrido lungo quasi 3 chilometri formato dal torrente e immerso in un paesaggio selvaggio.
Complice la bellissima giornata di sole, decido di marinare la scuola di tedesco e di visitare la gola di Leutschar Geisterklamm in giornata da Monaco di Baviera, prendendo il treno locale che parte dalla stazione centrale e che, in circa due ore, arriva a Mittenwald. Dalla stazione proseguo a piedi per il centro e rimando la visita alle caratteristiche case affrescate ad oggi pomeriggio, dopo aver effettuato l'escursione alla gola.
Qui in Baviera è difficile perdersi: i cartelli sono ovunque e ben leggibili, seguo quindi le indicazioni per Leutascher Geisterklamm e costeggio il corso del torrente circondato da prati verdi e montagne ancora innevate. Una vera cartolina.

leutascher geisterklamm mittenwald
Mittenwald nel cuore delle Alpi bavaresi
Arrivato alla casetta con il bar e l'ufficio informazioni prendo subito il sentiero che sale sulla destra a tornanti e che prende velocemente quota verso il Panoramabrucke, in questo modo si arriva prima alla passerella lunga ben 800 metri.

indicazioni all'inizio del percorso
Lungo il percorso ci sono diversi cartelli informativi che raccontano la storia del posto, come quello che ci indica la posizione in cui anni fa si trovava il confine con l'Austria, ma anche leggende e storie di folletti e di gnomi.
Dopo circa venti minuti arrivo al ponte sospeso, il panorama Brucke. Da qui si può ammirare tutta la forza delle acque e le possenti pareti, talmente vicine, che sembrano quasi toccarsi. 


leutascher geisterklamm mittenwald
il ponte panoramico sospeso

leutascher geisterklamm mittenwald

leutascher geisterklamm mittenwald
la passerella che attraversa la gola
A questo punto il sentiero si divide in due: attraversando il ponte si scende e si rientra al punto di partenza, andando dritti, invece , si continua attraverso lo spettacolare percorso panoramico sulla passerella che costeggia le acque tortuose fino ad arrivare ad un secondo ponte: Hollbrucke.
La gran parte del sentiero si trova in una valle alpina infossata, ciò nonostante è stato possibile individuare un tracciato interessante e vario, il meno possibile esposto ai pericoli e situato ad una distanza minima dal fondo di 15 metri protetto così dalle piene. L'intera passerella è tenuta sospesa sul torrente da una costruzione formata da sostegni in acciaio, mentre i ponti sono stati portati sulla gola da un elicottero nel 2004.

leutascher geisterklamm mittenwald
la passerella che costeggia il corso del torrente

L'intera costruzione della passerella è stata costruita mediante l'utilizzo di impalcature ancorate alle pareti verticali da operai tenuti sospesi da cinture di sicurezza.
Camminando lungo il sentiero attrezzato sembra di essere un tutt'uno con la natura: quasi al livello delle acque, tra cascate e rapide circondati da un frastuono incredibile. 

leutascher geisterklamm mittenwald
acque tumultuose

leutascher geisterklamm mittenwald

Il sentiero ad un certo punto lascia il torrente e si inoltra nel bosco. Da qui è un leggero scendere fino al punto iniziale della nostra escursione, passando per il rifugio Gletscherschliff con il suo punto panoramico.
Essendo fine aprile ho trovato molte parti della passerella ancora chiuse (in alcune parti sono passato lo stesso, lol) come il sentiero finale che conduce alla cascata dalla casetta con il bar.
Davvero un peccato, un motivo per ritornarci se sarò di nuovo in zona.
Ritorno in centro a Mittenwald e ne approfitto per visitare la via principale con le sue case dipinte (le avrei fotografate tutte). Una cittadina davvero caratteristica, viva, ricca di tradizioni e rispetto per l'ambiente e anche di storia. Ebbene si, in una delle tante facciate dipinte trovo una rappresentazione di Venezia: i mercanti di Venezia spostarono proprio qui il mercato di Bolzano, a seguito di problemi sorti nel borgo altoatesino, trasformando il villaggio nella piazza di scambio delle merci all'ingrosso con le potenti casate commerciali di Augusta e Norimberga.

baviera
le case dipinte di Mittenwald
mittenwald
la Serenissima ritratta sulle case di Mittenwald

Saluto la mia Serenissima e ritorno in stazione per prendere il treno per Monaco. Con il Bayern Ticket, il biglietto che ti permette di viaggiare illimitatamente su tutti i treni della Baviera, arrivo direttamente in centro alla capitale bavarese. E' veramente il caso di dire dalla città alle vette!

ALTRE COSE DA FARE IN BAVIERA:

Monaco di Baviera
Baviera


Berghotel Racines, sport e benessere tra le vette dell'Alto Adige

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Durante il mio brevesoggiorno in Val Racines ho avuto modo di soggiornare presso ilBerghotel Racines, un ottimo quattro stelle, situato lungo la strada del canederlo, e immerso in un paesaggio naturale incantevole.
Si chiama Berghotel non a caso: la Val Racines si offre a numerosissime passeggiate in montagna in estate e a lunghe giornate di divertimento sulla neve in inverno.
Arrivare a Racines è stato facilissimo: dalla stazione di Vipiteno ho preso l'autobus di linea e sono sceso alla fermata dove ci sono gli impianti di risalita di Colle; l'hotel è a pochissimi metri di distanza, niente di più facile!

berghotel racines
arrivo al berghotel Racines
Una volta effettuato il check in ho preso subito possesso della mia camera: in tipico stile alpino, elegante e spaziosa, con balcone e una bellissima vista sui boschi e sulla chiesetta che domina l'ingresso della valle. Davvero niente male!

berghotel racines
la mia camera

berghotel racines
vista sul paese di Colle

Con grande amore la famiglia Rainer - Schölzhorn ha cresciuto questo hotel curando ogni minimo dettaglio e rendendolo ancora più bello e confortevole. Un ambiente magico che si contraddistingue per la tradizionale ospitalità e l'allestimento generoso.
Al Berghotel Racines è facile sentirsi a proprio agio nelle bellissime camere e lasciarsi poi viziare con i piatti prelibati della cucina dei ristorante dove ogni sera viene proposto un menu a scelta degustando le specialità dell'Alto Adige e le raffinatezza della cucina italiana insieme ad un grande buffet di insalate.

berghotel racines
ristorante

berghotel racines
ristorante con angolo stube

A colazione, invece, un ricchissimo buffet permette di fare il carico giusto di energie per affrontare la giornata sui sentieri dell'Alto Adige. Ebbene si, la Val Racines offre numerosissime opportunità di escursioni, tra cui una delle più famose è l'escursione alle cascate di Stanghe (a breve la descrizione). Un ricco programma di escursioni e gite è disponibile alla reception dell'hotel nel caso in cui non ci si sente preparati ad andare da soli oppure si preferisce la presenza di una guida.

berghotel racines
un paradiso per le passeggiate
Per gli amanti delle bici, invece, c'è la possibilità di noleggiare in hotel mountain bikes oppure di lasciare la propria al sicuro all'interno del garage dell'hotel.
In inverno ci si sveglia la mattina, si fa colazione e via sci ai piedi lungo le piste che corrono intorno al comprensorio Racines Giovo. Un lusso per tutti quelli che scelgono le strutture sulle piste, un'esperienza imperdibile per i fanatici dello sci, ma anche per chi si muove con i bambini.

Sappiamo tutti che il benessere fisico e mentale sono la base di una vita felice. Il centro benessere del Berghotel è sicuramente il posto giusto. Dopo una giornata di attività sportive è perfetto rintanarsi nella Spa con piscina interna con acqua Grander, grotta idromassaggio, saune, bagno di vapore, baita in giardino con sauna, stanza del silenzio e perdersi poi nel mondo del benessere dei massaggi in armonia e serenità.

berghotel racines
piscina con acqua Grander

berghotel racines
relax con vista
Massaggi che possono essere tradizionali oppure speciali dell'Alto Adige, come il bagno nel fieno e l'impacco con le erbe aromatiche.

berghotel racines

berghotel racines
grotta idromassaggio
Un piccolo mondo delle attività sportive quello del Berghotel di Racines dove la cultura del benessere raggiunge i livelli più alti. Così tra i boschi o un tè davanti al camino, diventa ancora più piacevole prendersi cura di sé.

CONTATTI:
BERGHOTEL RACINES****
Colle 43a, 39040 Ratschings, Province of Bolzano - South Tyrol
Sito Internet:  Berghotel Racines

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A piedi fino al santuario della Madonna della Corona

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Il santuario della Madonna della Corona, vicino al lago di Garda, è senz'altro uno dei luoghi più suggestivi e mistici di tutta la nostra penisola. Meta di pellegrinaggio ormai da secoli lo si può raggiungere a piedi attraverso un sentiero che parte dal piccolo paese di Brentino Belluno (siamo in provincia di Verona) e che sale immerso nel bosco con un dislivello di circa 600 metri, con oltre 1.500 gradini e in due ore di cammino. Fino a pochi anni fa questo era l'unico modo per arrivare quassù. Si camminava per ore in pellegrinaggio e in preghiera, poi, con la costruzione della strada, è diventato tutto più semplice: comitive, auto, moto e chi più ne ha più ne metta, possono arrivare in questo luogo magico, sospeso tra montagna e cielo.

madonna della corona brentino
il santuario nella roccia

Consiglio quindi a tutti i camminatori e, a chi vuole vivere al meglio l'esperienza della salita al Santuario della Madonna della Corona, di venire durante la settimana oppure durante i mesi di bassa stagione.
Così ho fatto io. In un bel giovedì di sole di maggio ho preso da solo la macchina e ho raggiunto l'uscita dell'autostrada di Affi. Da qui circa venti chilometri per raggiungere Brentino e parcheggiare in centro paese.
Dal centro paese seguo le indicazioni per il santuario e trovo dopo pochi minuti l'inizio del sentiero, il sentiero della Speranza, da poco denominato così perché chi lo percorre, laico o credente, lo fa con la speranza di trovare nel santuario la forza e la pace di cui ha bisogno.

madonna della corona brentino
si parte!

madonna della corona brentino
sentiero sempre in salita

Il sentiero inizia con una scalinata con gradini e poi si restringe diventando un sentiero vero e proprio. In salita raggiungo dopo pochi minuti la Croce, una terrazza panoramica con una grande croce e una bellissima vista sulla Valle dell'Adige. Questa terrazza è l'ideale per riprendere un po' il fiato dopo i primi tratti in salita.

madonna della corona brentino
la Croce

madonna della corona brentino
vista sulla Valle dell'Adige
Dopo un po' il sentiero costeggia un tratto di roccia dove è stato messo un cordino di ferro, niente di pericoloso, ma ottimo per le persone meno abituate o che abbiano paura dei tratti un po' esposti. Ricordo che questo sentiero è un pellegrinaggio quindi frequentato molto spesso da camminatori meno esperti e poco in forma rispetto alle più comuni escursioni trekking.

tratto con cordino di ferro
Un po' di tempo per ammirare la valle che si inoltra verso il Monte Baldo e il sentiero verso il Santuario della Madonna della Corona cambia drasticamente. Una scalinata a zig zag in costante salita prende sempre più quota con splendide vedute sul fondo valle.. Ebbene si, ne ho fatta di strada!

madonna della corona brentino
salendo di quota.. ne ho fatta di strada dal paese giù :))

madonna della corona brentino
dall Grotta della Pietà
Passo per una piccola cavità che prende il nome di Grotta della Pietà e leggo il libro del pellegrino con tutte le firme delle persone che sono passate prima di me. Lo firmo anch'io e, di nuovo in salita, riesco a vedere finalmente il santuario della Madonna della Corona. Che spettacolo!

madonna della corona brentino
prima visuale del Santuario della Madonna della Corona

Foto a manetta, sia con la macchina che con il cellulare, e mi appresto ad affrontare l'ultimo tratto dell'escursione attraversando il ponte del Tiglio,un ardito ponte in pietra che conduce all'ingresso del Santuario.
Da qui supero unaripidissima (tanto per cambiare) scalinata costeggiata da capitelli, ed arrivo alla mia meta dopo circa un'ora e venti minuti di cammino! Quasi 40 minuti in meno del tempo previsto :))


madonna della corona brentino
arrivato!

madonna della corona

Tutta la fatica e il sudore della salita svaniscono una volta ai piedi di questa chiesa.Un'atmosfera mistica, tra roccia e cielo, una chiesa che venne costruita nel cuore della montagna del Monte Baldo nel '500, in sito inaccessibile, per celebrare l'apparizione della statua dell'Addolorata mentre i turchi prendevano Rodi, dove l'effige era custodita.
L'interno colpisce per la sua parete sinistra in roccia e per le numerose tavolette ex voto che i graziati offrivano come ringraziamento. Ne sono rimaste solo un centinaio, ma dovevano essere molte di più.

madonna della corona
le tavolette ex voto

madonna della corona
interno della Chiesa
Oggi niente strudel di mele e canederli, ma solo un veloce pranzo a sacco e un po' di meritato riposo sulle panchine con tavoli costruite apposta per le persone che vogliono consumare un pasto veloce portato da casa. Volendo c'è anche un piccolo bar con ristoro e toilette.
Per le foto migliori consiglio di salire la strada che porta alla fermata dell'autobus. Da qui si ha l'immagine più bella del Santuario della Madonna della Corona.
 
madonna della corona

madonna della corona
foto tratte Instagram, seguite il mio account pizzo_76

Cerco di immagazzinare il più possibile l'energia positiva di questo posto e ritorno a valle sempre per lo stesso sentiero dell'andata.
Finisce così un'escursione per me insolita, utile per isolarsi un po' dal mondo esterno e cercare per un po' un'oasi di pace per i sensi.


ALTRE COSE DA FARE IN PROVINCIA DI VERONA:

Le migliori scarpe da trail running La Sportiva provate per voi

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Dopo tutti questi anni sui sentieri delle Dolomiti è arrivato il momento di cambiare scarpe da trail. Quello che ho cercato non è uno scarponcino da montagna, ma bensì una scarpa da corsa che andasse bene anche per le semplici camminate in montagna su sentieri facili.
Sappiamo tutti che correre in montagna o sullo sterrato è completamente diverso da correre sull'asfalto: un fondo completamente diverso, scivoloso, non regolare, con un diverso tipo di corsa e con un diverso ritmo.
Non è scontato, quindi, che la scelta della scarpa da trail running deve essere sottoposta ad un accurato esame: deve essere una scarpa appositamente creata per correre in montagna e sui boschi, che abbia più aderenza e che protegga il piede.
Scarpe da trail che ormai possono essere accompagnate da una normale corsa su strada continuando su sterrato o sul prato fino a raggiungere il fuori strada vero e proprio, salendo sui sentieri più difficili o sui crinali di montagna.

Le scarpe da trail running devono avere le seguenti caratteristiche: devono proteggere dagli impatti forti, la punta deve essere rinforzata per evitare che le unghie urtino in fase di discesa oppure contro diversi ostacoli e la suola deve avere un'aderenza ottimale sui fondi scivolosi.
La scelta nel mio caso non è stata difficile: La Sportiva è da anni sinonimo di qualità e perfezione per le scarpe e l'abbigliamento da montagna. L'unico problema riguardava la scarpa ideale in base alle mie esigenze e alla fine ne ho scelte due:


scarpa trail running la sportiva
Primer GTX Surround sulle Cinque Torri sopra Cortina d'Ampezzo

La prima è Primer GTX Surround, una scarpa da trekking veloce ideale per sentieri sterrati. Ho avuto modo di provarla durante una delle mie escursioni a Cortina d'Ampezzo. Avevo un po' di timore che una scarpa nuova, su un'escursione molto lunga, potesse dare qualche problema al piede e invece non ho avuto alcun tipo di fastidio: comoda e con un'ottima traspirazione! La costruzione STB Control System garantisce una calza stabile, fasciante e confortevole. Primer GTX Surround appartiene alla linea mountain hiking di La Sportiva, un mix perfetto di tecnologie che uniscono il DNA montano dell'azienda (la sede è in Val di Fiemme) creando prodotti ideali per l'escursionismo leggero in montagna.  Ottima per le escursioni semplici!
La seconda scarpa, invece, è Akasha, una scarpa da trail vero e proprio, creata per percorsi su lunga distanza, Ultra-Marathons (questo non è il mio caso), Ultra-Trails e per utilizzi prolungati in allenamento.

scarpa trail running la sportiva
riposo dopo il trail Lagorai Panorama in Trentino
Il termine Akasha significa leggerezza dell'etere e, una scarpa così, deve essere davvero leggera per affrontare questo tipo di sfide. Le sue caratteristiche sono una tornaia morbida,traspirante ed avvolgente a costruzione Slip-On che evita punti di compressione durante la corsa. La suola grippante Frixion Xt è dotata dell'esclusiva soluzione Trail Rocker in grado di favorire il movimento tacco esterno-punta interna del piede durante la corsa. L'ho provata sia in pianura, correndo su sterrato e anche su asfalto, sia in montagna sul Lagorai, e mi ha dato fin da subito una sensazione di protezione, sicurezza e ammortizzazione, qualità indispensabili per la corsa in montagna.

scarpa trail running la sportiva

Con Akasha mi sono trovato così bene che ormai la uso quasi tutti i giorni.  Ebbene si, dove è scritto che bisogna utilizzarla solo in montagna? Dovendo affrontare una "passeggiata" di un'ora e mezzo per le calli di Venezia per andare al lavoro, è diventata la compagna ideale grazie alla quale riesco a camminare più velocemente e fare dribbling fra i turisti :) Pure questo competizione è!

scarpa trail running la sportiva
camminando per le calli di Venezia
VEDI ANCHE:
 

L'hotel Falkensteinerhof di Valles, wellness e tradizione nel cuore dell'Alto Adige

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Durante il mio soggiorno a Valles, in Alto Adige, ho avuto modo di soggiornare presso l'hotel Falkensteinerhof, uno dei primi nati in casa Falkensteiner e uno dei primi in assoluto in Alto Adige ad abbinare il soggiorno in montagna con il piacere del wellness.
Questa per me è stata la prima volta in un hotel Falkensteiner e devo ammettere che ero un po' curioso. Curioso perchè, per motivi lavorativi, conoscevo già il nome del gruppo che ora conta 30 hotel in 6 paesi europei, ma non ho mai avuto l'occasione di soggiornarci.
Con un comodo transfer, organizzato dall'hotel, ho raggiunto in breve tempo il Falkensteinerhof dalla stazione dei treni di Fortezza, in un caldo pomeriggio di luglio. 
L'entusiasmo e il sorriso del personale alla reception sono il miglior biglietto da visita di questo hotel quattro stelle situato nel centro del paese di Valles. Quasi completamente ristrutturato, offre un'atmosfera familiare, un ottimo servizio personalizzato, relax e una stupenda posizione con vista sulle montagne. Caratteristiche queste che si possono riconfermare una volta che si entra in camera. Ebbene si, non appena ho aperto la porta non ho potuto che dire wow! 

hotel falkensteinerhof valles alto adige
suite panoramica

hotel falkensteinerhof valles alto adige
vista dalla camera
Una suite panoramica, ampia e luminosa, con molto legno e materiali naturali, abbinata ad un arredamento moderno di design con un immancabile tocco alpino. Una camera davvero accogliente con una splendida vista su Valles e sulle sue montagne. 

hotel falkensteinerhof valles alto adige
dettagli del bagno

hotel falkensteinerhof valles alto adige

Più tardi ho avuto anche modo di visitare una camera classica e anche in questo caso lo standard è sempre alto, con tanto legno e ottimo comfort.

hotel falkensteinerhof valles alto adige
camera doppia

hotel falkensteinerhof valles alto adige

Chi mi conosce sa benissimo che in montagna vado soprattutto per fare lunghe camminate. La zona di Gitschberg-Jochtal è un vero paradiso sotto questo punto di vista. Un'area con oltre 40 malghe, tra le quali Malga Fane, la più bella dell'Alto Adige (a breve il post) e oltre 500 cime che si possono osservare dalla piattaforma panoramica di Gitschberg.
L'hotel organizza quotidianamente escursioni con guida che permettono di esplorare in tutta sicurezza una delle regioni più belle delle Alpi. Escursioni guidate di vari livelli disponibili per gli ospiti dell'hotel, ospiti che possono inoltre usufruire di tutti i vantaggi dell'AlmenCard, una tessera gratuita che include tutti i mezzi di trasporto pubblici dell'Alto Adige e oltre 80 ingressi a musei e attrazioni della provincia.


hotel falkensteinerhof valles alto adige
esterno dell'hotel

hotel falkensteinerhof valles alto adige
reception
Forze e stanchezza consumate lungo i sentieri trekking possono essere recuperate nel nuovo centro wellness Aquapura dell'hotel Falkenstinerhof. Qui l'acqua assume un ruolo fondamentale: è un elisir di vita dalle proprietà sensazionali che stimola la circolazione, attiva il metabolismo e favorisce il benessere. Grandi superfici d'acqua, vari tipi di saune, un'ampia offerta di trattamenti e proposte per il benessere creano l'offerta perfetta per riscoprire il relax e il piacere dopo una sana attività fisica.


hotel falkensteinerhof valles alto adige

hotel falkensteinerhof valles alto adige
ingresso al centro wellness
Un'area wellness e relax di oltre 1.000 metri quadrati con piscina interna con area idromassaggio, area sauna con bagno turco valser, cascata di ghiaccio, sauna in casetta esterna, e zone riposo, il tutto abbinato ad una serie di pacchetti che possono includere bagni e trattamenti con prodotti di montagna, dalle erbe al fieno, dal miele al massaggio con olio minerale tirolese.

hotel falkensteinerhof valles alto adige
piscina con idromassaggio

hotel falkensteinerhof valles alto adige
dettagi della piscina
Ma al Falkensteinerhof di Valles, anche il piacere culinario ha la sua parte. Il ristorante offre varie sale e ogni sala ha uno stile d'arredamento diverso: tradizionale, in legno come le tipiche stube dell'Alto Adige, oppure più contemporaneo, con foto alle pareti e mobili di design. A tavola arrivano piatti tradizionali contadini con influenze della cucina mediterranea. Si può scegliere dal menu le varie possibilità, mentre un grande buffet di insalate e di pane conclude l'offerta gastronomica.

hotel falkensteinerhof valles alto adige
sala del ristorante tradizionale

hotel falkensteinerhof valles alto adige
menu raffinato

ristorante

Offerta gastronomica che continua anche di mattina con il grande buffet della prima colazione, il modo ideale per iniziare con energia una giornata di trekking o di sci sui monti.
Purtroppo il mio soggiorno al Falkensteinerhof è stato molto breve. Molte alte cose a Valles e Gitschberg avrebbero meritato di essere viste e scoperte, una ragione quindi per tornare in questo piccolo mondo del benessere nel cuore delle Alpi :) 
Bis bald! A presto!

CONTATTI:
Hotel Falkensteinerhof****
Via Pichl, 21
Valles (BZ)
Tel. 0472.547165
internet: hotel Falkensteinerhof

ALTRE COSE DA FARE IN ALTO ADIGE:
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Vedi tutte le mie escursioni in montagna

Escursione al rifugio Nuvolau e Scoiattoli

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L'escursione al rifugio Nuvolau, situato tra i passi Falzarego e Giau, è senza dubbio una delle escursioni più belle e panoramiche di tutta Cortina d'Ampezzo.
Partiamo proprio dai 2.200 metri del Passo Giau e prendiamo il sentiero che costeggia l'hotel Ristorante Passo Giau avvicinandoci sempre di più alla bellissima cima di Ra Gusela. Già da qui possiamo vedere la nostra meta, il rifugio Nuvolau, in cima alla montagna, così lontano e alto che per un po' ci chiediamo se questa è un'escursione davvero adatta a tutti, ma alla fine lo è veramente: un dislivello di soli 400 metri e sentieri comodi da percorrere in tutta sicurezza.

rifugio nuvolau
si parte da Passo Giau
Seguiamo fedeli il sentiero 452 dominati sempre sulla destra dalla possente muraglia del gruppo del Nuvolau. Purtroppo il meteo non è dalla nostra parte, nuvole basse e minacciose non ci permettono di vedere il magnifico panorama che si dovrebbe vedere alle nostre spalle: giganti come la Marmolada, il Pelmo e il Civetta sono nascosti da nuvole grigie. Un vero peccato perché qui siamo in uno dei punti più belli di tutte le Alpi.

rifugio nuvolau
si intravede timidamente la Marmolada con il suo ghiacciaio
Il sentiero scende un po' di quota e raggiunge un altro sentiero più grande che sale dal rifugio Fedare. Passiamo sotto la seggiovia che porta in cima le persone pigre e saliamo ripidamente lungo i larghi tornanti fino a raggiungere, dopo 1H15 dalla partenza, la forcella Nuvolaudove troviamo il rifugio Averau.

monte nuvolau
in arrivo alla forcella Nuvolau

rifugio averau
rifugio Averau
Raggiunta questa forcella il panorama si apre verso un'altra zona di Cortina d'Ampezzo: entriamo nel mondo delle Tofane, delle Cinque Torri, del Falzarego, nomi che hanno fatto la storia dell'alpinismo mondiale e dal fascino indescrivibile.
Continuiamo in salita su un gradino di roccia fino ad arrivare, dopo trenta minuti, alla vetta a metri 2575. 

monte nuvolau
in arrivo al rifugio Nuvolau

monte nuvolau
direzione?
Visto il peggioramento del tempo decidiamo di fermarci al rifugio Nuvolau per il pranzo. La scelta è caduta sui canederli.. Ecco, di solito ce ne sono tre, questa volta solo due e di certo non i migliori che abbia mangiato :(( Per il dolce meglio puntare da un'altra parte!

canederli in brodo
canederli in brodo

rifugio nuvolau
l'interno del rifugio Nuvolau
Di sicuro il rifugio Nuvolau rimane uno dei posti più belli in assoluto su tutte le Alpi dove passare una notte. Chissà, magari prossimamente :))
Dal rifugio Nuvolau scendiamo lungo il sentiero 439 fino al rifugio Scoiattoli. Il meteo ci dà una grazie e riusciamo a vedere lo spettacolo dolomitico delle Cinque Torri e della Tofana di Rozes. Arriviamo al rifugio in breve tempo... Ebbene si, in discesa è tutto così facile :)) 

cinque torri
le Cinque Torri e la Tofana di Rozes

la sportiva
scendendo al rifugio Scoiattoli
Non ci sono parole per descrivere questo panorama, le foto purtroppo non danno giustizia ad una zona che da anni ormai è entrata a far parte del Patrimonio dell'Umanità. Al rifugio Scoiattoli facciamo una sosta dolce, ma anche qui amara delusione... dolci che si trovano nelle pizzerie di pianura, niente a che vedere con le torte della vicina provincia di Bolzano :(( Alla fine ho preso la torta dello Scoiattolo, buona :))

dolce
la torta dello scoiattolo
Ora di rientro e ci lasciamo alle nostre spalle le Cinque Torri salendo di nuovo lungo il sentiero 439 che ci porta al rifugio Averau. Da qui in ripida discesa prendiamo lo stesso sentiero dell'andata e ritorniamo dopo una lunga camminata al Passo Giau, dopo aver visto aquile e marmotte!Marmolada, Pelmo e Civetta anche di pomeriggio rimangono nascosti. Un vero peccato, ma una ragione in più per tornare ed ammirare questo spettacolo con un cielo più sereno e limpido.

lagazuoi
le funivie del Lagazuoi
rifugio nuvolau
si ritorna a passo Giau
Arrivato a casa, dopo una giornata sui monti e più di due ore di macchina, ho avuto il piacere di utilizzare i nuovi prodotti della linea Timodore, una gamma di prodotti che danno sollievo immediato ai piedi e nuova vitalità al proprio corpo. Le scarpe di montagna tendono ad affaticare molto di più il piede e così, molto spesso, ti trovi stanco anche se hai fatto solo un'escursione di poche ore. Prodotti come la crema deodorante e il gel, agiscono efficacemente stimolando l'azione drenante donando una piacevole sensazione di relax e di freschezza, ideale dopo l'attività sportiva. 

benessere dei piedi timodore
per il benessere dopo una giornata di cammino

benessere dei piedi timodore

Grazie alla loro formulazione ad estratto di Timo, Lavanda, Rosmarino e Margosa contrastano il cattivo odore e aiutano a ritrovare una rinnovata morbidezza, freschezza e vitalità in pochissimo tempo.
Posso veramente dire che il ritorno alla normalità dopo una giornata di passione sui sentieri è stato davvero immediato!


SCHEDA TECNICA:
Passo Giau m. 2233 – forcella Nuvolau m.2413, 1H15
Forcella Nuvolau m. 2413 – Rifugio Nuvolau m. 2575, 30 minuti
Rifugio Nuvolau m. 2575 – Rifugio Scoiattoli m. 2225, 50 minuti
Rifugio Scoiattoli m. 2225 – Passo Giau m. 2233, 1H40


ALTRE COSE DA FARE A CORTINA D'AMPEZZO
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Il trekking Lagorai Panorama: tre giorni per rifugi in Valsugana

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Con il post di oggi vi porto a camminare lungo i sentieri del trekking Lagorai Panorama, un itinerario di tre giorni che si snoda lungo la catena del Lagorai, in Valsugana, pernottando due notti in rifugio. Un'esperienza unica che consiglio di fare a tutti, magari con un po' di allenamento.
Pronti a respirare aria fresca di montagna? Si parte!

I GIORNO: dal Passo Manghen al rifugio Caldenave
Punto di partenza del trekking Lagorai Panoramaè il passo Manghen a 2.074 metri d'altezza. Zaino in spalla, ahimè pesante, e partiamo in direzione Forcella Montalon. In questi tre giorni sarò accompagnato da Omar, guida alpina di media montagna e profondo conoscitore della Valsugana e delle sue montagne. Non potevo essere in mani migliori!
Vista la partenza a quota elevata il sentiero non prevede lunghe salite, ci sono diverse forcelle da superare ma niente di così impegnativo. Impegnativo, invece, è il caldo di questi giorni, ma volete mettere un panorama come nella foto qui sotto con una giornata grigia di pioggia?

lagorai panorama valsugana
si parte con una bellissima giornata di sole

Grazie a Omar inizio ad identificare i primi nomi delle montagne: monte Montalòn, Cima Orsera, Monte Cenon, etc etc, tutti nomi nuovissimi che avrò modo di identificare durante questi tre giorni di trekking Lagorai Panorama. Scopro così che queste montagne sono ricche di acque, a testimoniarlo sono i tantissimi laghi e sorgenti che si incontrano lungo il percorso. Primo tra tutti il laghetto Montalon che raggiungiamo dopo quasi tre ore di cammino!

lago montalon
laghetto Montalon
Pausa per il pranzo a sacco e via in discesa verso il fondovalle della Val Campelle, lungo il sentiero 362. Passiamo per malga Montalon (al momento chiusa), attraversiamo diverse cascatelle e ci inoltriamo nel bosco, sempre osservati dall'alto dalle nostre amiche marmotte che fin dall'inizio ci hanno dato segnali della loro presenza. 

val campelle
fotografando la Val Campelle
Arriviamo stanchi e cotti dal caldo sulla strada della Val Campelle. Qui approfittiamo della presenza di due posti di ristoro per prendere qualcosa di dissetante... E cosa poteva essere? Una Radler, ovviamente! Questa sarà la prima di tante che avremo modo di prendere durante questi giorni del Lagorai Panorama. Camminata che non è ancora finita. La nostra meta è il rifugio Caldenave a m. 1792. Ci aspetta un'altra ora di trekking in salita e un altro dislivello di 400 metri! Fatica che viene premiata una volta arrivati al rifugio:un piccolo pianoro verde con diversi ruscelli e la cima Caldenave sullo sfondo. Bellissimo! L'acqua fresca del torrente è talmente invitante che alla fine immergiamo i piedi nell'acqua gelida. Dopo 16 chilometri e circa 6 ore di cammino ci voleva proprio!
Al rifugio Caldenave prendiamo possesso dei nostri letti, ci sono varie sale con letti a castello, spaziose e pulite, e prendiamo un'altra Radler come premio per la lunga camminata di oggi!


lagorai panorama valsugana
prosit!

rifugio caldenave
un panorama incantevole circonda il rifugio Caldenave

lagorai panorama valsugana
oggi si dorme qui
lagorai panorama valsugana
rifugio Caldenave
Ceniamo poco più tardi insieme ai gestori del rifugio, Elio ed Enrica; siamo gli unici ospiti questa sera, ne approfittiamo così per parlare un po' e via a nanna alle 22. Domani ci attende un'altra giornata di lungo trekking.

II GIORNO: dal rifugio Caldenave al rifugio Conseria
Sveglia alle ore 7,00, colazione e via di nuovo in marcia! Salutiamo il rifugio Caldenavee seguiamo il sentiero 373A che si inoltra nellavalle Orsera. Lo zaino è sempre più pesante da doverlo chiamare “mostro”! Tra "sassi giganti" e pietre scopriamo trincee e resti della prima guerra mondiale. Questa è una montagna che parla, l'ho notato subito dall'inizio: tracce della vita sul fronte austroungarico sono ancora visibili, cercando bene si possono trovare reperti che testimoniano le aspre battaglie che si sono combattute in queste montagne.

lagorai panorama valsugana
testimonianze ancora vive della Grande Guerra
val orsera
risalendo la Val Orsera
La valle Orseraè molto selvaggia. Come selvaggia è la salita per raggiungere la forcella Orsera a m.2306. Una salita tra immensi blocchi di pietra e un finale con un cordino di metallo per aiutarti a superare una ripida pendenza, il tutto però appagato dal bellissimo panorama che si può godere alla fine: Cima d'Asta con tutti i suoi 2850 metri d'altezza!

cima d'asta
Cima d'Asta
A questo punto proseguiamo in quota per il sentiero 373 fino a raggiungere la forcella delle Buse Todesche, punto panoramico di notevole bellezza e dove ci fermiamo per il pranzo. Pranzo rigorosamente a sacco e preparato da Enrica del rifugio Caldenave: panini con lo speck e formaggio di malga! Ottimo!
Tempo per scattare foto e iniziamo la discesa lungo il sentiero L35. Il sentiero è molto comodo e non presenta nessun tipo di difficoltà, anche qui vediamo trincee della Grande Guerra, ruderi di baraccamenti e, scendendo di quota, incontriamo le prime sorgenti con ruscelli e laghi, tra i quali, il più bello (secondo me), il lago Cengello, immerso nella pace più assoluta.

lagorai panorama valsugana
la magia del laghetto Cengello
Ormai è quasi fatta! Dal bosco si intravede in lontananza il nostro rifugio: c'è ancora un po' di strada da fare ma con il nostro passo ormai superiamo dislivelli che è un vero piacere. In meno di due ore dalla forcella delle Buse Todesche arriviamo al rifugio Conseria;in totale oggi abbiamo camminato 5H30 e percorso circa 12 km! Un bis di Radler è strameritato. 

lagorai panorama valsugana
rifugio in vista!

rifugio conseria
dettagli del rifugio Conseria

rifugio conseria
tutto il calore dei rifugi di montagna
Il rifugio Conseria ha una bellissima vista sulla Val Campelle, le camere sono spaziose, con letti a castello e una sala ristorante dove consumiamo più tardi la cena. Un piatto di pasta, formaggio alla piastra e patate con un buon vino rosso sono l'ideale per recuperare le energie spese durante la camminata. Anche oggi alle 22 a nanna, domani la sveglia sarà ancora prima. Perchè? Ad attenderci ci sarà l'alba sul Lagorai Panorama.

III GIORNO: dal rifugio Conseria al Passo Manghen
Sveglia alle ore 5. E' da un po' che non assisto allo spettacolo dell'alba in montagna. Seguo fedelmente Omar lungo il sentiero che conduce al passo Cinque Croci e da lì possiamo ammirare il sorgere del sole in tutta la sua bellezza!

passo cinque croci
l'alba al Passo Cinque Croci
Essere accompagnati da una guida esperta significa anche scoprire angoli nascosti che altrimenti da solo non avresti lontanamente saputo dell'esistenza. Sempre con i primi raggi del sole Omar mi porta a visitare dei piccoli specchi d'acqua e antiche trincee di difesa austroungarica. Un'emozione unica che solo la montagna ti può regalare.

lagorai panorama valsugana
prime luci sui laghetti alpini

alba in montagna
scendendo al rifugio

colazione rifugio conseria
prima colazione al rifugio Conseria
Ritorniamo in rifugio per la prima colazione (ottima) e mi rimetto sulle spalle il mio “mostro”, sempre più pesante nonostante le cose sono siano sempre le stesse :((
Oggi è l'ultimo giorno del trekking Lagorai Panorama. Sotto un sole cocente ritorniamo al Passo Cinque Croci e poi, con sentiero 318, facciamo sosta alla malga Val Cion dove si può ammirare un panorama completo sul Lagorai. Tantissime mucche ci attendono lungo il sentiero, alcune così curiose che si mettono quasi in posa per fare la foto; ecco quindi l'immancabile selfie con la mucca, ormai un rito quest'estate (chi mi segue su instagram capisce, lol).

selfie
seguitemi su Instagram, l'account è @pizzo_76

lagorai panorama valsugana
la regina di pascoli e monti :))
Da malga Val Cion saliamo per la forcella Valsorda e, seguendo il sentiero 322, arriviamo al lago Montalon dopo circa 4 ore di cammino. In una zona ombrosa facciamo sosta per il pranzo a sacco tra la curiosità delle marmotte che ci osservano dall'alto.

lagorai panorama valsugana
firmando il libro degli ospiti
valsugana
si scende!

catena del lagorai
la catena del Lagorai
Proseguiamo l'ultimo tratto lungo il sentiero 322A costeggiando il bellissimo lago Buse e avvicinandoci sempre di più ai tornanti del passo Manghen. Lungo il sentiero iniziamo a incontrare molti escursionisti, segno che il nostro trekking sta per volgere al termine. Ci stiamo lasciando alle spalle un mondo incontaminato custodito nel cuore del Lagorai, un mondo fatto di panorami, cascate e pascoli che sarà difficile dimenticare.

lago delle buse
il lago Buse

rifugio passo manghen
e con tristezza si ritorna qui, al passo Manghen da dove eravamo partiti
Dopo 6 ore di cammino eccoci al rifugio Passo Manghen! Ormai è finita. Abbiamo percorso un totale di 41 km in tre giorni con un dislivello in salita di 2.826 metri. Io e Omar ci guardiamo, sappiamo entrambi qual'è il premio per aver finito il trekking Lagorai Panorama: qui al rifugio passo Manghen i canederli sono davvero speciali, ce li meritiamo tutti, naturalmente insieme a due Radler :)

NB. Per qualsiasi informazione riguardo sistemazioni, tracciati, novità lungo il trekking Lagorai Panorama potete consultare il sito dell'APT: Visit Valsugana
Per escursioni guidate sui monti della Valsugana potete consultare il sito di Omar: Omar Ropelato


ALTRE COSE DA FARE IN MONTAGNA:
Scopri il mio Trentino
Scopri tutte le mie escursioni in montagna


Un'escursione da fare a Seefeld in Tirolo: Seefelder Spitze e il tour imperiale delle vette

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Seefeld in Tirolo è un vero paradiso per gli amanti delle escursioni e passeggiate in montagna. L'escursione di oggi ci porta in vetta allo Seefelder Spitze, uno dei giri più frequentati ed amati in questa località nel cuore delle Alpi Austriache.
Per avvicinarsi alla vetta dello Seefelder Spitze si possono prendere gli impianti di risalita del Bergbahen Rosshutte, un sistema perfetto di trenino a cremagliera e funivie che permette di visitare le montagne di Seefeld in totale comodità e senza perdere tanto tempo per arrivare in quota.
Prendo il primotrenino a cremagliera,Standseilbahn, con partenza alle ore 9,00 dalla stazione a valle e in pochi minuti arrivo al rifugio Rosshutte. Qui scendo e seguo le indicazioni della vicina funivia Seefelder Jochbahn.

seefeld
il panorama che si gode una volta che si arriverà in vetta


escursioni a seefeld
si parte con il trenino a cremagliera
Se vedete le indicazioni con la scritta gondola siete giusti. Non preoccupatevi, non siete a Venezia, in inglese funivia si chiama anche così.
Con la frequenza di quindici minuti questa piccola funivia (entrano poche persone, quindi meglio partire presto per questa escursione a Seefeld) sale nel vuoto fino a raggiungere quota 2.064 della stazione di Seefeldel Joch.

bergbahnen
poi si cambia con la funivia e si sale ancora
Da qui ha inizio la mia avventura!
Complice una giornata bellissima, il panorama su tutta Seefeld è bellissimo! Non rimango molto tempo, so che più in alto il paesaggio sarà ancora più maestoso, così inizio a guardare i primi cartelli con i sentieri e via in marcia seguendo le indicazioni per Seefelder Spitze.
Questo tratto di sentiero è adatto a tutti: largo, ben tenuto e protetto da alcune staccionate nei tratti più esposti. Con il mio passo in soli venti minuti arrivo alla vetta del Seefelder Spitze, a metri 2.220! Qui mi attende un panorama da favola su Seefeld e su tutto il Tirolo. Con le belle giornate limpide si può anche vedere lo Zugspitze, la montagna più alta della Germania, ma anche la Svizzera e l'Alto Adige.

seefelder spitze
subito un panorama spettacolare su Seefeld

seefeld
sentiero tenuto perfettamente

seefelder spitze
la cima dello Seefelder Spitze
A questo punto continuo con il sentiero B, il tour imperiale delle vette. Per chi non avesse esperienza di montagna o non fosse allenato sarebbe meglio tornare alla funivia con lo stesso sentiero dell'andata.
Il sentiero B scende subito di quota su un ripido sentiero erboso e attraversa poi un lunghissimo ghiaione di pietre e massi con superbe vedute su Seefeld. Nelle giornate calde di sole è bene avere un cappello e crema solare come protezione.

seefelder spitze
seguitemi anche su Instagram! account @pizzo_76

seefelder spitze
il tratto da attraversare fino alla forcella Harmelekopf

seefelder spitze
il sentiero che attraversa il ghiaione
In quarantacinque minuti arrivo alla forcella di Harmelekopf, a m. 2.224. Un altro punto panoramico con splendide vedute alpine sui ghiacciai e sulla valle dell'Inn.

seefelder spitze
i cartelli gialli della segnaletica

seefelder spitze
vista sui ghiacci perenni del Tirolo

seefelder spitze
Seefeld dall'alto
Da questa forcella si può salire in cima al Reither Spitze, la vetta più alta, con un ripidissimo sentiero a zig zag oppure scendere di quota e raggiungere la stazione di un'altra funivia, la Harmelekopfbahn a m. 2045.

bergbahnen seefeld
la funivia che riporta a Rosshutte
Decido di scendere di quota (appuntamento alla vetta più alta rimandato per questione di tempo) e, dopo venti minuti, arrivo alla partenza della funivia. Un volo nel vuoto di diversi minuti che si unisce alla stazione di Rosshutte: un impeccabile sistema di collegamenti tra impianti che rendono la vita  all'escursionista più facile, immerso in uno dei panorami più belli.
Volendo si può ritornare in paese a piedi, ma visto che avevo già il biglietto ho utilizzato ancora il trenino a cremagliera ritornando in tutta tranquillità in centro a Seefeld.
A Seefeld ne approfitto per camminare un po' in centro e, cosa incontro? La festa dello strudel! Ebbene si, questo è un evento con diversi anni di tradizione e assolutamente da non perdere. Decine di bancarelle dove si possono assaggiare i più svariati tipi di strudel (io ho preso finferli e patate, buonissimo), con spettacoli folkloristici e musica tirolese. Una bella sorpresa a cui dedicherò un post su questo blog prossimamente! (stay tuned).

seefeld
la festa dello strudel
Avendo la mezza pensione in hotel sono comunque andato leggero con gli strudel. Sì, perchè presso l'hotel Zum Gourmet, dove alloggio qui a Seefeld, la cena è un rito da consumare con calma e con tutto gusto. Il nome d'altronde la dice lunga sulla creatività e sulla buona cucina che si possono assaporare qui, il tutto abbinato ad ottime camere e ad un servizio eccellente a conduzione familiare.
Il modo migliore per finire una giornata di escursioni a Seefeld, ammirando, questa volta, lo Seefelder Spitze dal basso :)

seefeld
delizie dell'hotel Zum Gourmet

seefeld
interno della camera

seefeld
il simbolo di Seefeld

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Il mio Tirolo
tutte le mie escursioni in montagna


Escursione al rifugio San Pietro e cima del Monte Misone

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Una delle escursioni più panoramiche e meno frequentate del lago di Garda Trentino è senza dubbio la salita al monte Misone.
Punto di partenza di questa escursione è il paese di Canale di Tenno, uno dei borghi più belli d'Italia. Lo attraverso tutto, ammirando le sue bellissime case medievali, e inizio a seguire i cartelli che indicano il rifugio San Pietro, segnaletica SAT n. 406, prima tappa della mia “passeggiata”.

canale di tenno
si parte dal borgo di Canale di Tenno
Dopo aver lasciato alle spalle il borgo medievale trovo un bivio senza cartelli: nel punto della foto qui sotto bisogna tenere la destra, la segnaletica purtroppo è poco più avanti e non si vede.

monte misone rifugio san pietro
qui tenere la destra
NB. Questo è l'unico punto di tutta l'escursione dove non è ben chiara la direzione, per il resto è tutto perfetto.

Salgo immerso nel bosco con una pendenza costante fino a raggiungere il sentiero 406A presso la località Casa Bastiani. Da qui si riesce già a vedere il lago di Garda da una posizione panoramica, ma non mi fermo molto, so di sicuro che più tardi lo vedrò molto meglio. Ancora in salita e raggiungo il punto Sella del Calino dove è presente un piccolo parcheggio per chi vuole salire in auto. Ahimè proprio così :((
Alla Sella del Calino trovo un bivio: a destra si raggiunge il rifugio San Pietro, a sinistra, invece, continua l'escursione per il Monte Misone.Decido di fare una piccola deviazione per il rifugio San Pietro, m 978, giusto per prendere qualcosa da bere. Arrivo dopo un'ora di cammino da Canale di Tenno. La posizione è stupenda: un balcone con vista sul Garda Trentino, unprato dove ci si può riposare e una chiesetta dove ci si può anche... sposare :))

monte misone
la chiesetta del rifugio San Pietro

monte misone
rifugio San Pietro
Riposare dicevo. Questa era la mia intenzione al rifugio San Pietro, ma al mio arrivo trovo  due comitive di bambini delle elementari e famiglie che probabilmente non avevano mai sentito parlare di rispetto della quiete pubblica :((
Ho preso quindi subito una decisione: dietrofront e via subito per il monte Misone;acqua ne ho a sufficienza per raggiungere la malga Tenno, dove prevedo di fermarmi per il pranzo. Passo di nuovo per la Sella del Calino e seguo il sentiero con indicazione Monte Misone. Le 2H30 di distanza non mi spaventano, nonostante siano già le ore 11,30, so che con il mio passo posso fare moltomeglio!
 
monte misone rifugio san pietro

In ripida salita lungo ilsentiero 412 raggiungo la Selletta del Castiol, a m. 1350, e poi, per fortuna, il sentiero si fa più dolce e con ampie vedute sulle montagne circostanti fino ad ammirare i magici colori del lago di Tenno, da dove ero partito questa mattina! Wow! Ne ho fatta di strada!


rifugio san pietro
il lago di Tenno visto dopo 1000 metri di dislivello

riva del garda
foto dal mio account instagram @pizzo_76
Strada che non è ancora finita. Per fortuna il sentiero è sempre immerso nel bosco così il caldo di questi giorni si fa sentire meno.
Dopo un'ora e venti dal rifugio San Pietro arrivo alla malga Tenno. Qui vengo accolto dai “cagnolini” (paura) che proteggono la malga e le sue mucche, e posso finalmente pranzare. Menù unico: tagliere di affettati, il giusto per fare il pieno di energie e poi rimettersi in marcia!

monte misone rifugio san pietro
arrivo alla malga Tenno

malga tenno
pranzo in malga
La signora della malga mi avverte, scherzando, che non posso tornare indietro senza salire alla vetta del Monte Misone! In effetti i trenta minuti di ripida salita meritano davvero tutti per ammirare uno dei panorami più belli sul Lago di Garda! Un panorama esclusivo dai 1803 metri della vetta! In totale ho percorso quasi 1300 metri di dislivello in salita! Fate attenzione: il punto panoramico non è la vetta con la croce ma è poco più avanti. Si vede comunque un sentiero che conduce a questo punto.

monte misone rifugio san pietro
salendo verso la cima del monte Misone

monte misone rifugio san pietro
panorama sul lago di Garda dalla cima del monte Misone
trentino

monte misone rifugio san pietro
la cima del monte Misone, m. 1803
Foto a manetta, selfie e condivisione sui social ed è arrivato il momento di scendere.Tempo minaccioso e tuoni si stanno avvicinando. Sono sempre ben munito contro il brutto tempo in montagna, ma è bene, se possibile, evitarlo. Scendo velocemente per lo stesso sentiero dell'andata e al ritorno faccio finalmente sosta al rifugio San Pietro per una buona Radler. Tutta la gente che c'era questa mattina se n'è, per fortuna, andata e posso gustarmi in santa pace questa birra come premio per la lunga camminata.

un classico di quest'estate: la Radler
Ma ancora non è finita. Bisogna scendere a valle, anzi al lago di Tenno. Ritornato in località Bastiani faccio l'errore di seguire i cartelli per il lago lungo il sentiero 406A. Errore perchè questo sentiero è molto più lungo rispetto al 406 dell'andata, ed ha un breve tratto di discesa ripidissimo. Arrivo al lago di Tenno dopo più di cinque ore totali di cammino e l'unica cosa che posso fare è stendere l'asciugamano e riposarmi un po' in spiaggia. Ebbene si, qui al lago di Tenno c'è la spiaggia e anche un servizio salvataggio :)) Il modo ideale per finire questa escursione in totale relax, circondato dai colori unici delle acque del lago.

il lago di Tenno con i colori unici delle sue acque

si ritorna al borgo di Canale di Tenno
Ritorno nel borgo di Canale di Tenno, lungo la semplice passeggiata del sentiero 406,ed eccomi al parcheggio dove ho lasciato la macchina questa mattina e pronto a raggiungere velocemente il mio B&B per una doccia e relax!
Qui sul Garda Trentino soggiorno presso il B&B Pietra Rara, nel paese di Pietramurata, un'antica residenza storica con una particolare cura ad ogni minimo dettaglio. Ottima posizione per riposarsi e per effettuare escursioni in giornata sul lago e sui monti del Trentino.

B&B pietra rara
B&B Pietra Rara
Per cena invece mi fermo da Alfio a Dro, ottimo ristorante e pizzeria dove finisco questa lunghissima giornata in tipico stile trentino constrangolapreti e strudel di mele :)

ristorante alfio dro
piatti tipici del ristorante da Alfio a Dro

SCHEDA TECNICA:
Canale di Tenno m. 550 - rifugio San Pietro m. 974, 1 ora
Rifugio San Pietro m 974 - malga Tenno m. 1575, 1 ora e venti
Malga Tenno m. 1575 - cima monte Misone m. 1803, trenta minuti
Rifugio San Pietro m. 974 - Lago di Tenno m 570, 1 ora 10
DISLIVELLO: m. 1250

VEDI ANCHE:
Il mio Trentino

 

Malga Fane, la malga più bella dell'Alto Adige

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Lamalga Faneè conosciuta per essere una delle più belle malghe di tutto l'Alto Adige. Arrivare in questo angolo di paradiso è molto semplice: una strada aperta anche alle auto arriva quasi all'ingresso. Io, invece, l'ho voluta visitare facendo un giro a piedi alternativo, con partenza dal paese di Valles; una bellissima escursione che poi continuerà più avantiin un paradiso di torrenti e malghe.
Pronti a scoprire la malga più bella dell'Alto Adige? Si parte!

alto adige
la posizione incantevole di Malga Fane

Punto di partenza della nostra escursione a Malga Fane è l'impianto di risalita della cabinovia Jochtal. Grazie alla Almencard, la tessera turistica disponibile per chi soggiorna in hotel, si possono utilizzare gratuitamente tutte le cabinovie e funivie dell'area di Rio di Pusteria, oltre a tutti i mezzi di trasporto pubblici della provincia di Bolzano. In questo modo ne approfitto per salire in quota velocemente e sviluppare l'itinerario anche oltre a malga Fane.
In pochi minuti raggiungo la stazione a monte della cabinovia Jochtal. Qui si trova il nuovissimo rifugio ristorante Jochtal con cucina tipica e con una grandissima terrazza panoramica, punto ideale di partenza per innumerevoli passeggiate

malga fane alto adige
si parte dal rifugio Jochtal


malga fane alto adige
ok siamo giusti!
Come in tutto l'Alto Adige la segnaletica è perfetta: non serve molto a capire che devo seguire il sentiero numero 9 per Malga Fane :)) Impossibile perdersi :)
DalPasso di Valles a m. 1920 si cammina in quota seguendo il sentiero in leggera salita. Il paesaggio è bellissimo: la vista spazia dalle Dolomiti al sottostante paese di Valles.

malga fane alto adige
il paese di Valles visto dal sentiero
Dopo circa quaranta minuti di cammino il sentiero si fa più stretto e supera una zona di sassi e massi dove è presente anche qualche tratto con il cordino metallico, ma niente di così impegnativo o pericoloso.

escursioni in alto adige
tratto con cordino metallico
Questo è il punto più alto dell'escursione, siamo a m.2201 del Peachen Jochl, da questo momento inizio a scendere verso il fondovalle, incontrando lungo il percorso vecchie conoscenze :))

malga fane alto adige
hello!
Nella quiete più assoluta disturbata solo dai richiami delle marmotte, abbandono il bosco e scendo nel vasto prato dove finalmente riesco a vedere la mia prima tappa della giornata: Malga Fane.
Al mio arrivo trovo tutte le persone arrivate con le auto per la classica gita veloce senza camminare, tanta gente che comunque non rovina la bellissima atmosfera del luogo.

malga fane alto adige
arrivato a malga Fane

malga fane alto adige
tipiche costruzioni in legno

Malga Fane più che una malga è un insieme di malghe e rifugi con una chiesetta situata all'ingresso, il luogo ideale per passeggiare ed ammirare la cura dei minimi dettagli delle sue case. Molte malghe sono diventate posti di ristoro dove si possono degustare i piatti tipici dell'Alto Adige. Ed è qui che mi fermo a pranzo. Lo so che durante le escursioni trekking bisogna stare leggeri , ma il tris di canederli del rifugio Gatterer Hutte era una tentazione troppo forte :)) Alla fine è sempre energia utile per affrontare la camminata, no?

canederli
canederli!!

malga fane alto adige

malga fane alto adige
l'escursione continua!
Ovviamente foto a volontà e, visto che rimane molto tempo, decido di continuare la mia escursione raggiungendo un'altra malga per una bella sosta Radler, ormai la mia compagna dell'estate :)
I cartelli dicono malga Labiseben Alm un'ora e dieci lungo il sentiero 17! Mi lascio convincere e inizio a salire costeggiando prima il torrente e poi una cascata con una salita che ad un certo punto diventa abbastanza ripida e costante. La folla di poco fa sembra un lontano ricordo (chissà come mai.. quando c'è da camminare), ad un bivio prendo a sinistra il sentiero 18 che sale ancora per trenta minuti alla malga. Una salita davvero tosta che copre un buon dislivello fino a sentire i primi campanacci delle mucche! Sono arrivato!!

cascata
in salita costeggiando cascate e torrenti

malga montagna
in arrivo a malga Labiseben Alm
Qui niente macchine e urla di famiglie con bambini. Sono solo io, i malgari e... tantissime mucche! Anche oggi il premio per questa camminata è una Radler :) Da gustare ammirando questo bellissimo panorama e immagazzinare più aria pura possibile.

radler
una Radler con vista
E' ora del ritorno a Valles. In discesa è molto più facile e veloce! In poco tempo arrivo di nuovo a malga Fane e opto per il sentiero n. 17 che scende nel bosco costeggiando a volte la strada principale e il torrente dalle acque impetuose. 


malga fane alto adige
si ritorna a Valles
Ripasso per gli impianti di risalita da dove sono partito stamattina e proseguo per il centro del paese dove c'è il mio hotel.
Dopo una così lunga passeggiata non c'è niente di meglio di un po' di riposo in una bella piscina con spa e, qui a Valles, l'indirizzo perfetto è proprio il Falkensteinerhof: appena ristrutturato, offre il meglio per il relax dopo una giornata sui monti, il modo ideale per recuperare le energie perse ed essere in piena forma il giorno successivo sui sentieri dell'Alto Adige.

falkensteiner hotel
dettagli del Falkensteinerhof di Valles

falkensteiner
pace per i sensi dopo una lunga camminata

SCHEDA TECNICA
Passo Valles m. 1920 – malga Fane m. 1739, 2 ore
malga Fane – malga Labiseben Alm m. 2138, 1 ora
malga Labiseben Alm m 2138 – paese di Valles m 1354, 2 ore 30 minuti

VEDI ANCHE:
Il mio Alto Adige 
 

Cosa vedere a Vipiteno, un itinerario per il centro

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Vipiteno è da sempre uno dei miei paesi preferiti in Alto Adige. Nella lista dei borghi più belli d'Italia, vanta vari primati tra i quali il secondo posto nella classifica della felicità, la pista di slittino più lunga in Italia e il primo paese ad inaugurare un mercatino di Natale in alta quota.
Si può vedere Vipiteno in poche ore; se invece si ha a disposizione tutta la giornata si possono visitare anche i dintorni, sempre di notevole interesse come il centro cittadino.
Inizio la mia visita di Vipiteno dalla via Città Nuova dove si trovano allineate bellissime case con le caratteristiche facciate, gli Erker (bovindi) e con le insegne in ferro battuto che una volta fornivano informazioni ben precise a mercanti e viaggiatori: il colore significava la qualità dell'alloggio (come le nostre stelle di adesso), e il nome dava ad intendere se si trattava di una taverna, di un posto dove si poteva mangiare o di un albergo.

vipiteno
la via Città Nuova

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caratteristiche facciate con i famosi Erker

vipiteno
insegne in ferro battuto
Ciascuna insegna aveva un proprio significato, ad esempio la luna e le stelle indicavano gli orari di apertura della locanda fino a tarda sera.
Ovviamente foto a manetta (sarebbe da fotografare ogni casa) e arrivo al municipio, in stile tardogotico con davanti una bella statua di Giovanni Nepomuceno, eretta nel 1739 affinché proteggesse la città dalle devastanti inondazioni dei fiumi vicini. 

vipiteno
il municipio
Sempre camminando lungo via Città Nuova arrivo alla Torre delle Dodici, alta 46 metri, il simbolo di Vipiteno che divide la parte nuova e vecchia della cittadina. Fino al 20° secolo vi abitava un guardiano della cittàche batteva le ore e avvisava la popolazione in caso di incendio, tempeste e guerre.

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la Torre delle Dodici

via città nuova
Vista verso via Città Nuova
Passo la Torre e entro in Piazza Città, luogo di ritrovo della vita sociale di Vipiteno e sede del famosissimo mercatino di Natale. Si narra che la Piazza Città fosse stata concepita in origine non come piazza principale, ma come area priva di edifici realizzata per difendere la Citta Nuova.
Bella la facciata dell'hotel Schwarzer Adler e la Chiesa di Santo Spirito con al suo interno un importante ciclo di affreschi tardogotici.

Piazza Città
Una volta visitata piazza Città proseguo per l'area pedonale di via Città Vecchia,costeggiata da negozietti, ma non bella come via Città Nuova.

vipiteno

vipiteno
le case con i negozi di Via città Vecchia
Proseguendo di nuovo per Via Città Nuova, raggiungo via Gansbacher dove è presente la Commenda dell'Ordine Teutonico, edificio di origine duecentesca che ospita il museo civico e il museo Multscher, dove sono esposte le tavole dell'altare costruito da Hans Multscher per la chiesa parrocchiale di Vipiteno.
Ora di pranzo e dove si può andare? Mi affido ai consigli del capostazione di Vipiteno e vado al ristorante dell'hotel Lamm, in via Città Nuova 16, dove ordino il famoso Tris Tirolese: canederlo ai spinaci, canederlo ai formaggi e ravioli ripieni con spinaci! Davvero ottimo!

vipiteno
Tris Tirolese
La visita del centro di Vipiteno sarebbe finita qui. Se si ha anche il pomeriggio a disposizione consiglio di visitare il vicino Castel Tasso, che purtroppo non ho avuto modo di visitare, oppure le cascate di Stanghe, bellissime e visitabili attraverso un sentiero che costeggia orridi, ruscelli e pareti di roccia. Alle cascate sono arrivato con l'autobus, ma sarebbe meglio utilizzare la macchina dato che le corse non sono molto frequenti.

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cascate di Stanghe
La visita si effettua con una passeggiata di circa un'ora, ideale per concludere la visita di Vipiteno, una cittadina ricca di tesori culturali, tra i più belli del nostro Paese.

ALTRE COSE DA FARE IN VALLE ISARCO:
 Scopri il mio Alto Adige


In bici da Punta Sabbioni Cavallino a Lio Piccolo, tra acque e barene sulla laguna

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L'escursione in bici da Cavallino a Lio Piccoloè senza dubbio una delle gite più belle da fare per scoprire la parte meno conosciuta della laguna di Venezia, in un magico mondo fatto di acque e barene.
Si può partire direttamente dal centro di Venezia e scendere con il vaporetto a Treporti o Punta Sabbioni (linea 13 da Fondamenta Nuove / motonave da San Marco), oppure, come ho fatto io, arrivare in macchina a Punta Sabbioni e noleggiare la bici lì.
Per chi, inveve, parte da Cavalino o Jesolo, bisogna seguire le indicazioni per Treporti e unirsi poi alla strada che arriva da Punta Sabbioni in località Ca' Savio.

in bici cavallino lio piccolo
 acque e barene sulla laguna nord di Venezia


in bici cavallino lio piccolo
tantissimi ciclisti on the road
Noleggiata la bici per tutta la giornata partiamo seguendo le indicazioni Treporti Lio Piccolo. Il ponte di Ca' Savio che unisce la terraferma alle zone interne della laguna è un po' un arrivederci al mondo della movida di hotels e campeggi del litorale jesolano. In pochi minuti arriviamo al centro di Treporti e poi attraversiamo il ponte sul canale Saccagnana e prendiamo la destra costeggiando il canale Saccagnana e la valle omonima.
L'escursione in bici da Cavallino a Lio Piccolo è un paradiso per tutti gli amanti delle due ruote: fate attenzione però che l'itinerario si snoda su piccole strade aperte al traffico, è quindi possibile incontrare auto in entrambi i sensi di marcia, soprattutto in alta stagione.
Pedalando verso Lio Piccolo si incontrano giganteschi bilancioni per la pesca che penzolano sui canali, bellissime barene e anche qualche cason, la tipica abitazione di queste aree di pesca: sempre in legno e coperta da fitti strati di canna palustre.
Dopo circa un chilometro e mezzo dal centro di Treporti incontriamo un bivio: prendiamo a sinistra verso Lio Piccolo.


in bici cavallino lio piccolo
direzione giusta!

bici cavallino
un paradiso di flora e fauna

in bici cavallino lio piccolo

Improvvisamente, dopo una brusca curva a destra, la stretta strada si inoltra tra specchi d'acqua e barene, formazioni emergenti dal medio mare, formatesi nell'arco di circa ventimila anni.
Entrando nella valle di Saccagnana troviamo la piccola corte rurale di Prà,sulla quale si affacciano delle basse case coloniche, un'elegante villa rustica e un'antica chiesetta. Una piccola sosta per fare foto e per riposarsi un po' e via di nuovo in sella circondati da valli da pesca e barene. 


in bici cavallino lio piccolo
corte rurale di Pra

in bici cavallino lio piccolo
pedalando in una striscia di terra nel cuore della laguna nord

in bici cavallino lio piccolo
ogni scusa è buona per fermarsi e fare foto :))

Sulla destra abbiamo la Valle di Paleazza, tipica valle da pesca utilizzata da secoli per l'allevamento del pesce. Tutta l'area è un paradiso naturale dove garzette, cormorani e aironi si fanno notare timidamente, sempre intenti a catturare piccoli animali sul pelo dell'acqua, inoltre, la zona è nota per essere un'area di nidificazione del cavaliere d'Italia,dall'elegante piumaggio bianco e nero.
La nostra escursione in bici continua raggiungendo il centro di Lio Piccolo, un minuscolo borgo lagunare fuori dal tempo, poche case, una chiesetta e una piccola piazza con un palazzo del XVII secolo dove è stato allestito un piccolo bar ristoro e dove è possibile dare un'offerta per il sostegno della zona naturale di Lio Piccolo.

in bici cavallino lio piccolo
arrivati a Lio Piccolo

in bici cavallino lio piccolo
il bar stile vintage :)

in bici cavallino lio piccolo
tipico stile veneziano
 
lio piccolo

Proseguiamo ancora lungo gli argini delle Valli Paleazza, Olivata e Liona e arriviamo alla fine della stretta striscia di terra. Peccato, sarebbe stato bello continuare ancora per un po', ma troviamo un cancello chiuso che delimita una zona privata. 


in bici cavallino lio piccolo
verso la fine della strada ciclabile

in bici cavallino lio piccolo
natura allo stato puro
Visto che ormai è quasi tempo per il pranzo, ne approfittiamo della presenza del vicinissimo ristorante Al Notturno e chiediamo se è possibile mangiare qualcosa di veloce. Gentilmente il cameriere ci prepara un piatto con pane ed affettati che consumiamo all'ombra di una bellissima pergola con vista laguna. Questo ristorante è molto richiesto e per la maggior parte delle volte è sempre prenotato; abbiamo avuto la fortuna di sederci solo perché siamo arrivati molto presto. Consiglio di prepararsi un pranzo a sacco da casa oppure di telefonare con anticipo a uno dei pochi agriturismi presenti lungo il percorso.

in bici cavallino lio piccolo
vendita fichi

in bici cavallino lio piccolo
pranzo all'ombra con vista barene e laguna
Tempo per il relax e via di nuovo in bici ritornando lungo la stretta strada fino a Punta Sabbioni. In andata abbiamo percorso circa 13 km e impiegato circa un'ora e quaranta con soste incluse, il ritorno lo stesso numero di km ma un po' più veloce.

in bici cavallino lio piccolo
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Lasciamo la bici al noleggio e dedichiamo le ultime ore del pomeriggio al relax presso la spiaggia di Punta Sabbioni, luogo ideale per riposarsi e mangiare un buon gelato all'amarena, il miglior premio per questa gita in bici a Lio Piccolo.


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Escursione ai laghi bavaresi in treno S-Bahn da Monaco: da Starnbergersee a Ammersee

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Pochi sanno che Monaco di Baviera può essere un paradiso per gli amanti dell'escursionismo. Con una rete di treni e metro che raggiungono destinazioni a centinaia di km di distanza, è facile arrivare comodamente ai laghi bavaresi e fare la propria escursione trekking, ritornando poi in serata in città. E' proprio quello che farò oggi, visitando il lago di Starnberger, l'abbazia di Andechs e il lago di Ammersee, il tutto senza muovere la macchina!
Partiamo (un po' tardi) dalla stazione centrale di Monaco prendendo la linea S6 della S-Bahn con capolinea a Tutzing. Con il Bayern Ticket è tutto più facile, puoi viaggiare su tutti i mezzi di trasporto eccetto i treni ad alta velocità e, se si è in due o più persone, si risparmia anche.
Una volta scesi a Tutzing, prendiamo l'autobus n 958 che aspetta la coincidenza del treno subito fuori la stazione e che conduce, in circa 15 minuti, all'Abbazia di Andechs. Non serve fare il biglietto, è tutto incluso con il Bayern Ticket.


escursione al laghi bavaresi da monaco di baviera
il piccolo paese di Andechs punto di partenza dalla nostra escursione

NB.Volendo si potrebbe fare tutto a piedi dalla stazione di Tutzing; il problema è che serve come minimo una giornata intera e il primo tratto di strada è aperto al traffico con diverse macchine lungo il percorso.
Abbiamo optato per l'autobus anche per avere più tempo per visitare Andechs... e abbiamo fatto bene! Nonostante questo complesso sia ancora oggi un'importante meta di pellegrinaggio, molti visitatori vengono soprattutto per assaggiare le favolose birre prodotte dai monaci.
Prima però di sedersi davanti ad una bella bionda preferiamo visitare l'interno della chiesa in tipico barocco bavarese e dove sono conservate diverse reliquie di grande rilevanza religiosa, come alcuni rametti che si dice appartenessero alla corona di spine di Cristo e la croce che gli angeli avrebbero donato in battaglia a Carlo Magno. Subito fuori si apre un bel belvedere sulle Alpi (peccato per il tempo un po' grigio), e sulle colline che degradano verso Monaco. 



starnberger see
interno dell'abbazia di Andechs

kloster andechs


escursione al laghi bavaresi da monaco di baviera


Gran parte del complesso è occupato dal birrificio, il più grande degli ormai pochi autentici birrifici gestiti in un monastero in Germania, con una tradizione che risale al 1455. Nella vicina Braustuberl, la birreria del monastero, si possono assaggiare uno dei sette tipi di birra prodotti dai monaci, dalla ricca e vellutata Doppelbock scura alla Weissbier, fruttata e non filtrata. Ma all'interno di queste sale tipicamente arredate in stile bavarese, con una bellissima terrazza all'aperto, si possono degustare anche tutti i piatti tipici della Baviera, dal famoso brasato allo stinco di maiale...Insomma, non si andrebbe più via da qui :((
 
kloster andechs
energie prima di iniziare a camminare :))

escursione al laghi bavaresi da monaco di baviera
interno della birreria

escursione al laghi bavaresi da monaco di baviera
oltre alla birreria c'è anche la macelleria dove si vendono le tipiche salsicce bianche

Ma noi non siamo venuti fino a qui per mangiare! Dopo aver bevuto la classica Weissbier ci dirigiamo verso la facciata della chiesa e prendiamo il piccolo sentiero che scende sulla sinistra nel bosco, e che conduce al lago di Ammersee, seguendo leggermente in discesa il corso del torrente, in un ambiente selvaggio e ricco di fascino.


escursione al laghi bavaresi da monaco di baviera
inizio della passeggiata

escursione al laghi bavaresi da monaco di baviera
sentiero sempre nel bosco

herrsching
arrivo al paese di Herrsching
Dopo circa un'ora di camminoiniziamo ad incontrare le prime case di Herrsching am Ammersee,un ambiente tipicamente rurale circondato dalle placide acque del lago di Ammer, secondo per dimensioni (16 km di lunghezza) dei cinque laghi della regione.
Attraversiamo tutto il paese e arriviamo sul lungolago dove c'è una bella passeggiata con locali e gelaterie e da dove partono i battelli di navigazione che effettuano il giro completo del lago.


ammersee
Ammersee

escursione al laghi bavaresi da monaco di baviera
il secondo lago bavarese per estensione
Un po' di tempo per ammirare il lago e raggiungiamo sempre a piedi la stazione del treno/metro della linea S-Bahn S5 che ci riporterà in breve tempo in centro a Monaco di Baviera.
Finisce così una bellissima escursioneai laghi bavaresi nei dintorni di Monaco di Baviera,un'escursione semplice e non lunga, utilizzando, come punto d'appoggio, il sistema perfetto dei mezzi di trasporto pubblici tedeschi.


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